LECCO – Prosegue la bufera sull’acqua pubblica: con la scelta dei sindaci lecchesi dello scorso 5 dicembre, che a maggioranza hanno deciso di conferire ad Idroservice il servizio idrico in provincia, si è fatta sempre più forte sia l’opposizione del Comitato Lecchese per l’Acqua Pubblica che il contrasto con la Lega Nord, i cui amministratori a quella votazione non hanno preso parte per protesta.
“La gestione del Servizio Idrico Integrato nel Lecchese deve essere affidata “In House” a una società pubblica di primo livello direttamente controllata dai comuni” ha sottolineato il senatore Paolo Arrigoni annunciando di portare la battaglia in Consiglio Provinciale che la prossima settimana dovrà varare la scelta dei sindaci.
Nel frattempo il Carroccio muove le sue pedine anche in Comune a Lecco con un’interrogazione con richiesta di risposta scritta relativa al mancato recesso del comune di Lecco dal capitale sociale della società Lario Reti Holding (LRH). Nell’interrogazione la Lega sostiene che, ai sensi delle vigenti leggi, “non sussistono i presupposti di fatto e di diritto perché il Comune mantenga la partecipazione nella società Lario reti Holding”.
Un’analoga richiesta, ha sottolineato il commissario provinciale Giulio De Capitani, verrà inoltrata da parte dei consiglieri comunali della Lega Nord negli altri Comuni lecchesi.
Da sempre contrario all’affidamento ad Idroservice e promotore della possibilità di affidare il servizio idrico ad un’azienda consortile direttamente controllata dai Comuni, il Comitato Lecchese per l’Acqua Pubblica ha ritenuto la scelta dei sindaci come “illegittima”.
“La scelta votata dai sindaci -scrive il Comitato – è, di fatto, illegittima poiché l’affidamento ‘in house’ può essere fatto solo nei confronti di una società di primo livello, che abbia cioè il requisito del “controllo analogo” che deve sussistere tra l’affidante (i sindaci e la provincia) e la stessa società affidataria. Idroservice, essendo una società di secondo livello (poiché, di fatto, controllata totalmente non dai comuni ma da un’altra società, ovvero LRH), non ha questo requisito. Pertanto l’affidamento rischia di essere inficiato per illegittimità”.
“Le cose – prosegue il Comitato – si sono messe male fin dalla nomina del nuovo amministratore unico di Idrolario, sig. Cavallier che, fin da subito, si è “messo al servizio” del volere dei sindaci del Pd e in particolare del primo cittadino di Lecco che, da sempre, ha spinto per affidare il servizio a Idroservice/LRH. Infatti Cavallier, come prima sua scelta, ha rinunciato alla gestione dell’acqua per il prossimo anno, senza nemmeno uno straccio di controllo del suo collegio Sindacale e/o di un inerme Comitato di Vigilanza e/o dell’assemblea dei soci, ovvero dei comuni. L’acqua nel mercato: questo sta avvenendo in provincia di Lecco, alla faccia dei Referendum votati nel 2011”.

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