Lecco. Residenti in aumento ma la natalità cala: “La sfida demografica è già qui”

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mauro gattinoni
Il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni

Nel 2023 167 residenti in più in città rispetto al 2022, ma i nuovi nati sono in calo

Il sindaco Gattinoni: “Più servizi alle famiglie e attenzione agli anziani”

LECCO – “In quanti siamo in città? Vi propongo un ragionamento attraverso alcuni numeri che ci aprono, forse più di tante parole, ad alcune riflessioni”. Il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni interviene sulla ‘questione demografica’ analizzando i dati dell’ufficio anagrafe relativi agli anni 2022 e 2023.

“Aumentano i residenti: dai 47.486 del 2022 ai 47.653 del 2023. È una buona notizia trattandosi di un saldo che, seppur timido (+167 unità), potrebbe tracciare una tendenza alla crescita e quindi all’attrattività del capoluogo. Significa che diverse persone o nuclei famigliari hanno scelto di insediarsi nel nostro comune – commenta Gattinoni – per contro, le nascite sono in calo: qui osserviamo una flessione importante. Dai 305 del 2022, siamo scesi a 271 nuovi nati dello scorso anno. Questo dato rispecchia una tendenza purtroppo in atto a Lecco come in Italia e in tutti i paesi occidentali, dove la natalità si mantiene troppo bassa e dove, viceversa, le aspettative di vita si allungano“.

“Che cosa può significare questo per la nostra città? Quali sono le leve su cui possiamo agire per tentare di compensare queste dinamiche? La risposta sarebbe davvero molto complessa, evidenzio quindi solo alcuni punti: maggiori servizi per la famiglia: stiamo aumentando il numero di asili nido, abbiamo offerto un servizio di post scuola nelle scuole dell’infanzia e nelle primarie. E ancora sussidi alle scuole Paritarie che completano l’offerta pubblica, scuole a indirizzo montessoriano per migliorare l’offerta alle famiglie, un sostegno a iniziative integrative (Piano diritto allo studio). E, infine, iniziative come il “Ti porto Io” (bus gratuito per tutti ragazzi fino a 19 anni), che permette di abbattere i costi a carico delle famiglie; Maggiore attenzione agli anziani: una maggiore longevità è un dato in sé positivo e oltremodo prezioso per tutta la comunità, soprattutto grazie agli anziani “attivi”. Pensiamo a quanti anziani tengono in piedi il terzo settore, il volontariato, le associazioni che coprono funzioni insostituibili, senza parlare del “lavoro” dei nonni! L’aumento dell’aspettativa di vita, però, può voler dire purtroppo per molti un aumento di fragilità, una mancanza d’indipendenza e una cronica necessità di assistenza sanitaria e sociale per tempi anche lunghi: la prospettiva sarà dunque quella di un aumento dei servizi loro dedicati”.

“Siamo davanti a una sfida epocale, quella demografica, in cui dobbiamo conciliare dinamiche che appaiono fortemente contrapposte, ridisegnando un nuovo modello innovativo di prossimità, di sviluppo, di comunità. È una sfida che non può attendere, perché è già qui” conclude il primo cittadino.