Tour della legalità: il locale confiscato alla ‘ndrangheta diventa tappa per tante scuole
Anche la commissione consigliare si è trasferita nella pizzeria di via Belfiore per la relazione delle attività
LECCO – La Pizzeria Fiore – Cucina in liberta è diventata in pochi anni un simbolo di legalità non solo per Lecco ma per tutta l’Italia. Bene confiscato alla ‘ndrangheta, di proprietà del clan Coco-Trovato, la pizzeria ha riaperto i battenti il 31 marzo 2017 e da allora è un seme che racconta una storia di buona cucina, di inclusione sociale e di cultura della legalità.
La Commissione Consiliare III e la Commissione Consiliare IV, mercoledì 10 aprile, sono state convocate in seduta congiunta proprio presso la Pizzeria Fiore per la relazione delle attività di quello che è diventato in pochi anni un esempio.
In apertura di lavori l’assessore Simona Piazza ha tracciato una breve storia di “un luogo “rigenerato in termini sociali e culturali, ma che ha mantenuto la sua vocazione di pizzeria”. L’assessore Emanuele Manzoni ha invece ricordato come Fiore “sia un punto di riferimento nel contrasto all’azione mafiosa anche attraverso la possibilità di offrire percorsi emancipanti. Un obiettivo che si sta compiendo e che è bene raccontare”.
Thomas Emmenegger, psichiatra svizzero, da oltre 25 anni è presidente della Fabbrica di Olinda, l’associazione che gestisce la pizzeria in cordata con Arci Lecco e Auser Lecco: “La nostra cooperativa è stata aperta a Milano del 1996 e conta un centinaio di lavoratori. Il discorso è riuscire a combinare il commercio con il sociale senza appiattirsi sul discorso puramente economico. L’esperienza di Lecco è stata una vera sfida perché ci siamo trovati di fronte a un ambiente brutto e per nulla accogliente che è stato ripensato da capo. Sono tanti gli enti che hanno creduto nel progetto e che hanno contribuito”.
Le anime del progetto Fiore sono sicuramente Giorgio Antoniella, chef originario di Terni ed Elisa Bergo, responsabile di sala: “Entrambi possono vantare esperienze molto importanti all’estero, ma hanno scelto di portare la loro altissima professionalità qui a Fiore”.
E’ vasta la rete di rapporti che Fiore è riuscita a intessere in questi anni e che ha portato alla nascita di tanti progetti che spaziano dall’ambito culturale a quello sociale, così come è forte la collaborazione con il Centro di Formazione Professionale Aldo Moro e con il Centro Formazione Professionale Polivalente di Lecco per la realizzazione di stage formativi e tirocini.
L’esperienza Fiore parte dalla cucina (focus verso il quale non si perde mai l’attenzione a partire da una filiera dei fornitori tracciata e attenta) per abbracciare iniziative socio-culturali importanti e variegate. “Ci vuole un fiore”, ad esempio, ha visto protagonisti sei ragazze e ragazzi tra i 18 e i 27 anni selezionati all’interno di un bando indetto nell’ambito del progetto The Factory in collaborazione con Living Land, Libera Lecco e Lo Stato dell’Arte e, appunto, la Pizzeria “Fiore – Cucina in Libertà”.
“Un lavoro di formazione sul tema della legalità e di sviluppo di competenze nell’organizzazione di eventi culturali – ha spiegato Alberto Bonacina, attore e referente di Libera Lecco -. Un momento molto bello del progetto è stato l’evento ‘Da Wall Street a Fiore’, uno spettacolo teatrale e una performance finale dedicata alla storia del locale di via Belfiore. La risposta è stata molto soddisfacente sia da parte dei ragazzi che da parte del pubblico”.
I consiglieri, in particolare, hanno voluto approfondire l’aspetto economico del progetto, ovvero la sostenibilità di un’impresa che deve far convivere gli aspetti socio-culturali con il bilancio. I ricavi commerciali di Fiore Cucina in Libertà nel 2023 hanno avuto un andamento in linea rispetto all’anno 2022, arrivando a 380.140 euro, con un numero complessivo di coperti pari a 13.463, con una spesa media di 28,23 euro a cliente. Il locale fisiologicamente soffre un pochino nella stagione estiva. L’incidenza dei costi delle materie prime e delle bevande sul fatturato si è assestata intorno al 29,30%, dovuta in particolar modo al processo di razionalizzazione in tutta la cooperativa di acquisto delle materie prime e delle bevande messo in atto da inizio 2023. Nel 2023 si è verificato anche una diminuzione dei costi relativi alle utenze per elettricità e gas che hanno visto una percentuale di incidenza sul fatturato pari al 7,02%, diminuita rispetto all’11,90% del 2022. L’incidenza del personale sul fatturato si attesta attorno al 49,35% per l’anno 2023 che indica una percentuale relativamente alta dei costi del personale in questo settore, ma in costante diminuzione rispetto al 2022 quando era al 55%.
Fiore è un esempio a Lecco ma, soprattutto, è un esempio a livello nazionale: “Sempre più scuole che passano da Lecco vengono qui a conoscere la storia di Fiore per approfondire la questione dei beni confiscati alla mafia. Vogliono vedere il famoso bunker e conoscere le vicende legate a questo luogo e spesso poi continuano il tour della legalità al Giglio di Pescarenico. Abbiamo avuto anche scuole da Lodi e da Cremona”.
Il consigliere Corrado Valsecchi (Appello per Lecco), in chiusura di commissione, ha ringraziato chi è sul campo tutti i giorni per far vivere Fiore: “Quando il clan Coco-Trovato inaugurò Wall Street ricordo che qui c’erano tutti, c’era il gotha delle istituzioni e c’era la società civile. E allora non bisogna dimenticare la storia, tutti sapevano cosa rappresentava quella famiglia qui a Lecco. Anche oggi i rappresentanti delle istituzioni devono fare attenzione quando vanno a casa di qualcuno o scattano una fotografia con qualcuno. Oggi, grazie all’impegno di tanti, Fiore ha feedback estremamente positivi e questo non era scontato”.
Un Fiore in ricordo di Marcella Di Levrano
Lo scorso 9 marzo la pizzeria Fiore è stata intitolata a Marcella Di Levrano, collaboratrice di giustizia uccisa, a soli 26 anni, dalla Sacra Corona Unita, prima che potesse testimoniare. Fu rapita e uccisa il 5 aprile 1990. L’intitolazione a questa donna uccisa dalla mafia è stato anche un atto di riconoscenza nei confronti di Marisa Fiorani, mamma di Marcella, che ha presenziato alla cerimonia e ha raccontato la sua testimonianza ai tanti ragazzi presenti. Fu proprio grazie al referente di Libera Lecco Paolo Cereda, scomparso qualche anno fa, se Marisa Fiorani ha potuto raccontare la sua storia. Paolo Cereda, ancora oggi, è per Marcella Fiorani colui che l’ha accolta e compresa.