Il report di Legambiente presentato ieri a Roma
In Provincia di Lecco rilevati 99 ecoreati e 70 persone denunciate
LECCO/MILANO – Come ogni anno, la Lombardia si conferma come una delle regioni dove si consumano le attività illegali con il maggior impatto sul territorio, nelle comunita e negli ecosistemi. Questo l’esito del rapporto Ecomafie 2025 presentato ieri a Roma.
“Una constatazione che può sembrare banale, considerando l’importanza della regione e più in generale del bacino padano nell’economia nazionale, ma proprio per il ruolo di questa regione e al tempo stesso un monito, per non abbassare la guardia e aumentare l’attenzione sia delle autorità, sia della società civile, come da sempre fanno i circoli di Legambiente nella regione e in tutta Italia” fanno sapere da Legambiente Lombardia.
Nonostante l’intensa ed efficace attività di magistratura e forze dall’ordine nel contrasto ai crimini ambientali, in Lombardia la criminalità ambientale continua a prosperare. I dati lombardi che emergono dal Rapporto Ecomafia 2025 di Legambiente (dati 2024) confermano questa affermazione, evidenziando l’aumento dei reati nel ciclo del cemento, che passando da 880 a 1.009 (+ 14,6%) portano la nostra regione ad essere la quinta su scala nazionale per questo tipo di illecito penale, e facendo segnare il secondo posto (con 147 eco-delitti contestati nell’ultimo anno) nella classifica regionale dell’attivita operativa in applicazione della L. 68/2015 (quella che ha introdotto i delitti ambientali nel codice penale).
“La fotografia che Ecomafia 2025 da della Lombardia devono suonare come un forte campanello di allarme,” commenta . “I massicci investimenti pubblici stanziati in Lombardia per la realizzazione di opere pubbliche, edifici e infrastrutture, grazie ai fondi del PNRR e in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026 preoccupano soprattutto nel ciclo illegale del cemento, ma e in generale tutta l’attivita di vigilanza e controllo a dover essere potenziata. Il nostro appello e anche ai cittadini, affinche vigilino sui loro territori rinforzando il loro senso di appartenenza e il rispetto per la natura.”
Il nuovo rapporto Ecomafia 2025 di Legambiente conferma un dato allarmante: in Italia la criminalità ambientale e la corruzione legata al ciclo dei rifiuti, agli appalti e al consumo di suolo continuano a diffondersi. La Lombardia resta all’ottavo posto tra le regioni italiane per numero di reati ambientali, ma nel 2024 (con dati riferiti al 2023) i reati accertati sono aumentati da 1.974 a 2.324. Un segnale che preoccupa, la rotta va invertita al più presto”.
Lo dichiara Paola Pollini, Presidente della Commissione speciale Antimafia, commentando il nuovo dossier annuale.
“La provincia di Brescia – prosegue Pollini – mantiene il primato lombardo per numero di ecoreati, ma con un triste peggioramento: nella classifica nazionale passa dal 33° al 20° posto, appena sotto Catanzaro. Si tratta di un balzo che conferma quanto siano radicate, anche nei nostri territori, le attività illecite di matrice ambientale”.
“È encomiabile l’impegno delle forze dell’ordine e della magistratura, ma non possiamo continuare a delegare tutto alla sola azione investigativa e giudiziaria: la politica deve fare molto di più -aggiunge la Presidente della Commissione Antimafia regionale-. Come Commissione continueremo a monitorare, proporre audizioni e iniziative concrete per contrastare la penetrazione dell’ecomafia anche in Lombardia. Ogni reato ambientale, dietro la sua apparente dimensione tecnica, nasconde interessi criminali che si nutrono di complicità, omissioni e corruzione. E questo – conclude Pollini – non possiamo più permettercelo”.

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