Dai licenziamenti illegittimi al precariato e sistema degli appalti: cosa chiedono i 4 quesiti
Sabato in Piazza Cermenati gazebo per la raccolta firme (anche online). Riva: “Così le cose non vanno, è il momento di cambiare”
LECCO – “Il lavoro deve essere tutelato perché è un diritto costituzionale. Deve essere sicuro perché di lavoro si deve vivere e non morire. Deve essere dignitoso e perciò ben retribuito. Deve essere stabile perché la precarietà è una perdita di libertà”. All’indomani del 1° maggio, la Cgil Lecco presenta i 4 referendum sul lavoro e la raccolta firme avviata lo scorso 25 aprile (500 mila quelle necessarie per portare il referendum al voto). Sabato dalle 13.30 alle 19.30 il sindacato sarà in Piazza Cermenati a Lecco con un banchetto informativo dove si potrà firmare ma la campagna referendaria riguarderà tutta la Provincia (domenica il gazebo sarà a Olginate). Le firme si potranno depositare in maniera rapida anche online sul sito www.cgil.it/referendum (necessario Spid o Carta di Identità Elettronica).
“Stiamo vivendo una situazione straordinaria e quindi servono iniziative straordinarie – ha sottolineato il Segretario Generale Diego Riva presentando i referendum – tutti dobbiamo mobilitarci per dire chiaro e tondo al Governo che così le cose non vanno. In Italia il lavoro è troppo precario e i salari sono troppo bassi. L’esternalizzazione delle attività è diventata una pratica sportiva, tre persone al giorno muoiono sul lavoro. Il frutto di vent’anni di leggi sbagliate è un netto peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle persone che per vivere devono lavorare. E’ il momento di ribellarci e di cambiare“.
Dei quattro quesiti, ha spiegato Riva insieme a Francesca Seghezzi e Marco Brigatti della Segreteria della Camera del Lavoro, due riguardano il tema dei licenziamenti illegittimi: “Con il primo quesito vogliamo cancellare le norme sui licenziamenti del Jobs Act che consentono alle imprese di non reintegrare un lavoratore licenziato in modo illegittimo nel caso in cui sia stato assunto dopo il 2015 – ha detto Riva – con il secondo invece cancellare il tetto massimo all’indennizzo in caso di licenziamento ingiustificato nelle piccole aziende (meno di 15 dipendenti, ndr) affinché sia il giudice a determinare il giusto risarcimento senza alcun limite”.
Il terzo quesito riguarda la precarietà, un problema sentito anche in Provincia di Lecco dove in media, come riferito, su 10 contratti 8 sono a termine: “Stiamo assistendo ad un vero e proprio abuso di questi contratti – ha dichiarato Riva – chiediamo di cancellarne la liberalizzazione per limitarne l’utilizzo a causali specifiche e temporanee”. Infine, il quarto e ultimo quesito affronta il tema degli appalti: “Oggi le filiere si sono allungate, l’esternalizzazione sembra diventata pratica sportiva internazionale e questo si traduce in minor sicurezza: vogliamo cancellare la norma che esclude la responsabilità solidale delle aziende committenti nell’appalto e nel subappalto, in caso di infortunio e malattia professionale del lavoratore”.
“E’ una sfida importante quella che ci attende ma dobbiamo essere uniti, perché questo è un problema di tutti, anche di chi non lavora – ha concluso Riva – vi aspettiamo ai nostri banchetti, il tetto minimo sono 500 mila firme ma puntiamo a raddoppiarle almeno. Riportiamo la giusta dignità al mondo del lavoro”.