LECCO – “Alla vigilia del referendum del 22 ottobre torna utile qualche riflessione sulla questione migranti non certo con l’obiettivo di strumentalizzare la consultazione, ma con lo scopo di tenere vivo un tema che soffre di una particolare condizione : caldissimo quando è collegato a fatti di cronaca, pronto a raffreddarsi quando si verifica qualche giorno di calma apparente.
La verità è che sui migranti si ha la sensazione che si prova davanti alla fatica di Sisifo o alla tela di Penelope, non c’è mai la sensazione del passo avanti, del lavoro in progressione, non vedo strategia e prospettiva.
Non sto parlando in modo generico perché proprio questo chiedeva la mozione: numeri precisi, tempi, modalità d’intervento, costi.
Non è che gli altri sono solidali e noi leghisti cinici perché di sicuro sul piano dei rapporti con gli extracomunitari regolari non abbiamo obiezioni e certamente sappiamo integrarci meglio noi che non la sinistra di stanza a Capalbio.
Per esempio, esiste il problema di coloro che vedono respinta la domanda d’asilo: che fine fanno? Quanti sono ?
Non è questione di allarmismo, come non lo è richiamare l’attenzione sul dato, a dire poco preoccupante, indicato dagli esperti, secondo i quali il 30% di migranti soffre di patologie psichiche.
Ora non mi si risponda che le stesse percentuali toccano la popolazione italiana, così come quando davanti a violenze e stupri, a dati criminali si fa il paragone tra quanti sono stranieri e quanti no.
In concreto è chiaro che i disagi, chiamiamoli così, il loro spesso drammatico vissuto generi turbe di natura psichica, ma quello che quasi mai si sottolinea è che questa quota si aggiunge alla fisiologica componente autoctona.
E’ chiaro purtroppo che gli attuali amministratori di Lecco, bocciando una mozione che chiedeva solo maggior comunicazione fra Comune e cittadini, hanno mostrato assoluto disinteresse alle preoccupazioni e alla richiesta di informazioni dei lecchesi: hanno eretto un muro”.
Cinzia Bettega
Capogruppo Lega Nord Comune di Lecco