Disturbi dell’alimentazione, Ats Brianza pronta a potenziare i servizi

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Sono soprattutto le donne, tra i 15 e i 39 anni, a soffrire di disturbi dell’alimentazione e della nutrizione

Ats Brianza ha effettuato anche una mappatura del territorio rilevando una certa disomogeneità relativamente all’offerta di servizi/progetti nel territorio

LECCO – Implementare la rete dei servizi per la diagnosi, la cura e la riabilitazione dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (Dna), di cui soffrono, in larga parte, donne di età compresa tra i 15 e i 39 anni.
E’ l’obiettivo che si è prefissa Ats Brianza sfruttando i finanziamenti ottenuti dalla Regione nell’ambito del progetto di potenziamento della rete dei servizi a favore delle persone affette da disturbi dell’alimentazione. Nello specifico l’agenzia di tutela della salute brianzola, a cui afferiscono le province di Lecco e Monza, ha ottenuto 177.856 euro per l’anno 2023 e 504.126 euro per il biennio 2023-2024.

“Un target prioritario di Ats Brianza è potenziare i dipartimenti di salute mentale e dipendenze delle Asst e Irccs del territorio, implementando gli interventi per l’intercettazione precoce, la diagnosi e la cura dei soggetti a rischio o con quadro di disturbo dell’alimentazione, riducendo così il tempo intercorrente tra comparsa dei sintomi iniziali e la presa in carico da parte dei servizi e garantendo interventi specifici e appropriati” afferma con convinzione il direttore generale Carmelo Scarcella, rimarcando l’impegno di arrivare a una presa in carico secondo continuità di cura e appropriatezza delle varie tipologie di pazienti.

Gli studi mostrano infatti come la diagnosi precoce, unita a trattamenti efficaci, inseriti in una presa in carico di lungo periodo, siano elementi in grado di modificare positivamente il decorso naturale del disturbo. Una maggiore durata di malattia prima dell’avvio dei trattamenti costituisce d’altro canto un elemento rilevante e condizionante negativamente la prognosi.

Ats Brianza ha in questi ultimi mesi effettuato una mappatura sulle realtà esistenti sul territorio, da cui emerge una significativa disomogeneità relativamente all’offerta di servizi/progetti per la diagnosi e cura dei Dna nei minori e negli adulti. Vi sono infatti territori nei quali le strutture afferenti alle aziende socio sanitari e istituti di ricerca si connotano come principale riferimento per i pazienti, minori e adulti, con disturbi residenti sul territorio specifico e altre zone, come quelle comprese nella provincia di Monza, che registrano una forte migrazione verso servizi di Ats Milano e, in quota inferiore, Ats Insubria.

Con riferimento specifico ai ricoveri nel periodo oggetto di analisi dei dati emerge come nel 79% dei casi i pazienti vengano ricoverati in strutture del territorio di ATS Brianza, nel 12% dei casi in strutture extraterritoriali (verso servizi di ATS Milano e in modo più contenuto di ATS Insubria) e infine nel 9% dei casi in strutture fuori regione (soprattutto presso struttura “Villa Maria Luigia” – Emilia Romagna).

Nella maggior parte dei casi i pazienti rispondono a trattamenti ambulatoriali mentre una quota minoritaria, stimata nel 30% (fonte Quaderni del Ministero della Salute, n. 17/22 luglio–agosto 2013) necessita di interventi più intensivi.
Pochissima, invece, l’incidenza degli enti privati accreditati nell’erogazione di interventi di diagnosi e trattamento, cura o riabilitazione.

Per quanto riguarda invece i dati epidemiologici del territorio, analizzati attraverso la SC Epidemiologia, è emerso come la prevalenza di disturbi della nutrizione e dell’alimentazione affliggano persone di sesso femminile nella fascia d’età 15-39 anni (con una percentuale pari allo 0,2% della popolazione generale).

Tra le novità previste e finanziate tramite i contributi ministeriali e regionali, spicca l’avvio del livello ambulatoriale nei territori ad oggi sprovvisti dove opererà un’équipe funzionale multidisciplinare e, laddove possibile, la creazione di equipe integrate per la fascia d’età compresa tra i 14-25 anni in cui siano compresi psichiatra e neuropsichiatra infantile.

Le progettualità individuate con Asst Brianza, Asst Lecco e Irccs San Gerardo dei Tintori di Monza, prevedono l’attivazione di servizi di primo e secondo livello, secondo un modello hub e spoke, dove ogni Asst /Irccs pubblico dovrà garantire équipe multi-professionali dedicate al DNA in grado di effettuare la presa in carico di primo livello, con attenzione a garantire la presenza di figure competenti sulle problematiche internistiche e nutrizionali, e dove i centri di secondo livello siano di riferimento per i cittadini dell’intero territorio Ats.

Le progettualità individuate prevedono altresì la realizzazione di interventi di formazione del personale dei servizi della rete destinati alla presa in carico, diagnosi, trattamento e riabilitazione dell’utenza incrementando le competenze dei professionisti, nonché la valorizzazione e il coinvolgimento delle realtà associazionistiche di settore (pazienti e familiari) che operino in stretta collaborazione con i servizi in particolar modo in azioni di informazione e sensibilizzazione della popolazione.

Ats Brianza sta inoltre procedendo ad attivare un tavolo della rete di cura per i disturbi dell’alimentazione che avrà la finalità di recepire e diffondere nel territorio le linee di indirizzo regionali per il contrasto agli stessi disturbi, definire bisogni e interventi sul territorio, nonché promuovere azioni per la formazione degli operatori e per la sensibilizzazione nel territorio di competenza, in accordo con le indicazioni regionali.