Opere pubbliche. Scettica l’opposizione: “La città aspetta da tempo”

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LECCO – Progetti in dirittura d’arrivo? Per le opposizioni sarebbe finalmente il momento di vedere realizzati molti degli annunci fatti in questi anni dall’amministrazione Brivio, ma le parole del sindaco (vedi articolo) sono accolte con prudenza e, in certi casi, anche con un certo scetticismo dai rappresentanti delle minoranze.

Alberto Anghileri

“Il Bione, il Tribunale, il nuovo Municipio, il Teatro Sociale, la nuova società, purtroppo a maggioranza privata, per la gestione dei servizi sociali, la Piccola… Mancano solo il Lungolago con relativo ed inutile porticciolo e villa Ponchielli – dice Alberto Anghileri, consigliere della sinistra lecchese di Cambia Lecco – Con tutte queste opere pubbliche da inaugurare Sindaco e Giunta saranno quotidianamente impegnati a tagliare nastri da qua alle prossime elezioni comunali. Non amo il gioco d’azzardo altrimenti potrei diventare ricco scommettendo su quante di queste opere pubbliche vedranno l’avvio non la conclusione prima della scadenza elettorale del 2020”.

Anghileri ricorda che la ristrutturazione del vecchio tribunale dovrà essere finanziata con l’alienazione di via Roma 51, “i 3,5 milioni di ricavo previsti dovranno servire per finanziare il progetto” e che “da oltre 3 anni le aste per l’alienazione dello stabile vanno deserte”. Per quanto riguarda la Piccola, alle rassicurazioni di passi avanti, sono seguite “solo polemiche all’interno della maggioranza” e per il Teatro Sociale “fino ad ora, dichiarazioni e comunicati ma numeri e date certe niente”. La sinistra è perplessa anche rispetto ai tempi del trasloco del Municipio in via Sassi “perplessità non certo per partito preso ma che nascono da un pessimismo sulle capacità della macchina comunale di funzionare a dovere, a partire dalle piccole ma necessarie opere di manutenzione ordinaria che dovrebbero essere fatte ma che invece non vengono eseguite”.

“Vogliamo bene alla nostra città e ci piacerebbe vedere tutte quelle opere realizzate ma da un pezzo non crediamo ai miracoli – conclude Anghileri – nemmeno a quelli di San Virginio o di San Corrado”.

Filippo Boscagli

Diffidenza anche dai banchi del centrodestra: “Speriamo davvero in questo canto del cigno ad un passo dalla fine del decennio. Ben venga! – commenta Filippo Boscagli – Opere attese e promesse già anni fa, più volte annunciate ma mai realizzate. Alcune strategiche come la Piccola o il Bione devono assolutamente esser portate avanti e concluse. Certo ne mancano molte, troppe all’elenco. È davvero grave la situazione ne risolta ne in arrivo del lungolago, dei parcheggi, di Villa Manzoni, il depuratore, il verde pubblico, i rifiuti… Oltre alla situazione di crisi ormai da anni degli uffici comunali e della conseguente efficienza”.

Più duro l’intervento di Cinzia Bettega della Lega Nord che definisce le dichiarazioni di Brivio “l’elogio del ritardo e della lentezza, la minestra riscaldata di temi caldi che sono diventati bollenti, congelati nell’agenda di Brivio”.

Cinzia Bettega – Lega Nord

“Ostello, Centro sportivo del Bione, Teatro della Società sono diventati la ‘Fabbrica del Duomo’ di Lecco. Riconosco al sindaco la qualità di essere come un martello che picchia purtroppo sempre sullo stesso chiodo. Il suo mandato dura da oltre otto anni da me vissuti sui banchi dell’opposizione e perciò almeno su fatti e date non è possibile barare. Tra l’altro è anche stucchevole ripetersi davanti a una situazione che genera ampio scontento, non solo percepito, ma constatato nei quotidiani contatti di chi sceglie di stare in mezzo ai cittadini”.

Riguardo al rimpasto di giunta, annunciato e ancora non avvenuto,  “Potrei cavarmela con un liquidatorio ‘affari loro’ – dice il capogruppo del Carroccio – ma siccome il sindaco ne parla come necessità per rilanciare la giunta, renderla più efficace e più organizzata la questione riguarda ovviamente la città e i servizi che latitano. Insomma niente di nuovo sotto il sole, ma le solite ombre di un’amministrazione sempre più grigia”.

Per i Cinque Stelle è “positivo per la città portare a termine tutte quelle iniziative aperte da troppi anni sul piano delle opere pubbliche” dice Massimo Riva che però sottolinea la necessità di una maggiore attenzione alla manutenzione e al decoro dei parchi pubblici. “Giochi rotti e mai sostituiti piuttosto che situazioni di incuria non sono accettabili”.

Massimo Riva – Cinque Stelle

“Stesso dicasi per tutte quelle situazioni inerenti il patrimonio arboreo ed il verde urbano, dove la mancanza di una pianificazione organica lascia spazio ad iniziative spot, su cui peraltro restano seri dubbi sulla reale necessità. Via Sassi e lungo lago, solo per citare gli ultimi casi – prosegue il consigliere pentastellato – Restano aperti i temi della mobilità urbana e del trasporto pubblico locale, che a nostro giudizio necessitano di una visione di lungo periodo che finora è mancata ed un maggior confronto e dialogo non solo con tutte le forze politiche presenti in comune, ma anche con i cittadini”.

“In ultimo, ma non certo per importanza – conclude – il tema del teleriscaldamento, che oltre a rendere il territorio dipendente dall’importazione di rifiuti per alimentare un impianto di incenerimento sovradimensionato, ci condizionerebbe in termini di scelte di politiche energetiche. Non sarebbe più logico investire sull’efficienza energetica di edifici pubblici e privati puntando al contenimento dei consumi e del fabbisogno energetico e pensare magari alla dismissione del forno inceneritore, puntando con convinzione sulle valide alternative offerte in materia di gestione dei rifiuti? Siamo poi sicuri che la città possa permettersi di vivere per anni i disagi legati ad una situazione di cantiere permanente, con le strade sventrate per la posa di chilometri di tubi?”.