Ex municipio e ampliamento dell’asilo nido tra le soddisfazioni più grandi
Già ufficiale la ricandidatura: “Siamo al lavoro per la nuova squadra, ma al momento l’emergenza covid ha la precedenza”
OLGINATE – Ancora non si sa quando si andrà a votazione, ma già nelle scorse settimane il sindaco uscente Marco Passoni ha confermato la propria disponibilità a ricandidarsi incassando il sostegno dei gruppi del Circolo PD di Olginate e Obiettivi in Comune 3.0. Cinque anni intensi che hanno visto Passoni raccogliere la pesante eredità del sindaco Rocco Briganti (nella cui Giunta era stato assessore) dopo aver conquistato nel 2016 la vittoria per una manciata di voti contro la lista Olginate sì cambia che aveva candidato Riccardo De Capitani.
Nonostante il difficile periodo determinato dall’emergenza covid per Passoni è comunque tempo di tirare le somme proprio nel momento in cui si stanno chiudendo alcuni importanti progetti che cambieranno il volto del paese.
“Effettivamente questo sarebbe il periodo in cui si tirano le fila di questi 5 anni e in parte lo stiamo facendo, in ballo però ci sono ancora tanti progetti che, a causa dell’emergenza covid, hanno subito qualche rallentamento e si stanno chiudendo solo ora. Purtroppo non siamo ancora tornati alla normalità perciò la macchina procede ancora un po’ a singhiozzo però continuiamo ad andare avanti. Anche i contributi per il covid che sono arrivati soprattutto da Regione Lombardia, circa 350.000 Euro, hanno comportato un carico di lavoro non indifferente da parte degli uffici chiamati a mettere a terra queste importantissime risorse”.
In questi 5 anni il paese è cambiato con la realizzazione di progetti importanti.
“Siamo partiti raccogliendo l’eredità dell’amministrazione Briganti con l’inaugurazione della Piazza Garibaldi e da lì abbiamo proseguito con l’ex municipio pensando di chiuderlo in tempi più stretti ma le richieste della Soprintendenza hanno allungato l’iter. Fortunatamente ci sono state concesse delle proroghe rispetto ai finanziamenti ricevuti e ora, nel giro di pochi giorni, il grosso del lavoro sarà concluso. Ulteriori lavori di completamento dell’area interna ed esterna verranno svolti nei prossimi due mesi per chiudere così un progetto partito da lontano. Altri piccoli lavori stanno arrivando a conclusione, altri stanno per essere avviati ma sono tutte opere pensate non in una logica di mandato ma per il bene del paese. Dal mio punto di vista il bilancio è positivo”.
Tra quei lavori che si concretizzeranno a breve c’è sicuramente la riqualificazione del secondo tratto del lungolago.
“Era un punto del nostro programma e sembrava un lavoro semplice. Vincoli vari da parte degli organi sovracomunali hanno dilatato i tempi. La cosa fondamentale è che il lavoro svolto è finalmente arrivato a conclusione e abbiamo ottenuto un finanziamento da parte dell’Autorità di Bacino del 50% del costo dell’opera. Cosa ancora più importante è che tutto è stato fatto seguendo le regole così che, se domani non sarò più sindaco io, la nuova amministrazione non avrà alcun tipo di problema. L’obiettivo è quello di riordinare e migliorare la fruibilità del tratto di lungolago tra la piazzetta dei Pescatori e l’area camper. Un progetto poco invasivo che guarderà al lato naturalistico, ma che allo stesso tempo cercherà di mettere un po’ d’ordine tra i tanti fruitori di quella zona: pedoni, ciclisti, famiglie con bambini, ecc… Dalla semplice messa in sicurezza è nato un progetto che, ad esempio, contempla anche un campo da beach volley vicino a un punto strategico come l’area camper. Nuova illuminazione, miglioreremo camminamenti e percorsi, creeremo un chiosco che può fungere anche da presidio, ci sarà la tanto attesa area cani e un’area giochi sicura. A questo si affiancherà un altro progetto che speriamo di riuscire a far partire e che riguarderà il tratto dalla piazza del mercato al ponte pedonale: verranno abbattute alcune piante morte e ne saranno messe a dimora delle nuove, sostituiremo il percorso vita, sarà una ‘manutenzione straordinaria’ del tratto finanziata in parte da Fondazione Comunitaria del Lecchese, in parte da fondi privati e pubblici”.
Tra le soddisfazione più grandi di questo mandato l’ex municipio e l’ampliamento dell’asilo nido.
