Sandro Magni scrive a Sel e a PRC: “La lista unitaria è superata”

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Sandro Magni
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LECCO – Che farà la sinistra lecchese alle prossime elezioni? Se lo chiede il consigliere comunale Sandro Magni in una lettera aperta alle segreterie territoriali di Rifondazione e Sinistra Ecologia e Libertà, i due partiti con i quali il politico era stato eletto nella scorsa tornata elettorale.

Magni dice di non essere a conoscenza ancora di alcun progetto e sprona i referenti dei due movimenti a superare il passato e guardare ad una nuova opportunità:

“Siamo nella quasi imminenza di nuove elezioni amministrative per la città di Lecco. Io, consigliere comunale uscente, eletto, come indipendente, nella lista che vi unisce (in realtà non era Rifondazione uno dei contraenti il patto, ma una sua variante federativa), non so ancora che cosa si farà.

Sono nell’oscuro . Come altri cittadini, forse perché le scelte vengono fatte in “segrete stanze”. O forse no; solo per inerzia comunicativa. O mia distrazione e incapacità di capire le cose.

Rivolgo allora un appello insieme di trasparenza e opportunità politica. Dichiarate immediatamente che l’esperienza della lista unitaria è superata. Che vi farete da parte, farete un passo indietro, o di fianco. Non intendete sparire ma assecondare un processo più ampio.

Un processo di creazione di una aggregazione che insisto a chiamare della insofferenza democratica. Una lista che dia spazio ai giovani, non quelli addottrinati e precocemente invecchiati. Una lista della società e dei movimenti locali: piccoli o grandi che siano, individuali e collettivi, in una città modesta come quella di Lecco. Che oltre la “lamentela” comporti una assunzione più ampia, paritariamente e democraticamente, condivisa di responsabilità.

Una lista della insofferenza democratica, alternativa all’asfittica e inconcludente gestione di questi cinque anni, da cui giustamente abbiamo preso le distanze. Una lista che potrebbe non solo, ottenere quei seggi, che oggi si rischia di ottenere, ma essere maggioritaria o avviarsi a diventare tale.
La precondizione di tutto questo, per avviare un processo trasparente, è che diciate che la vostra/nostra esperienza, così come è stata, è finita. Che altro deve essere intrapreso.

Pena l’irrilevanza. Anche se faticosamente ed eventualmente conseguita con uno o più seggi, nel prossimo Consiglio Comunale, dentro o fuori da alleanze. Seggi difficili da conseguire, quasi improbabili, non impossibili, con la riduzione a 32 scranni dagli attuali 40.

Seggi inutili tuttavia, se non si risponde preventivamente, per che farne, per quale progetto condiviso, comune. Che non rimanga sulla carta, ma si traduca in una pratica collettiva, in un laboratorio permanente, e non nella separatezza e solitudine della delega. Anche se i delegati fossero bravi o bravissimi.

Seggi inutili se ogni esperienza amministrativa è un ricominciare sempre da zero, vanificando ogni esperienza precedente, annullandone il senso. Senza sedimentare memoria e storia comune .

Ricordiamoci, siamo nella città di Lecco, e i conti dobbiamo farli con questa città. Altri sono i compiti nazionali e sovranazionali. Altri sono i vincoli. Imposti. E ingiuriosi. Con il difficile compito di stare dentro e fuori da questi vincoli. Anche locali.

Dentro questo processo, la paura di estinguersi o perdersi può esserci solo se già ci si è persi e già si è estinti. Se si sopravvive e si è lo scheletro ossificato della propria vita e delle proprie ragioni.

Vita e ragioni che vi oltrepassano. Ma che esistono e che sta a voi, in primo luogo, ora, acciuffare.
Percorso difficile da intraprendere. Difficilissimo. Però! Possiamo. Si può, si deve.
Alessandro Magni
Consigliere Comunale della Sinistra