LECCO – Quanto sono produttivi i nostri onorevoli e i nostri senatori? Anche quest’anno a stilare le “pagelle” ci ha pensato l’associazione Openpolis, che ha elaborato un “indice di produttività parlamentare” basato su criteri di efficacia del lavoro dei politici e degli atti da loro presentati durante il periodo dal marzo del 2013 ad ottobre 2014.
Questo, spiega l’associazione, per “distinguere la gran massa di attività che non produce effetti da quella, poca, che invece da risultati. Non si entra mai nel merito di quanto un atto disponga, se sia buono o cattivo, ma ci si limita ad attribuire un punteggio ad ogni passaggio di iter. Dunque più un provvedimento si approssima al suo completamento (come un ddl che diventa legge) più sarà alto il punteggio assegnato a chi presenta l’atto – primo firmatario – o ne è il relatore. Altri punti vengono attribuiti con il consenso ottenuto su un provvedimento, attraverso le firme degli altri parlamentari, e, infine, grazie ad una più assidua partecipazione del parlamentare ai lavori”.
Come sottolineato da Openpolis, solo il 13% degli atti non legislativi ha avuto una conclusione. La parte più considerevole è rappresentata dalle interrogazioni rivolte dai parlamentari ai ministri.
A spiccare per produttività sono le opposizioni, in primis la Lega Nord sia alla Camera che al Senato, secondI alla Camera ci sono i deputati di Sinistra Ecologia e Libertà seguiti da Fratelli d’Italia, mentre a Palazzo Madama completano il podio il Gruppo Misto e le Autonomie con il Partito Socialista Italiano.
Leghista è anche il deputato con l’indice di produttività più alto, Matteo Bragantini (indice 637,35), tra i senatori spicca invece Loredana De Petris (726,25) del Gruppo Misto. Anche la classifica lombarda è guidata dal Carroccio con in testa a Montecitorio l’on. Paolo Grimoldi (513,02) seguito dall’esponente del PD Emanuele Fiano (395,94); tra i senatori lombardi la spunta il leghista Roberto Calderoli (469,7) affiancato dalla collega di partito Silvana Comaroli (301,84).
E i parlamentari lecchesi? L’indice di produttività più alto è assegnato al senatore della Lega Nord, Paolo Arrigoni (indice calcolato 187,07) che ha fatto contare 6315 presenze e 560 assenze alle discussioni in aula, oltre che 14 missioni (totale 6889; 91,67%) e 82 ribellioni, ovvero voti contrari rispetto al proprio gruppo.
Lo segue per indice ottenuto alla Camera l’onorevole Raffaello Vignali di NCD (102,98), di cui si sono registrate 4135 presenze e 3292 assenze, 2212 missioni (totale 5769, 4,59%) e quattro voti “ribelli”.
Terzo tra i lecchesi l’onorevole Gian Mario Fragomeli del PD (46,44): l’ex sindaco di Cassago ha fatto registrare 5355 presenze, 414 assenze, nessuna missione ( totale 5769, 92,82%) e 18 “ribellioni”.
C’è poi l’ex governatore della Lombardia, il senatore di NCD Roberto Formigoni (41,46), per il quale Openpolis conta 4593 presenze, 934 assenze, 1362 missioni (totale 6889, 66,67%) e 63 voti “ribelli”.
In ordine di indice lo segue l’ex ministro Michela Vittoria Brambilla di Forza Italia (25,32) che ha fatto contare 265 presenze, 3292 assenze, 2212 missioni (totale 5769; 4,59%), quattro i voti ribelli.
Ultimo posto tra i politici eletti in provincia per la deputata democratica Veronica Tentori (26,03) che conta 5405 presenze, 364 assenze, zero missioni (totale 5769, 93,69%) e 24 “ribellioni”.
“Far emergere le differenze è l’obbiettivo che openpolis si sforza costantemente di perseguire rispetto la politica italiana. All’opposto della generalizzazione che produce anti-politica, è condizione indispensabile per i cittadini che devono scegliere i propri rappresentanti e poi valutarne l’operato – spiegano dall’associazione che ha redatto il report – Allo stesso tempo, è un’opportunità a disposizione dei politici per relazionarsi con gli elettori, riannodare i fili con il territorio e rendicontare la propria attività. L’Indice di Produttività Parlamentare vuole contribuire a questa esigenza rispetto le più importanti istituzioni rappresentative del Paese, la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica”.

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