Ospedale di Merate: “La chiusura del Punto Nascita non è la soluzione”

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ospedale Mandic Merate
Ospedale Mandic di Merate

Fragomeli: “La drastica riduzione di parti si è realizzata solo negli ultimi 2 anni”

Ospedale Mandic presidio pubblico di grande importanza per tutti i cittadini dell’intero territorio della provincia

MERATE – Nel primo incontro costitutivo del Tavolo Provinciale della Sanità, presso la Federazione del PD lecchese, è emersa grande preoccupazione per l’annunciato provvedimento dell’ASST, su indicazione della Direzione Generale della Sanità Regionale, che dispone la sospensione del Punto Nascita dell’Ospedale Mandic di Merate e la ravvicinata chiusura del medesimo reparto.

“Siamo in piena sintonia – dichiara il Segretario provinciale Manuel Tropenscovino – con il fruttuoso lavoro messo in campo dal Tavolo della Sanità Meratese che da tempo ha denunciato le chiusure di alcuni reparti (Psichiatria) e i rischi, oggi diventati concreti, di chiusura di altri reparti del Mandic come il punto nascite. Azioni, quelle del Tavolo, a cui sono seguite importanti prese di posizione dei Sindaci del territorio meratese, in pieno contrasto all’evidente depauperamento del Mandic e inserite in uno specifico documento inviato all’Assessore Bertolaso che su questo tema verrà a Merate per un confronto il prossimo 19 marzo“.

Manuel Tropenscovino, segretario provincia del Partito Democratico
Manuel Tropenscovino, segretario provincia del Partito Democratico

“Tornando al punto nascite – evidenzia il Consigliere regionale PD Gian Mario Fragomeli – siamo perfettamente consapevoli delle difficoltà del reparto e della riduzione degli standard di sicurezza ma, anche a seguito di puntuali richieste all’assessorato regionale alla Sanità, è emerso che nel distretto meratese nel 2022 si sono registrati comunque 707 parti, di cui soli 151 (21,4%) al Mandic e 221 (31,2%) al Manzoni di Lecco, mentre un consistente numero di parti (praticamente uno su due) sono stati effettuati in strutture di altre province lombarde e cioè a Vimercate (11,2%), a Monza (10.7%), a Carate (7%), a Milano (8,2%), a Bergamo (4,7%,) e a Como (2,3%)”.

“La drastica riduzione di parti si è realizzata solo negli ultimi 2 anni (2022-2023), senza che peraltro sia stato adottato alcun intervento correttivo che, auspichiamo con modalità efficaci e in tempi brevi, possa essere messo in campo dalla nuova Direzione in stretta sinergia con l’Ospedale Manzoni, finalizzato ad una sospensione temporanea del punto nascite seguito da una riattivazione del reparto e non da un programma di chiusura definitiva” dichiara il Consigliere Regionale.

“Riteniamo necessario, in questa fase, consolidare i servizi dedicati al percorso nascita al fine di garantire l’accessibilità a tutte le prestazioni nelle diverse fasi della gravidanza (monitoraggio, preparazione al parto, emergenze in gravidanza, evento parto, puerperio) con particolare attenzione al percorso per la gestione della gravidanza fisiologica – continua il Consigliere Regionale – In ultimo, dal Tavolo Provinciale si vuole sottolineare la gravità di quanto successo che, senza la costante attenzione di tutti, cittadini e politici, e senza un chiaro piano di sviluppo da parte dell’ASST, porterà inevitabilmente alla chiusura progressiva per ‘inedia’ dell’Ospedale Mandic, un presidio pubblico di grande importanza per tutti i cittadini dell’intero territorio della provincia di Lecco“.