Riaperta “La Gerla d’Oro” alla casa di riposo Airoldi e Muzzi
Luogo di socialità tra gli ospiti della RSA lecchese e di attività
LECCO – Con il mese di luglio, grazie alla collaborazione degli educatori della cooperativa Sineresi, si è ufficialmente riaperto il bar “La gerla d’oro” per gli ospiti degli Istituti Riuniti Airoldi e Muzzi di Lecco.
Dopo un anno faticosissimo per tutti, ospiti e operatori, il desiderio che ha spinto la direzione a riaprire il bar è quello di poter offrire uno spazio di aggregazione e socializzazione che possa far riassaporare agli ospiti momenti di normalità, anche al di fuori delle Residenza e dei reparti in cui certamente gli ospiti si sentono curati e protetti. Il bar si propone quindi come luogo di incontro e relazione, come opportunità per le persone di incontrarsi con altri e confrontarsi a vicenda; un luogo per aprire relazioni diverse da quelle sperimentabili in reparto.
L’accesso al bar è stato organizzato sia per le persone autonome, che già hanno libertà di movimento negli spazi dell’istituto, sia per gli ospiti fragili o con compromessa autonomia di movimento.
All’apertura del bar gli operatori accolgono gli ospiti autonomi, sollecitando l’ascolto reciproco e la libera aggregazione e socializzazione degli stessi. Vengono realizzate anche attività strutturare in microgruppi: lettura quotidiani e riviste, giochi di società, stimolazione cognitiva, ascolto musica e navigazione tablet alla scoperta dei luoghi estivi, torneo di carte a coppie e laboratori creativi.
Per gli ospiti fragili o con compromessa autonomia di movimento sono previsti dei turni in cui gli operatori Sineresi possono raggiungere le residenze, prendere gli ospiti agli ascensori e poi riaccompagnarli in residenza.
“Gli ospiti sono molto contenti di questo ritorno alla normalità – spiega la vicepresidente IRAM Rosaria Bonacina – Il bar è sempre stato un punto di ritrovo particolarmente sentito dai nostri ospiti; un’occasione unica per trovarsi e sviluppare o consolidare relazioni interpersonali”.
Il progetto Brainart
All’apertura de “La Gerla d’oro” si è andata ad affiancare, a partire dal mese di giugno, per un gruppo di ospiti della Residenza Le Grigne (Nucleo Alzheimer), guidati dal personale educativo e fisioterapico che ha ricevuto una specifica formazione per condurre questa attività, il progetto Brainart con l’atelier di tango.
Sotto la direzione del dottor Danilo Spada, ricercatore in Neuroscienza della Musica e delle Arti performative e membro del progetto Brainart, e con la collaborazione della psicologa, dottoressa Valentina Molteni, l’attività permette di condurre uno studio finalizzato a valutare i benefici del tango sugli aspetti motori dei nostri ospiti.
“La musica si è dimostrato efficace per la sua influenza sul sistema cognitivo, sistema motorio e comportamento relazionale con l’ambiente esterno. – commenta la vicepresidente IRAM Rosaria Bonacina – La ricaduta di beneficio della musica, in particolare del tango, si è rivelata altissima con soggetti affetti da patologie dementigene: è una soluzione non invasiva, non farmacologica, e mira al benessere della persona”.
Intanto sono stati sensibilmente incrementati le visite e i colloqui dei familiari con gli ospiti: alle tre postazioni con vetrate in uso già dallo scorso anno, sono state aggiunte altre 7 postazioni nel parco e giardino Alzheimer che possono essere utilizzate esclusivamente da familiari in possesso del Green Pass.
“L’obiettivo è quello di favorire, laddove possibile, un maggiore contatto tra ospiti e familiari/caregiver rispetto a quanto già veniva fatto per gli incontri protetti (postazioni con vetrate e microfoni), che continuano ad essere programmati per chi ancora non ha completato il ciclo vaccinale” conclude Rosaria Bonacina.