La Tattoo Artist lecchese in attesa del certificato ufficiale della Guinness World Records
“La pelle: il supporto migliore per rendere vivi i miei disegni”
LECCO – Cinzia incrocia le dita e aspetta con ansia il responso dei giudici della “Guinness World Records”. Se, come spera, verrà confermato, sarà lei a detenere il nuovo record per aver tatuato più a lungo senza mai fermarsi, stoppando le lancette del cronometro sul tempo di 63 ore e 56 minuti.
Lecchese, 26 anni, Tattoo Artist con attività a Lecco nel rione di Germanedo in piazza V Alpini, Cinzia Farumi ha tatuato senza mai fermarsi per più di due giorni e mezzo battendo il record precedente, o meglio, fino al responso dei giudici, l’attuale record, fissato in 61 ore e 37 minuti.
“Ho predisposto tutto il materiale e la documentazione da inviarle ai giudici. Ho filmato tutto e ho avuto due testimoni diversi ogni 4 ore come indicato dal regolamento. Adesso è solo questione di tempo con l’auspicio che abbia fatto tutto correttamente”.
Per Cinzia il 2024 potrebbe iniziare col il botto, entrando nell’olimpo dei detentori di un Guinness dei Primati. Un’idea che accarezzava da tempo: “Volevo trovare il modo di promuovermi e promuovere il mio lavoro non solo qui a Lecco e in Italia, ma anche oltre i confini nazionali. Così mi è venuta l’idea di tentare di lasciare la sfida al primato mondiale della tatuata più lunga”.
Una passione per i tatuaggi che Cinzia coltiva da diversi anni: “Tutto è iniziato con il disegno. Dipingo da quando sono bambina e via via mi sono migliorata. Poi ho capito che la tela non era più abbastanza, avevo bisogno di qualcosa di diverso, di qualcosa che rendesse vive le mie creazioni e ad ho pensato che la pelle potesse essere il supporto migliore per rendere vivi i miei disegni”.
E così, dopo anni di esperienza e di studio trascorsi presso altri professionisti, Cinzia ha deciso di intraprendere la propria strada aprendo una sua attività.
“Ero arrivata al punto in cui capivo che la mia passione poteva diventare il mio lavoro – spiega – Ricordo ancora il giorno in cui mi sono detta: ‘Mi metto in proprio’. Ero in vacanza, alle Canarie. Ero rilassata in spiaggia e proprio in quel momento di calma e di relax, mi sono convinta che quella sarebbe stata la mia strada e che quella era la scelta da fare. Così è stato”.
Ora c’è l’ambizione del Guinness, per promuoversi sì, ma per cercare di allargare i propri orizzonti professionali, come spiega lei stessa: “La mia ambizione è quella di tatuare all’estero. La ritengo un’esperienza importante e determinante per la mia crescita professionale. Certo, la vicina Milano è un palcoscenico importante, ma New York, Los Angeles, Londra solo per citare alcune grandi capitali mondiali, sono all’avanguardia nel settore dei tattoo ed è qui che si tengono le convention più importanti al mondo”.
Determinata, decisa e ambiziosa al punto giusto, Cinzia ha bene in mente qual è la strada da percorrere. E ai giovani che vogliono approcciarsi a questa professione dice: “Come in tutti lavori servono costanza e determinazione, cose che spesso le persone non hanno. Mollano la presa troppo presto. Certo, non tutto è rose e fiori, ci sono inevitabilmente momenti no, momenti in cui si fa fatica e si mette in dubbio se stessi e il proprio lavoro, ma è qui che bisogna trovare la giusta forza per affrontare i momenti difficili e superarli”.
Un’attività creativa quella del mondo dei tatuaggi molto particolare, che ha preso sempre più piede, soprattutto negli ultimi due decenni, forse in maniera eccessiva…
“Non dovrei dirlo, ma effettivamente oggi ci sono più persone con tatuaggi che senza – ammette Cinzia – Del resto il tatuaggio è come una droga: fatto il primo vuoi fare il secondo. Le persone si tuatuano per diversi motivi, la maggior parte per non dimenticare, per ricordare persone care, momenti falici, memorabili o difficili e persino amici animali. E’ difficile che una persona scelga di fare un tatuaggio con superficialità. C’è sempre una riflessione prima di dire: lo faccio”.
Riavvolgendo il nastro della memoria, Cinzia ricorda uno dei tattoo più strani realizzati: “Era un ragazzo, stava facendo un tatuaggio articolato nel quale era previsto un albero, la cui chioma sarebbe stata l’ascella. Beh, non è stato facile tatuarlo in quel punto e ancor meno cercare di farlo star fermo”.
Tornando al Guinness, Cinzia il 18 dicembre scorso, nel suo negozio di Germanedo, ha dato il via alla sfida: “Ho iniziato alle 10 del mattino facendo il tatuaggio ad una signora su una spalla. A disposizione, come da regolamento, avevo almeno dieci persone. Questo perchè sarebbe troppo pericoloso tatuare una sola persona per periodo di tempo così lungo. Ogni ora avevo 5 minuti di pausa, volendo cumulabili; ho scelto proprio questa strategia per usufruire di pause più lunghe. Alla fine, ho fermato le lancette del cronometro il 21 dicembre, dopo la bellezza di 63 ore e 56 minuti di lavoro”.
Adesso non resta che attendere il responso dei giudici. “E’ stata dura, ma in cuor mio ho messo tutto quello che avevo. Staremo a vedere”.