Nuova LC-BG. “Usare i fondi regionali per far ripartire il cantiere”

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LECCO – “Può essere Regione Lombardia a salvare la Lecco-Bergamo dal rischio dell’ennesimo stop recuperando immediatamente gli otto milioni di euro necessari per sbloccare i lavori, ma il territorio deve attivarsi chiedendoci le risorse necessarie all’interno del patto per la Lombardia”.

E’ Daniele Nava – Sottosegretario alle Riforme Istituzionali, Enti Locali, Sedi Territoriali e Programmazione Negoziata di Regione Lombardia – a indicare la soluzione per uscire dallo stallo in cui versa la Lecco/Bergamo: “Se il territorio, in particolare la Provincia di Lecco, indica questo intervento come prioritario per il territorio, possiamo attingere ai fondi del patto per la Lombardia firmato a novembre tra Maroni e Renzi. All’interno di quello strumento Regione Lombardia può trovare subito gli otto milioni richiesti. Me lo ha confermato questa mattina anche l’assessore al Bilancio Massimo Garavaglia”.

Il sottosegretario regionale Daniele Nava

Quindi tocca ai vertici del territorio – il presidente della Provincia Flavio Polano ma anche il sindaco di Lecco Virginio Brivio – seguire la strada indicata da Nava e sfruttare lo strumento del patto per la Lombardia. Ma non solo: “Anche lo Stato deve fare la sua parte per la Lecco/Bergamo – sottolinea Nava – perché questi otto milioni non sono gli unici che mancano. Quindi che anche Roma entri nell’ottica di dare alla Lombardia quel che serve per chiudere con questa infrastruttura: non chiediamo regali, ma semplicemente quanto ci spetta legittimamente”.

Infatti proprio venerdì Nava era in riunione con il presidente di Regione Lombardia Maroni, con il presidente di Anas Armani e con Di Pietro responsabile della pedemontana. “Sono usciti numeri allucinanti – stigmatizza il sottosegretario – Per stessa ammissione del presidente di Anas Regione Lombardia (con i suoi circa 10 milioni di abitanti) è il primo contribuente con ritorni sul territorio da parte di Anas per le infrastrutture inferiori a quelli della Basilicata (che di abitanti ne ha meno di 600.000). A fronte di contributi enormi versati allo Stato centrale, non riceviamo quel che serve per terminare o sistemare infrastrutture essenziali, considerato che stiamo anche parlando della provincia manifatturiera più produttiva d’Italia”.

Infine da Nava arriva anche un invito al mondo istituzionale lecchese: “A quanti invocano il sistema Lecco e temono di essere periferia dell’impero, considerato che si tratta di una parte della classe dirigente di questo territorio e non di semplici cittadini, chiedo di distinguere con maggiore attenzione le responsabilità e le competenze, senza sparare nel mucchio, ma ponendosi a fianco delle istituzioni con spirito costruttivo. Regione Lombardia non ha nulla di cui farsi rimproverare: piuttosto facciano la voce grossa con i livelli istituzionali che latitano quando si tratta di dare risposte immediate e risolutive”.

 

 

Per il territorio lecchese e soprattutto per il sistema economico locale rappresenta una doccia fredda l’intenzione della ICS Grandi Lavori di sospendere a tempo indeterminato i lavori del lotto San Gerolamo fino a che non saranno trovati i 18 milioni (oltre ai 100 già stanziati) necessari a completare il finanziamento del quadro economico dell’opera incrementato dopo il contenzioso aperto nei confronti della Provincia di Lecco ”.

Così interviene il senatore lecchese della Lega Nord, Paolo Arrigoni.

“E’ inaccettabile pensare che al ritardo già accumulato ad oggi nella realizzazione dell’opera debba aggiungersene uno nuovo che rischia di essere interminabile. E’ inconcepibile, inoltre, lasciare un cratere aperto davanti ai residenti di Chiuso. Affinché i lavori di scavo della galleria abbiano ad iniziare e proseguire di gran lena, le istituzioni lecchesi, in primis la Provincia ed il Comune capoluogo, non possono pensare di allocare diversamente la quota parte del tesoretto del Patto per la Regione Lombardia destinata alla provincia lecchese. Polano e Brivio senza indugio devono decidere di destinare i 9/10 milioni a questa opera infrastrutturale che rappresenta la priorità assoluta” prosegue l’ex sindaco di Calolziocorte.

Il senatore Paolo Arrigoni

“La parte restante dei 18 milioni, poi, ritengo che non potrà che essere richiesta al Governo, ancorché agli inizi del 2015 con il DEF l’esecutivo Renzi in modo deprecabile ha stralciato la riqualificazione della Lecco-Bergamo dalle opere prioritarie del programma delle infrastrutture strategiche a livello nazionale. L’ipotesi che la Provincia dopo aver stanziato i 22 milioni iniziali debba mettere altri soldi è assolutamente improponibile. Villa Locatelli non ha più una goccia di sangue da versare a causa degli ultimi Governi vampiro. Delrio, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, deve dare subito rassicurazioni ed in merito presenterò nelle prossime ore un’interrogazione parlamentare urgente. Le comunità lecchese e bergamasca, protagoniste di una grossa fetta di PIL del paese, che da anni con impegno e responsabilità stanno operando per riqualificare a lotti la ex SS.639 non possono subire questo ulteriore schiaffo; con una viabilità da terzo mondo, strade sempre più colabrodo, cavalcavia crollati, interdetti al traffico o vincolati, è sacrosanto che queste comunità debbano almeno in parte essere risarcite del tanto residuo fiscale di tasse (54 miliardi per l’intera Lombardia) che annualmente lasciano allo Stato centrale” conclude Arrigoni.