Bilancio positivo per l’iniziativa dell’associazione “L’altra via” e del circolo Arci “spazio condiviso”
Presentato il “prestito sociale”: “E’ solo un supporto e non un punto di partenza”
CALOLZIOCORTE – 45 persone nei primi sette mesi di vita: lo sportello “ascoltArci” ci ha messo pochissimo a decollare.
Una esperienza nata nel luglio scorso dalla volontà dell’associazione L’Altra via e del Circolo Arci “Spazio Condiviso”.
L’idea delle due realtà calolziesi era quella di dar vita a uno sportello di ascolto e di orientamento dedicato a tutte le persone con le difficoltà più diverse.
“Per dare ascolto è importante dedicare tempo – ha spiegato Corrado Conti – ed è quello che facciamo grazie ai volontari che si impegnano in questa iniziativa. Il nostro obiettivo non è quello di sostituirci alle istituzioni, ma vogliamo dare una risposta veloce a quelle persone che, per i motivi più disparati, hanno esigenze immediate. Con le istituzioni, invece, vogliamo intraprendere un dialogo”.
Lo sportello “ascoltArci”, ora, è pronto a fare un salto di qualità: “Abbiamo atteso questi primi mesi per capire lo sviluppo di questa iniziativa – ha detto Dario Consonni de L’Altra via -. Il pezzo che ci mancava era la parte economica intesa solo come supporto e non come punto di partenza”.
Da qui l’idea di costituire il fondo “Prestito etico sociale”: “L’Altra via si è rimessa in gioco portando avanti il discorso del ‘Prestito sociale’ che prevede un regolamento molto rigido – ha continuato Consonni -. E’ importante sottolineare che non diamo soldi alle persone che ne hanno bisogno, ma facciamo da intermediari tra queste persone e il loro problema”.
Entrando nel concreto è capitato che una persona avesse bisogno di pagare l’affitto: “In questo caso siamo stati direttamente noi a dare i soldi al padrone di casa, cercando così di coinvolgere anche lui in questa rete di relazioni, facendogli capire che dietro a questa persona c’è la garanzia di una associazione”.
Delle 45 persone che si sono rivolte allo sportello solo in cinque casi, dopo tutto l’iter, si è arrivati al momento di coprire alcune spese: “Il prestito è l’ultimo stadio di un percorso che può aiutare un individuo a ripartire. E’ uno strumento e non la via”.
Col prestito sociale lo sportello “ascoltArci” potrà far fronte delle esigenze straordinarie.
“Il problema più importante insieme al lavoro e quello della casa, una situazione che sta diventando drammatica per i migranti che, a decine, ricevono il diniego alle richieste di asilo – ha detto Corrado Conti -. Se qualcuno avesse a disposizione appartamenti o locali possiamo studiare insieme formule di garanzia. Rivolgiamo un invito anche ai ‘professionisti della salute’ che magari possono offrire prestazioni gratuite, il nostro sogno sarebbe quello di aprire un ambulatorio medico popolare e di sostegno psicologico”.
Il prestito sociale può funzionare solo grazie alle donazioni: “In primis un ringraziamento a tutti i volontari che credono in questa iniziativa, un grazie a Tore Rossi di Cesea e all’avvocato Agostoni del Movimento Consumatori. E poi un grazie a chi volesse dare il proprio contributo, grande o piccolo che sia, a loro chiediamo anche un coinvolgimento nell’iniziativa”.
A Daniele Vanoli il compito di illustrare i dati di questi primi sette mesi dello sportello “acoltArci”: “45 utenti di 16 diversi comuni e 10 differenti nazionalità. Tra questi anche 6 persone senza fissa dimora e una di Caltagirone. 16 i volontari impegnati nell’iniziativa. Casa e lavoro le problematiche più frequenti. 102 le ore totali di apertura dello sportello”.
E, infine, una dedica speciale: “Mi piacerebbe dedicare questi primi sette mesi di attività al ragazzo senegalese di 40 anni morto lo scorso ottobre“.
Per eventuali donazioni è possibile fare un bonifico all’associazione “L’altra via” di Calolziocorte. Iban: IT 80 D 08899 52710 000000430435 causale “Donazione prestito etico sociale”. Informazioni: 0341 630602; 3403273784.