Valmadrera. Tumori al fegato, “l’inceneritore non c’entra”

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Più incidenza del tumore al fegato a Valmadrera

Approfondito lo studio sanitario, esclusa la causa inceneritore

VALMADRERA – Già a fine 2018, quando erano stati resi noti i risultati dello studio epidemiologico sui possibili effetti dell’inceneritore sulla salute pubblica era emerso un dato particolare, l’unico effettivamente degno di nota: un’incidenza maggiore dei casi di tumore al fegato nella zona di Valmadrera, considerata la più esposta alle ricadute dei fumi del forno brucia rifiuti.

Un dato che valeva la pena essere approfondito. Così, nella serata di giovedì, la presentazione in Consiglio Comunale a Valmadrera dell’analisi epidemiologica, già pubblicata due anni prima, è stata l’occasione per annunciare gli esiti di questo ulteriore approfondimento.

Il dott. Luca Cavalieri D’Oro di Ats e l’ex sindaco Crippa, tra i primi promotori dell’analisi epidemiologa, intervenuta in Consiglio comunale a Valmadrera

“Le risultanze dell’analisi epidemiologica sui tumori in genere, sul tumore allo stomaco e al colon retto, non avevano fatto emergere alcuna rilevanza. C’era invece un’anomalia relativamente all’incidenza dei tumori al fegato” ha ricordato l’epidemiologo Luca Cavalieri D’Oro dell’ATS Brianza.

Tumori al fegato: in scuro le zone di maggiore incidenza

Lo studio è quindi proseguito incrociando i dati del registro tumori dal quale emerge sì Valmadrera tra le aree più interessate dalla patologia, ma non è l’unica: riscontri analoghi si evidenziano anche nella zona dell’Alto Lago (vedi mappa) e in Brianza.

Per localizzare la patologia si è usufruito anche del dato relativo ai pazienti esentati dal ticket sanitario in quanto affetti da epatite C. “L’epatite virale – ha sottolineato l’esperto dell’ATS – è infatti causa di cirrosi e può dare vita a casi di cancro al fegato”.

La graduatoria del comuni, nell’ambito territoriale di Lecco, con più soggetti affetti da epatite virale vede al primo posto Bulciago, seguito da Sirone, Molteno, Dolzago e poi Valmadrera, al quinto posto. Molto più distaccati per valori sono gli altri territori presi in esame nello studio epidemiologico per gli effetti dell’inceneritore (nell’ordine per numero di pazienti HCV: Malgrate, Suello, Civate, Galbiate, Annone e Lecco).

La lista dei comuni nell’ambito di Lecco con più pazienti esenti per epatite virale

Portatori inconsapevoli di epatite

Nessuna evidenza, per l’esperto, che il problema a Valmadrera possa essere legato alla presenza del forno inceneritore. “L’analisi ci fa pensare che in questo territorio, così come in altri comuni dove è emersa maggiore incidenza del tumore al fegato, possa esservi un’elevata presenza di soggetti affetti dal virus dell’epatite C – ha spiegato il dott. D’Oro – che si diffonde attraverso scambio di sangue, dovuto a diverse cause come le trasfusioni effettuate in passato, quando non c’era un test specifico e non vi era ancora consapevolezza del rischio, così’ come l’uso di droghe o altri fattori”.

“Fortunatamente -ha proseguito l’epidemiologo – oggi esistono farmaci efficaci che consentono di eradicare il virus. Il problema è che molti soggetti non sanno di essere siero positivi. Non a caso la Regione si sta preparando su questo fronte con campagne mirate tra la popolazione, sensibilizzando anche i medici di famiglia affinché i portatori possano emergere ed essere curati”.

I dubbi della minoranza

La spiegazione dell’epidemiologo non ha convinto il gruppo ‘Ascolto Valmadrera’ che sul tema dell’inceneritore si era mobilitato ancor prima della nascita della lista civica, evidenziando la possibile problematica di salute pubblica.

“Ci viene detto che non ci sarebbero correlazioni tra i casi di tumore al fegato e l’inceneritore. Eppure lo studio geografico di Elliot del 1996 evidenziava eccessi di rischio di mortalità per tumore al diminuire della distanza degli abitanti da impianto di incenerimento dei rifiuti, specialmente per tumori dello stomaco, del fegato del colon e dei polmoni. Lo citava il dott. Ennio Cadum in una sua relazione, lo stesso interpellato per questa analisi sul nostro inceneritore” è intervenuto il consigliere Mauro Dell’Oro dai banchi dell’opposizione.

Guido Villa e Mauro Dell’Oro di Ascolto Valmadrera

Studi effettuati con criteri ormai passati, gli ha risposto l’epidemiologo di ATS. “Il dott. Cadum ha valutato la bontà della nostra analisi e si è detto soddisfatto delle conclusioni tratte”.

Il problema è soprattutto politico e riguarda il futuro dell’inceneritore orientato verso il teleriscaldamento che, per i contrari al progetto, potrebbe allungare la vita dell’impianto. Per questo Dell’Oro nel suo intervento, con la voce rotta dalla commozione, si è rivolto ai sindaci del territori: “Ricordatevi che passerete alla storia per quello che farete per i vostri cittadini. Un sindaco, un primo cittadino, dovrebbe essere il primo a preoccuparsi della salute della sua comunità”.