“In primo luogo ci tengo a sottolineare che tutti i risultati raggiunti sono il frutto di un ottimo lavoro di squadra tra la giunta e gli uffici, che ringrazio per la pazienza e la disponibilità dimostrata in questi 5 anni. Nel caso dell’ex municipio ci avevano dato dei visionari, ma noi ci abbiamo sempre creduto. Devo ringraziare il mio predecessore perché grazie al suo intuito siamo riusciti a intercettare i fondi sulla Buona Scuola destinando la struttura a segreteria didattica dell’istituto comprensivo. La cosa fondamentale è l’essere riusciti a recuperare un edificio importante per tutta la comunità di Olginate con l’auspicio di farlo diventare un nuovo luogo di ritrovo della comunità anche grazie alla collocazione della biblioteca e di una sala conferenze. Il tutto è stato realizzato con risorse limitate rispettando i costi preventivati. Un altro progetto di cui vado fiero, realizzato in collaborazione con la Cooperativa, è l’ampliamento dell’asilo nido. Ci diciamo sempre che è importante star vicino alle famiglie e questo è un gesto concreto: abbiamo recepito il suggerimento della cooperativa e siamo andati a riqualificare un edificio pubblico in disuso aumentando l’offerta dei posti”.
Tanti i punti del programma realizzati, qualcuno però è rimasto sulla carta.
“Il programma in questi 5 anni l’abbiamo sfogliato spesso e sappiamo bene quali sono i punti non attuati. Non ce ne siamo dimenticati, anzi, cerchiamo comunque di portarli avanti perché li riteniamo importanti per Olginate. Il primo è un po’ un sogno tramandato dalle ultime amministrazione: la costruzione del ‘centro cottura e spazio polifunzionale’ tra scuola dell’infanzia e scuola primaria. E’ un intervento che richiede energie, risorse e l’impegno di un intero mandato ma credo che i tempi siano maturi perché si possa concretizzare nei prossimi 5 anni. Sarebbe uno spazio in più che in questo momento potrebbe essere molto utile a tutto il paese. L’altra questione in sospeso, a cui non abbiamo mai smesso di lavorare, è la riqualificazione del campo di calcio: abbiamo partecipato a un bando per il rifacimento del manto e abbiamo iniziato la progettazione dei nuovi spogliatoi. E’ bene sottolineare che dietro a tutte le questioni c’è sempre una programmazione attenta, volta a non sprecare soldi pubblici. I soldi non sono mai tantissimi ma rispetto a qualche anno fa, grazie all’eliminazione di alcuni vincoli, sono di più e abbiamo cercato di sfruttarli al meglio”.
La questione ex Fonderia San Martino è una ferita ancora aperta.
“Era un nodo che avrei sinceramente voluto risolvere in questi 5 anni. Purtroppo non tutte le questioni dipendono da noi, ma abbiamo portato avanti un pressing in alcuni casi anche molto intenso per dare una svolta al futuro di quell’area. Un mese fa abbiamo dato avvio al procedimento per obbligare le parti in causa a iniziare le attività di pulizia tecnica e messa in sicurezza del sito industriale da tempo abbandonato, sperando che questa strada possa portare a qualcosa di concreto. Stiamo anche valutando l’ipotesi di farci assistere da un legale per tutelare la comunità rispetto a un’area che sicuramente ha dei problemi. Ci preme capire cosa c’è sotto quella fonderia dopo 50/60 anni di attività, magari i problemi sono anche meno di quelli che pensiamo, però servono certezze. Dall’altra parte, come amministrazione, attraverso il Pgt abbiamo ripensato un po’ a quell’area creando un mix di funzioni che possano renderla appetibile. E’ necessario evitare speculazioni ma bisogna anche essere realisti, non significa svendere ma sedersi al tavolo e trovare il compromesso che possa soddisfare tutti, chi deve intervenire e la comunità che ha subito la presenza della fonderia”.
Anche sul fronte sicurezza sono stati fatti importanti passi avanti.
“Una grossa parte del merito va al Comando di Polizia Locale guidato dal comandante Matteo Giglio. In questi anni ci sono stati alcuni innesti importanti e soprattutto un’evoluzione dal punto di vista tecnologico che ha consentito di rendere sempre più efficace il lavoro dei nostri agenti. Anche in questo caso, grazie a risorse recuperate attraverso bandi, abbiamo potuto implementare il circuito di videosorveglianza con nuove telecamere ai varchi d’accesso e di uscita dal paese, oltre ad aver recentemente implementato il parco mezzi con due nuove moto e un Suv. Questo ha permesso di poter controllare il territorio in maniera sempre più puntuale. Consentitemi di ringraziare anche un ufficio di cui non si parla mai, quello della ragioneria e tributi: in questi anni ha portato avanti un grandissimo lavoro di recupero crediti che ha consentito di riportare nelle casse comunali risorse importanti. Non c’è nessun accanimento da parte del comune, ma credo che i cittadini siano tutti uguali: se tutti pagano quello che è dovuto poi l’amministrazione riesce a gestire questi soldi in modo migliore, sempre e solo a beneficio della comunità”.
Il covid è stato un evento impossibili da immaginare. Cosa vuol dire, da sindaco, affrontare un momento così tragico?
