Croce Rossa Italiana: medaglia d’oro al merito alla volontaria Giovanna Gomarabico

Tempo di lettura: 3 minuti

Volto storico e figura di riferimento della Croce Rossa lecchese ha ricevuto uno dei massimi riconoscimenti

“Ha saputo interpretare con disciplina, rigore e spirito di sacrificio i più alti valori dell’Associazione”

LECCO – Un momento di commozione e riconoscenza ha segnato l’Assemblea Regionale della Croce Rossa Italiana, Comitato Regionale Lombardia, svoltasi sabato 13 dicembre. Un delicato movimento attorno al tavolo del Consiglio ha preceduto la sospensione dei lavori da parte del Presidente Maurizio Bonomi, che ha voluto così dare risalto a un evento particolarmente significativo: la consegna della Medaglia d’Oro al Merito della Croce Rossa Italiana alla Volontaria Giovanna Gomarabico in Brambilla.

Si tratta di uno dei massimi riconoscimenti conferiti dall’Associazione, riservato a chi ha dedicato la propria vita al servizio della comunità e ai valori umanitari che animano il Movimento. La motivazione ufficiale, firmata dal Presidente Nazionale Rosario Valastro e dal Segretario Generale Ivano Calamaro, ne sintetizza l’impegno: “Volontaria da oltre cinquant’anni al servizio della Croce Rossa Italiana, ha saputo interpretare con disciplina, rigore e spirito di sacrificio i più alti valori dell’Associazione. Attraverso incarichi di vertice a livello territoriale e provinciale, ha condotto con visione lo sviluppo organizzativo ed economico della Croce Rossa nella realtà lecchese. Con azione costante ha consolidato rapporti solidi e proficui con istituzioni, associazioni ed autorità amministrative,  caratterizzando la Croce Rossa quale presidio insostituibile a tutela della salute pubblica e a diretto beneficio dell’intera comunità lariana. Esempio di competenza, lealtà e abnegazione, rappresenta un saldo punto di riferimento e un modello di condotta per generazioni di Volontari e operatori CRI, ai quali ha trasmesso spirito di servizio, fierezza d’appartenenza e incrollabile impegno verso i più fragili”.

Tra i numerosi impegni umanitari, merita una menzione speciale l’attività svolta da Giovanna negli Anni ’90 a favore dei profughi albanesi e kosovari, durante le gravi crisi nei Balcani. In quel periodo, con straordinario spirito di solidarietà, si attivò in prima linea per garantire accoglienza, assistenza e dignità a centinaia di famiglie in fuga da guerre e persecuzioni, contribuendo attraverso la Croce Rossa a fornire loro un tetto, beni di prima necessità e un punto di riferimento umano e organizzativo. Un’azione che ha lasciato un segno indelebile nella memoria collettiva del territorio lecchese e nei cuori di chi ha ricevuto aiuto.

La sorpresa è stata parte integrante della cerimonia. Giovanna, visibilmente emozionata, era stata convinta a partecipare ai lavori dell’assemblea dall’amica Gabriella Salvioni, già figura di rilievo in CRI, la quale le aveva chiesto di accompagnarla al ritiro di una presunta onorificenza. Solo nel momento in cui è stata chiamata, Giovanna ha compreso che il riconoscimento era destinato proprio a lei.

La sua storia in Croce Rossa comincia nel 1966, ma è dagli anni ’80 che si intensifica, diventando protagonista nella fondazione di diversi Comitati nel territorio lecchese, tra cui quello in Valsassina. È grazie anche al suo diretto interessamento se oggi il Centro di Protezione Civile alle porte di Lecco esiste in uno spazio acquisito e destinato alla comunità.

Oggi, Giovanna è una nonna orgogliosa, dedita ai nipotini Riccardo e Giulio, di 12 e 10 anni, ed il suo impegno nella CRI resta un esempio vivido di come l’azione volontaria possa lasciare un’impronta profonda e duratura, non solo nelle strutture, ma soprattutto nelle persone. Con questa Medaglia, la Croce Rossa Italiana celebra una vita di servizio, visione e dedizione. Un tributo a chi ha saputo incarnare con coerenza i Sette Principi Fondamentali del Movimento di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, e un invito a continuare a tramandarne i valori alle generazioni future.