E’ anche l’effetto della chiusura del punto nascite di Merate
Stimati 1.900 parti entro la fine del 2024: “Numeri che ci rendono soddisfatti”
LECCO – Sempre più nascite all’Ospedale Manzoni di Lecco: un ‘effetto’ della chiusura del punto nascite di Merate, annunciata lo scorso marzo dalla Direzione di Asst Lecco e diventata effettivo dallo scorso 12 maggio, ma non solo. Nel primo semestre del 2024 il presidio ospedaliero lecchese ha accolto un numero maggiore di partorienti, riuscendo ad intercettare buona parte del bacino di utenza del Mandic.
“La sospensione dell’attività a Merate ci ha costretti a rilocalizzare e riorganizzare – ha fatto sapere il dottor Roberto Bellù, Direttore del Dipartimento Materno Infantile dell’Ospedale Manzoni di Lecco – abbiamo e stiamo tuttora implementando le prestazioni per poter compensare un’oggettiva limitazione. Per quanto riguarda le nascite, il primo semestre di quest’anno ci sta dando conforto, buona parte dei parti che avvenivano a Merate si sono ‘dirottati’ su Lecco, non abbiamo perso la popolazione insomma”.
Un incremento che Bellù imputa anche alla chiusura del punto nascite del Mandic, ma non solo: “Altri punti nascita del territorio sono in difficoltà e stiamo assistendo ad una progressiva tendenza ad accentrare il servizio nei grandi ospedali. Ricordo, poi, che Lecco è uno degli undici Hub regionali per l’assistenza perinatale e neonatale: un ruolo di grande importanza e riconosciuto dalla popolazione, che si sta rafforzando sempre più”.
Passando ai numeri, da inizio anno sono 750 i nuovi nati al Manzoni. Il mese col maggior numero di parti è stato gennaio con 168 nascite. “Se andiamo avanti così l’incremento stimabile è intorno ai 200-250 parti in più rispetto al 2023 – ha detto Bellù – l’anno scorso abbiamo chiuso con 1.700 nascite, la proiezione per la fine del 2024 è 1.900. E’ chiaro che ancora tante cose sono migliorabili e vanno ‘intercettate’, ma possiamo definirci soddisfatti”.