“Nel primo lockdown io stesso ho avuto la netta sensazione di vivere in una bolla, ma tutto paese ha reagito molto bene. C’è stata una risposta corale: cittadini, associazioni, amministrazione, istituzioni hanno contribuito per rispondere alle esigenze di quel drammatico momento, lì sono state gettate anche le basi per affrontare con relativa serenità anche tutto quello che è venuto dopo. Un esempio su tutti è quello della Protezione Civile che ha agito per il bene di tutti senza farsi troppe domande. Come amministrazione abbiamo continuato su un percorso già tracciato e il forte investimento degli anni passati sui servizi sociali e sulla scuola ci ha permesso di farci trovare, per quanto possibile, preparati per attraversare un’emergenza che non è ancora conclusa. Uffici con grandissime competenze sono stati fondamentali in questa situazione. Il covid, nonostante tutta la sua drammaticità, mi ha consentito dal punto di vista umano di ricevere tantissimo sia dai dipendenti che dai singoli cittadini. Questo senso di comunità in un momento difficile non credo sia frutto del caso e sono sicuro non si esaurirà con la fine dell’emergenza”.
Elezioni 2021: cosa vedi per il futuro di Olginate e quali sono i programmi?
“L’emergenza sanitaria, giustamente, ha fatto passare in secondo piano tutti i discorsi legati alle elezioni. Nelle settimane scorse, grazie al sostegno del Circolo PD di Olginate e del gruppo Obiettivi in Comune 3.0, ho annunciato la mia ricandidatura: è chiaro che ho in testa qualche idea e ci sono progetti da portare avanti, ma non siamo ancora entrati nel merito del programma. Il mio desiderio più grande è quello di riuscire a creare un gruppo che possa costruire una linea condiviso per farlo, però, è essenziale il momento del confronto e tutti sappiamo quanto sia difficile al tempo del covid. Appena la situazione lo consentirà ci troveremo al tavolo per confrontarci, fare sintesi e costruire una visione comune. Le basi su cui lavorare ci sono, il punto di partenza sarà quanto fatto in questi primi 5 anni in cui abbiamo comunque dato un’impronta al paese. Un esempio è sicuramente il Pgt, lì ci sono le premesse per costruire il futuro del paese. Manterremo una parte del gruppo per garantire l’esperienza e apriremo le porte a nuove persone per avere anche un punto di vista ‘fresco’. In questi anni abbiamo sempre lavorato così e, anche questa volta, credo che la strada da intraprendere sia questa”.
Covid a parte, quale è la cosa più difficile che deve affrontare un sindaco?
“Rendersi conto che non è possibile risolvere tutti i problemi: è sicuramente questa la cosa che ho fatto più fatica a digerire in questi anni. Purtroppo ci sono situazioni che, al di là dell’impegno che posso metterci, non trovano una soluzione. Magari perché le competenze di un sindaco arrivano fino a un certo punto, oppure perché ci sono situazioni che non dipendono solo dal comune, o ancora perché sono questioni personali. C’è chi bussa alla mia porta per chiedere un lavoro: sarebbe bellissimo poter dire subito di sì e concludere con una stretta di mano. Al contrario è molto complicato: nonostante ci attiviamo attraverso percorsi con i servizi sociali, oppure semplicemente attraverso il tessuto economico del paese, non sempre ci riusciamo. Ad esempio sono molto preoccupato per quello che potrà succedere nei prossimi mesi con lo sblocco dei licenziamenti e lo sblocco degli sfratti, il comune purtroppo non ha risorse disponibili per aiutare tutti. Abbiamo accantonato e stiamo accantonando risorse, abbiamo dato vita a una raccolta fondi che è andata molto bene (un grazie a chi ha contribuito) ma da sindaco la paura più grande è proprio quella di non riuscire a dare risposte”.
“Tutte le divergenze sono state risolte: sono tranquillo perché non c’è nessun problema politico”, ha risposto il sindaco quando gli abbiamo chiesto se sono rimasti strascichi dopo la piccola crisi di maggioranza che si è consumata nel gennaio 2019. Ora lo sguardo di Marco Passoni è rivolto al futuro?
“Mi ricandido perché credo in quello che faccio e perché mi piace. Ragionare con i vari uffici, progettare, pensare, trovare le risorse, cercare soluzioni ai problemi ti dà la dimensione di quanto un’amministrazione possa incidere su un paese. Al giorno d’oggi ci vuole anche un po’ di follia perché, specialmente con l’avvento dei social, siamo esposti a qualsiasi tipo di critica da parte di tutti, giustificata o ingiustificata e non nascondo che a volte è davvero complicato. Alla fine, però, quello che conta sono i fatti e i risultati. La realtà è che non è semplice fare l’amministratore di un comune, sindaco o consigliere non cambia. Serve passione e bisogna investire tanto tempo, ed è per questo che oggi è diventato così difficile trovare persone che si impegnano in politica, soprattutto a livello locale”.