CREMENO – I consiglieri comunali di minoranza del gruppo “La Voce” di Cremeno: Matteo Bergamaschi, Marco Combi e Paolo Terzaghi hanno sollevato diverse critiche riguardo alla gestione del Centro di Accoglienza Straordinaria (C.A.S.) presente nel comune, nella frazione di Maggio. La struttura, operativa dal 2014, è al centro di polemiche e interrogativi riguardanti la sua gestione e l’effettiva integrazione dei migranti ospitati.
I consiglieri, attraverso una relazione, hanno sottolineato come il C.A.S., inizialmente destinato ad accogliere in via straordinaria, sia in funzione da un decennio, facendo sorgere dubbi sulla temporaneità della sua gestione. “La nostra piccola comunità, composta da 1.778 abitanti, si trova a fronteggiare sfide significative a causa della presenza di un centro di accoglienza che ospita un numero considerevole di persone”, hanno dichiarato i consiglieri.
Il gruppo “La Voce” ha evidenziato come il C.A.S. sia situato in una zona periferica e boschiva, un’area che precedentemente ospitava una colonia estiva. Questa posizione isolata rende difficile l’accesso ai servizi pubblici per gli ospiti del centro, con la fermata dell’autobus più vicina situata a circa un chilometro di distanza. “È una collocazione che sembra quasi ghettizzare gli ospiti, lontani dai servizi essenziali”, hanno affermato.
Un altro punto critico riguarda l’integrazione socio-economica degli ospiti del C.A.S. La frazione di Maggio, come spiegato dai consiglieri, offre poche opportunità lavorative e commerciali, con poche attività commerciali e realtà associative. “Le difficoltà di integrazione sono notevoli, considerando la limitata presenza di attività economiche e associative”, hanno aggiunto.
I consiglieri hanno anche contestato il numero elevato di migranti ospitati rispetto alla capacità della struttura e alla disponibilità di servizi nel comune. “Più di un quarto della capacità provinciale di accoglienza è concentrato nel C.A.S. di Maggio, mentre altri comuni con maggiori possibilità di integrazione non sono coinvolti nella stessa misura”, hanno sottolineato.
Inoltre, il gruppo “La Voce” ha fatto riferimento a una dichiarazione del prefetto Sergio Pomponio, che nel 2023 aveva avvertito della saturazione del sistema di accoglienza nella provincia di Lecco. “La gestione dell’accoglienza è prossima alla saturazione, con una capacità oscillante tra 475 e 495 posti letto. Tuttavia, a Cremeno si continua ad accogliere un numero sproporzionato di migranti”, hanno dichiarato.
Le problematiche igienico-sanitarie sono state un altro tema di preoccupazione. I consiglieri hanno chiesto verifiche riguardo alla conformità della struttura alle normative igienico-sanitarie e alla compatibilità urbanistica. Hanno evidenziato come la struttura, originariamente autorizzata come colonia estiva, sia stata adattata a centro di accoglienza senza adeguati aggiornamenti.
In risposta alle interrogazioni presentate dai consiglieri, il sindaco di Cremeno ha fornito alcune informazioni, ma secondo “La Voce”, queste risposte sono state insufficienti e contraddittorie. “Il numero di migranti presenti è di 99, più 23 in permesso di lavoro”, ha dichiarato il sindaco. Tuttavia, i consiglieri hanno evidenziato che altre criticità, come il collegamento alla rete fognaria, sono state affrontate solo dopo le loro interrogazioni.
Infine, i consiglieri hanno sollevato dubbi sulla gestione economica e finanziaria della struttura, chiedendo chiarimenti sui costi sostenuti dal comune e sui rimborsi ottenuti dal Ministero dell’Interno. “Dal 2014 ad oggi, il comune ha dovuto impiegare risorse umane, finanziarie e tecniche per garantire l’ospitalità ai profughi, senza un adeguato supporto finanziario”, hanno affermato.
Il gruppo “La Voce” continua a chiedere trasparenza e interventi concreti per migliorare la situazione, sottolineando la necessità di un approccio più equo e sostenibile nella gestione dell’accoglienza dei migranti a Cremeno.