Servizi sociali: l’impresa sociale non convince, Ballabio resta con Bellano

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BALLABIO – L’impresa sociale mista pubblico – privato per la gestione associata servizi sociali non ha convinto il comune di Ballabio.

L’assessore alle politiche sociali Sara Gattinoni, nel consiglio comunale di martedì sera, ha spiegato la scelta (votata all’unanimità) di continuare con l’accordo di programma  con i comuni dell’ambito di Bellano che vede la Comunità Montana come ente capofila: “Siamo chiamati a esprimerci in merito alla linea da tenere rispetto alla gestione dei servizi sociali per il triennio 2018-2020. La prima opzione è quella di restare nell’ambito di Bellano, la seconda è di aderire a Lecco che sta creando una impresa sociale: una società mista pubblico-privato, con il 51% a carico del privato. Abbiamo discusso molto nell’assemblea dei sindaci su quale fosse l’ipotesi migliore e tutti i comuni, tranne Abbadia, hanno deciso di restare nell’ambito di Bellano, questo perché la strada che sta intraprendendo Lecco  è ancora tutta da definire. Sarebbe stato un salto nel buio”.

La porta, però, resta aperta: “Abbiamo comunque dato incarico al presidente della Comunità Montana di chiedere formalmente a Lecco di prevedere all’interno dello statuto la possibilità, fra tre anni, di un’eventuale inserimento dei nostri comuni”.

Il consigliere di minoranza Paolo Dell’Oro (Cambiamo Insieme) ha sostenuto la linea della maggioranza, anche se, con motivazioni differenti: “Ci preoccupa molto quello che sta succedendo a Lecco. Il servizio deve rimanere a pieno controllo pubblico. Siamo convinti che, soprattutto nel sociale, il comune non può abbassare la guardia e demandare la gestione a una società con capitale a maggioranza privato. Questo percorso ci spaventa”. Poi puntualizza: “Non riteniamo tuttavia questa nostra posizione una promozione all’azione sul sociale dell’amministrazione”.

Favorevole anche Giuseppina Lombardini del gruppo di minoranza “Noi per Ballabio”: “Appoggiamo la scelta perché Bellano ha lavorato sempre bene”.