Al Comune di Lecco, durante i lavori di scavo per il teleriscaldamento, rinvenuta una bottiglia sigillata con un messaggio risalente al 1983
L’insolito reperto riporta alla memoria due ex dipendenti comunali scomparsi: Alessandro Lodetti, portinaio, e Pietro Tentori, idraulico
LECCO – Durante i lavori di scavo per il teleriscaldamento nei pressi del Comune di Lecco, eseguiti da Lario Reti per collegare la caldaia, è stata trovata una bottiglia misteriosa. L’insolita scoperta, avvenuta ieri, giovedì, ha subito attirato l’attenzione degli operai, che si sono imbattuti nel curioso reperto mentre procedevano con gli interventi.
La bottiglia, malconcia e ben sigillata dal tempo, non si è lasciata aprire facilmente. Gli operai, dopo vari tentativi, hanno deciso di romperla, trovando al suo interno un messaggio datato 17 agosto 1983. Il testo, scritto con un’ironia che non è passata inosservata, recitava: “Oggi addì 17 augustum dell’anno di grazia 1983. Io Allexadrum Piero Lodetti portiere palazzo municipium architetto Bovara. Et idraulicum Petrum Tentori. In ricordo”.
Un messaggio che ha strappato sorrisi per il simil latino strampalato, un gesto che porta con sè un messaggio intrinseco oggi di grande importanza visti i tempi, che è quello di non prendersi sempre troppo sul serio e di sorridere alla vita.
Il sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni, ha commentato con affetto l’insolito ritrovamento:
“È stata una simpaticissima sorpresa che due ex dipendenti comunali, purtroppo scomparsi, ossia Alessandro Pietro Lodetti, a suo tempo portinaio, e Pietro Tentori, idraulico comunale, ci hanno lasciato. In Comune c’è ancora qualche dipendente che se li ricorda come persone disponibili e allegre, come del resto lo dimostra il loro messaggio in bottiglia”.
Il gesto, a distanza di 40 anni, non è solo un aneddoto curioso, ma anche un simbolo di leggerezza e umanità. Il messaggio è stato fotografato e condiviso sui social, suscitando reazioni di ilarità e affetto, oltre a riportare alla memoria il ricordo di due persone che hanno saputo lasciare un segno, anche con una semplice bottiglia.
La scoperta è diventata l’occasione per riflettere su come, anche nei momenti più impegnativi, sia importante trovare il tempo per sorridere e fare squadra. Come ha sottolineato il sindaco, il messaggio racchiude una filosofia che resta valida ancora oggi:
“Quel messaggio è davvero una dimostrazione di come, facendo squadra, si possa lavorare meglio trovando anche il tempo e il modo per divertirsi, magari proprio quando si vivono le giornate più pesanti e faticose”.
Non poteva mancare, infine, un tocco di ironia anche nelle parole conclusive del primo cittadino: “Ovunque siano, vorrei salutarli e ricordarli a mia volta con un messaggio attenendomi al loro stile ironico: ‘Eternam gratia per inteso laborem. Il sindacum'”.
Una storia che, pur parlando del passato, riesce a parlare anche al presente, ricordando l’importanza della leggerezza e della solidarietà, in Comune come nella vita.