Tanta partecipazione alla 10 chilometri contro la guerra partita a Olginate
A Lecco “abbraccio” tra i ponti e l’arrivo in piazza Cermenati
LECCO – Un fiume di persone, oltre duemila secondo le stime degli organizzatori, ha risalito il percorso dell’Adda fino al lago, in una camminata di dieci chilometri da Olginate a Lecco: è la “Marcia della Pace” che sabato pomeriggio ha raggiunto il capoluogo manzoniano.
Tante le persone comuni, rappresentanti di istituzioni e associazioni del territorio, giovanissimi e famiglie che hanno preso parte a questa iniziativa voluta dalla Tavola della Pace e dal Comitato lecchese per la Pace e la Cooperazione tra i Popoli che ha permesso alla comunità di manifestare il proprio dissenso al tragico conflitto in Ucraina e di stringersi attorno ai principi di pace, comunione e tolleranza.
L’arcobaleno delle bandiere è tornato a sventolare nel lecchese, dopo alcuni anni di assenza della manifestazione, in una giornata decisamente ventosa che non ha però limitato le presenze:
“E’ una grandissima partecipazione che ci rende molto contenti – commenta Emanuele Manzoni, assessore ai Servizi Sociali di Lecco tra i promotori dell’iniziativa – la cosa importante, come ci siamo detti, è che questo spirito non si esaurisca qui ma che si avvii un percorso per la costruzione di una cultura della pace che coinvolga da vicino il territorio. La pace si costruisce dalle persone, parte dagli atteggiamenti di tolleranza e rispetto reciproco”.
Arrivati alle porte del capoluogo, il corteo si è diviso: una parte ha attraversato il Ponte ‘Vecchio’ e l’altra parte ha proseguito sulla sponda di Malgrate per poi congiungersi nuovamente alla fine del Ponte ‘Nuovo’, in un simbolico abbraccio tra le due sponde del lago. In piazza Cermenati, all’arrivo a destinazione della marcia, è stato presentato sul palco il manifesto dell’iniziativa, letto dalle giovani voci di scout e studenti. Hanno preso poi la parola Maria Grazia Caglio, presidente del comitato lecchese, don Mario Tenderini in rappresentanza della Tavola della Pace e il sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni.
“Con questa iniziativa ribadiamo lo stesso messaggio della marcia Perugia-Assisi, promuovendo la pace in questo tempo di guerra – ha spiegato Maria Grazia Caglio – l’itinerario che è stato scelto, con l’attraversamento dei ponti, è fortemente simbolico, simbolo di unione. Il Comitato si ponte come finalità quella di fare rete tra Nord e Sud del Mondo, quindi di avvicinare questi due monti, perché la conoscenza appiana le differenze, le difficoltà di relazione e i pregiudizi”.
Anche ‘Emergency’ ha portato la sua testimonianza all’iniziativa lecchese che si è conclusa con l’intervento di Francesco Vignarca, coordinatore della Rete per il Disarmo.
“Ci battiamo per la difesa dei diritti delle persone, e la guerra è l’abnegazione di tutti i diritti – conclude la presidente del comitato – perché il primo diritto che viene a mancare con essa, è quello alla vita”.
Diversi i sindaci che hanno preso parte alla marcia: “La nostra presenza è anche in solidarietà dei dodici sindaci ucraini rapiti, spariti e in alcuni casi ritrovati morti -ha spiegato il sindaco Gattinoni – una manifestazione per dire no alla guerra e per affermare che le alternative ci sono, una di queste è l’Europa, che dimostrato di saper esercitare la sua funzione politica. Ursula Von Der Leyen andando a Kiev ha portato tutti noi con lei. Questo sentimento è diffuso grazie a settant’anni di pace realizzata in Europa”