Sale a cinquecento il numero di ucraini che ha trovato accoglienza in provincia
Centocinquanta hanno tra i 6 e i 16 anni, sono dieci i minorenni non accompagnati. Attivata la rete di affidi familiari
LECCO – In Italia sarebbero oltre 60 mila le persone scappate dalla guerra in Ucraina e che hanno trovato ospitalità nel nostro Paese, un dato che aumenta di giorno in giorno insieme alla drammaticità di questa emergenza.
Anche in provincia di Lecco proseguono gli arrivi: in una settimana il numero dei rifugiati ucraini accolti nel lecchese, secondo il report ufficiale della Prefettura, è cresciuto dai 277 di giovedì scorso ai 501 di ieri, giovedì. Il dato tiene conto delle persone che hanno comunicato il proprio arrivo sul territorio, quindi probabilmente inferiore rispetto alle reali presenze.
Di questi, circa 70 sono le donne e arrivate singolarmente e otto gli uomini che viaggiavano soli. La gran parte, invece, sono nuclei familiari: complessivamente 413 persone tra genitori e figli. Molti sono i giovanissimi: risultano infatti 150 minori in età scolastica ovvero di età compresa tra i 6 e i 16 anni.
Ci sono anche minori non accompagnati, dieci per ora quelli giunti nel lecchese: “Si tratta soprattutto di giovani che hanno raggiunto l’Italia da soli ma che qui hanno un parente o un conoscente ci prepariamo però ad ospitare anche minori che non hanno nessun riferimento sul territorio e che saranno assegnati alla nostra provincia tramite collocamenti regionali” spiega Guido Agostoni, presidente dell’Assemblea dei Sindaci dell’Ambito di Lecco, impegnata con la Prefettura nella gestione locale dell’accoglienza.
“Per questo stiamo attivando la rete delle famiglie affidatarie che si rendono disponibili per affidi temporanei – spiega Agostoni – in caso di minore non accompagnato è necessario nominare un tutore, che può essere un familiare o un conoscente sul territorio se presente, altrimenti è la famiglia affidataria a farsene carico”.
Per diversi dei bambini e ragazzini ospiti nel lecchese è già iniziato l’inserimento scolastico: “Anche in questo caso ci stiamo attrezzando, coinvolgendo le associazioni del terzo settore, in particolare nel reclutamento di mediatori culturali per quanto riguarda la parte linguistica – spiega Agostoni – mentre ATS si sta occupando della parte sanitaria legata alle vaccinazioni”.
Nel frattempo aumentano anche le disponibilità di alloggi offerti dai privati cittadini ed enti in provincia: sono oggi 92 gli appartamenti messi a disposizione per un totale di 682 posti.
“Ottanta persone, che non avevano appoggi sul territorio, sono state collocate in questi alloggi – rimarca Agostoni – uno degli impegni che stiamo svolgendo è anche quello di verificare l’idoneità di questi spazi, ovvero se dotati di servizi essenziali per ospitare le persone. Tante sono state le messe a disposizione e dunque va sottolineata la grande solidarietà dimostrata dai cittadini”.