Confartigianato Lecco e Soroptimist insieme contro la violenza domestica

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Un momento dell'incontro organizzato da Confartigianato Imprese Lecco e Soroptimist International Club di Lecco e Merate

Il progetto nazionale “Sentinelle nelle professioni” approda anche nel nostro territorio

Questo tema delicato e urgente è stato al centro di un incontro

LECCO – La violenza domestica, spesso nascosta dietro le porte delle case, è una realtà allarmante anche nel Lecchese. Questo tema delicato e urgente è stato al centro di un incontro organizzato da Confartigianato Imprese Lecco e Soroptimist International Club di Lecco e Merate, che ha visto la partecipazione di forze dell’ordine, centri antiviolenza e altri attori del territorio. L’evento rientra nel progetto nazionale “Sentinelle nelle professioni”, ideato da Soroptimist, e mira a formare parrucchieri ed estetisti affinché possano riconoscere segnali di abuso e offrire sostegno alle vittime.

La serata ha visto intervenire figure chiave delle due associazioni, tra cui Ilaria Bonacina, presidente di Confartigianato Imprese Lecco, insieme al segretario generale Matilde Petracca e ai rappresentanti delle categorie Benessere e Movimento Donne Impresa, Dante Proserpio e Silvia Dozio. A loro si sono affiancate le presidenti di Soroptimist Lecco e Merate, Silvia Villa e Grazia Corti.

Durante l’incontro, la psicologa Sara Martelli ha illustrato alcuni segnali che possono rivelare situazioni di violenza domestica. “Se una cliente dice che sarà il marito a pagare in un secondo momento e lui chiama per confermare la presenza della moglie, è il caso di prestare attenzione”, ha spiegato Martelli, evidenziando come spesso la violenza psicologica preceda quella fisica.

La testimonianza di Grazia Brambilla, presidente di Telefono Donna Lecco, ha portato ulteriori dati preoccupanti: il numero delle donne aiutate è in costante crescita. Se nel 2022 erano state 101, nel 2023 sono salite a 151, mentre al 30 settembre 2024 si contano già 132 casi. Brambilla ha sottolineato che non si tratta di un aumento del fenomeno, ma di una maggiore consapevolezza che sta emergendo. Marianna Ciambrone, consigliera di parità della Provincia di Lecco, ha evidenziato come il problema tocchi anche l’ambito lavorativo. “In tre giorni abbiamo ricevuto 52 risposte anonime a un questionario sugli abusi sul posto di lavoro”, ha rivelato Ciambrone, segnalando una situazione preoccupante.

Amalia Bonfanti, presidente dell’associazione “L’Altra metà del cielo” di Merate, ha posto l’accento su un altro fenomeno inquietante: l’aumento delle violenze perpetrate dai figli maschi contro le madri. “Solo l’anno scorso tre donne sono dovute fuggire in una casa sicura”, ha spiegato Bonfanti, rivelando un quadro di crescente complessità.

Per far fronte a queste difficoltà, Soroptimist ha creato spazi sicuri in diversi luoghi della provincia, come il Tribunale, il pronto soccorso dell’ospedale Manzoni e le caserme dei Carabinieri di Lecco e Merate, dove le vittime possono trovare un rifugio sicuro. Daniele Spinello, luogotenente del comando provinciale dei Carabinieri di Lecco, ha descritto l’enorme impatto psicologico che la violenza domestica ha sulle donne: “Quando arrivano da noi, non hanno più nulla, nemmeno la paura. Ci chiediamo sempre come sia possibile che nessuno si sia accorto di nulla prima”. Spinello ha sottolineato quanto sia difficile individuare la violenza psicologica, spesso più subdola e invisibile rispetto a quella fisica.

Anche il medico oncologo Silvia Villa ha portato una testimonianza significativa: “Chi subisce violenza fisica non va volentieri da un medico. Ho perso un paio di pazienti che stavano iniziando a confidarsi. Da gennaio a ottobre 2023, ci sono stati 190 ricoveri per lesioni gravi da violenza”.

La presidente di Confartigianato, Ilaria Bonacina, ha concluso l’incontro con un appello all’azione: “Questi numeri e queste storie fanno impressione. Per questo è fondamentale fare qualcosa di concreto. Grazie all’iniziativa di Soroptimist, anche i nostri artigiani potranno fare la loro parte nell’ascoltare e aiutare le vittime”.

L’incontro ha lanciato un forte messaggio di responsabilità condivisa: dal coinvolgimento delle professioni del benessere alla creazione di spazi sicuri, il territorio lecchese continua a rafforzare la sua rete di sostegno alle vittime di violenza domestica, nella speranza che questa emergenza silenziosa possa finalmente trovare voce e giustizia.