Al via anche all’ospedale di Lecco la campagna di vaccinazioni contro il Covid
Cinquanta persone scelte tra gli operatori sanitari per il primo giorno di vaccinazioni
LECCO – Cinquanta dosi: un primo passo, un inizio simbolico per avviare in tutte le province lombarde la campagna vaccinale contro il Covid 19. Così, nella domenica del ‘VaccinationDay’ celebrato in tutta Europa, anche all’ospedale Manzoni di Lecco e in altri 13 ospedali della regione, hanno preso il via le vaccinazioni al personale sanitario.
“Siamo riusciti a far davvero l’Europa unita in un giorno: oggi, 27 dicembre, siamo tutti uniti contro il virus” ha sottolineato il direttore generale dell’azienda ospedaliera di Lecco, Paolo Favini.
Una giornata attesa come una luce in fondo al tunnel durante i lunghi mesi di questa emergenza sanitaria e che rappresenta una svolta nella lotta al virus.
Destinatari del vaccino in questa fase sono i lavoratori delle strutture sanitarie e per l’esordio della campagna vaccinale sono stati scelti volti e ruoli più rappresentativi delle categorie degli operatori degli ospedali.
Il primo a vaccinarsi a Lecco è stato infermiere Emanuele Moretti (il cui gesto gesto di umanità verso un paziente è stato raccontato anche dai media nazionali, vedi qui), tra i primi c’è anche il prof. Carlo Signorelli, lecchese docente universitario e consulente di Regione Lombardia durante l’emergenza sanitaria, la dott.ssa Stefania Piconi che dirige il reparto di Malattie Infettive dell’ospedale di Lecco, il dott. Pierfranco Ravizza presidente provinciale dell’Ordine dei Medici, Antonella Angioni, lavoratrice in ospedale della coop Dussmann, il dott. Pietro Poli primario del dipartimento di Chirurgia dell’ospedale Manzoni.
Vaccini per tutti i dipendenti dell’ospedale in 20 giorni
Sono loro i primi di cinquanta operatori vaccinati durate il pomeriggio di domenica, un gruppo che comprende operatori dei diversi reparti, tecnici di laboratorio e radiologia, lavoratori dei servizi di pulizia, delle cooperative ed un rappresentante della Rsu.
L’azienda ospedaliera punta a vaccinare i propri dipendenti (3.973) in venti giorni, in modo da poter avviare dal 21° giorno la seconda iniezione di richiamo. Vaccinazioni che sono su base volontaria e per questo ci si augura un’ampia partecipazione. “Abbiamo predisposto un piano che tiene conto della copertura di tutti gli operatori dall’azienda ospedaliera – ha spiegato il dg Paolo Favini – abbiamo iniziato a raccogliere le adesioni della popolazione sanitaria, i primi riscontri sono buoni”.
“Il vaccino è la nostra ancora di salvezza – ha aggiunto Favini – più ci vaccineremo e prima arriveremo a quell’immunità di gregge che ci permetterà di tornare alla normalità delle nostre vite o almeno ci riavvicinerà ad essa”.
“Oggi è davvero una giornata importante. Si tratta dell’avvio simbolico di una campagna vaccinale che partirà nei prossimi giorni secondo il cronoprogramma previsto dal Piano nazionale – ha sottolineato Emerico Panciroli, Direttore sanitario ATS Brianza – Oggi comunque vogliamo dare un messaggio importante ai cittadini vaccinando chi opera a diversi titoli in ambito sanitario e sociosanitario. Ats lavorerà sui territori con la funzione di coordinare la campagna e assicurare a tutti i cittadini la possibilità di accesso alla vaccinazione”.
Nella prima fase 10 mila persone da vaccinare
In tutto sono 10.564 le persone in provincia di Lecco che saranno interessate dai vaccini nella prima fase; agli operatori dell’azienda ospedaliera si aggiunge il personale delle altre strutture sanitarie, addetti e ospiti delle Rsa. Eccoli in numeri:
- AREU e Croci (personale soccorso) 1.658
- ASST 3.973
- ATS 150
- Medici di base 194
- Ospedali Privati 679
- RSA Ospiti 2.065
- RSA Operatori 1.935
328 giorni fa l’inizio dell’emergenza mondiale
“Il 30 gennaio 2020, l’Oms ha annunciato l’emergenza mondiale per il Coronavirus, comparso a Wuhan il 17 novembre 2019, almeno è questo il dato ufficiale – ha ricordato il direttore Favini – In Italia l’emergenza è iniziata invece 237 giorni fa a Codogno e l’11 marzo l’Oms ha annunciato la pandemia. Il 20 marzo nella nostra azienda ospedaliera avevamo ricoverati 541 pazienti, il numero più alto raggiunto nelle due ondate”.
“Sono stati momenti di ansia e preoccupazione, stanchezza e fatica per tutti – ha aggiunto Favini – mai avrei immaginato, sia nella mia precedente vita di medico e poi di amministratore pubblico, di vivere momenti simili”.
Il direttore ha ringraziato il suo staff e tutti gli operatori dell’ospedale che si sono adoperati in questi mesi. Lui stesso, ha ricordato, ha avuto le cure dei colleghi dopo essere stato ricoverato a causa del virus.
“Non mi sono mai sentito solo un momento – ha aggiunto Favini – a tutti loro va il mio grazie e ringraziamo tutta la popolazione, una comunità che si è stretta attorno all’ospedale per dare risposte dove c’erano persone impegnate nel dare risposte ai bisogni comuni”.
Il sindaco Gattinoni: “Non scordiamo distanze e mascherine”
Il lancio della campagna vaccinale è stato salutato con un momento istituzionale all’esterno dell’ospedale a cui hanno partecipato, oltre ai vertici sanitari e delle associazioni di rappresentanza, anche il sindaco Mauro Gattinoni e il sottosegretario regionale Antonio Rossi.
“Ringrazio tutti gli operatori sanitari e tutti quelli che si sono esposti di più in questi mesi per prendersi cura di noi – è intervenuto il primo cittadino di Lecco – questa giornata è un segnale di fiducia e di ripartenza, oggi abbiamo un’arma in più contro il virus, forse l’arma decisiva insieme a quelle che dovremo continuare a tenere anche nei prossimi mesi, perché sarà un percorso lungo quello avviato, non dobbiamo dimenticarci nel frattempo distanziamento, mascherine e igiene delle mani”.
Per Gattinoni il 2020 “non deve essere solo una triste pagina che vogliamo lasciarci alle spalle, ci ha insegnato qualcosa, soprattutto un modo nuovo di essere comunità che vogliamo portare nel 2021 per costruire le nuove basi di questa ripartenza”.
“Quello di oggi è un momento simbolico ma da ora a settembre aspettiamo che siano vaccinate più persone possibili per volgere verso un ritorno alla vita pre Covid, è un segnale di speranza – ha sottolineato Rossi – Nel frattempo non possiamo non guardarci indietro e ringraziare tutti gli operatori della sanità e le persone che si sono date da fare quest’anno per affrontare al meglio l’emergenza”.
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