Lombardia: 25 morti sul lavoro a febbraio, Lecco tra le province più critiche

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Incidente sul lavoro

Un decesso sul posto di lavoro a Lecco

La regione mantiene la “maglia nera” nonostante il rischio sotto la media

LECCO – In Lombardia si contano 25 morti sul lavoro, a fine febbraio 2025, un dato che le conferisce la “maglia nera” in Italia per numero di vittime. Le province di Cremona, Bergamo, Brescia, Lecco e Mantova sono particolarmente critiche, presentando tassi di mortalità decisamente superiori alla media nazionale, mentre la Lombardia nel suo complesso rimane in zona gialla.

“Nei primi due mesi del 2025 la Lombardia conta 25 vittime sul lavoro, mantenendo la maglia nera in Italia per numero di decessi. Tuttavia, l’incidenza di mortalità resta sotto la media nazionale, collocandosi nella zona gialla della mappatura del rischio, un’area che indica valori appena inferiori alla media nazionale”. Questa l’introduzione alla descrizione dell’emergenza in Lombardia di Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega sulla base dell’ultima indagine realizzata dal proprio team di esperti.

Per individuare le aree più vulnerabili in Italia e nella regione per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro, l’Osservatorio mestrino ha sviluppato una mappatura del rischio basata sull’incidenza di mortalità. La zona gialla, in cui si trova la Lombardia, comprende le regioni con un’incidenza di mortalità sul lavoro tra le più basse a livello nazionale, subito dopo la zona bianca. A fine febbraio 2025, il rischio di infortunio mortale in Lombardia (3,7 morti per milione di occupati) risulta inferiore alla media nazionale, che è di 4,2.

Per quanto riguarda le incidenze, emerge che ben 5 province lombarde si trovano in zona rossa. La più critica è Cremona, con un tasso di mortalità di 12,7, seguita da Bergamo (8,0), Brescia (7,2), Lecco (6,9) e Mantova (5,5). Al contrario, Milano (2,6) e Monza Brianza (2,5), insieme alle altre province lombarde, si collocano in zona bianca, dove non si registrano vittime sul lavoro.

A fine febbraio 2025 si contano 25 decessi (rispetto ai 27 dello stesso periodo nel 2024): 17 vittime sul lavoro (lo stesso numero dell’anno precedente) e 8 in itinere (2 in meno rispetto al 2024). La Lombardia si conferma, tristemente, prima in Italia sia per numero complessivo di vittime, sia per decessi avvenuti in occasione di lavoro.

A fine febbraio le denunce di infortunio complessive sono diminuite rispetto allo stesso periodo del 2024, passando da 18.386 a 17.131.

Il numero più elevato di decessi totali è stato registrato in provincia di Bergamo, con 6 vittime. A seguire, Milano e Brescia contano 5 decessi ciascuna, mentre Cremona ne registra 3, Mantova e Pavia 2, e Lecco e Monza Brianza 1.

Per quanto riguarda gli infortuni mortali in occasione di lavoro, Bergamo, Brescia e Milano occupano le prime posizioni con 4 vittime ciascuna. Subito dopo troviamo Cremona con 2 decessi, seguita da Lecco, Mantova e Monza Brianza con 1 ciascuna.

La provincia di Milano registra il numero più alto di denunce totali di infortunio, con 5.729 segnalazioni. Seguono Brescia con 2.475, Bergamo con 2.019, Varese con 1.469, Monza Brianza con 1.200, Como con 806, Mantova con 780, Pavia con 715, Cremona con 676, Lecco con 520, Sondrio con 373 e Lodi con 369.

Al termine del primo bimestre del 2025, le Attività Manifatturiere occupano la posizione di vertice nella graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro, con un totale di 2.084 segnalazioni. Seguono: Trasporto e Magazzinaggio con 870, Sanità con 818, Commercio con 806 e Costruzioni con 672.

Nel primo bimestre del 2025, le denunce di infortunio riguardano 6.555 donne lavoratrici (di cui 5.234 in occasione di lavoro) e 10.576 uomini (9.277 in occasione di lavoro). Purtroppo, sono due le donne che hanno perso la vita, entrambe in itinere.

Nel primo bimestre del 2025, le denunce di infortunio riguardano 4.131 lavoratori stranieri su un totale di 17.131 (circa 1 su 4), di cui 3.473 sono registrate in occasione di lavoro. Purtroppo, sei lavoratori stranieri hanno perso la vita, rappresentando il 24% del totale delle vittime. Di questi, due sono deceduti in occasione di lavoro, mentre quattro in itinere.

L’incidenza degli infortuni mortali rappresenta il numero di lavoratori deceduti durante l’attività lavorativa in una specifica area (regione o provincia) ogni milione di occupati presenti nella stessa. Questo indicatore permette di confrontare il fenomeno degli infortuni mortali tra diverse regioni, tenendo conto delle variazioni nella popolazione lavorativa di ciascuna.

La zonizzazione adottata dall’Osservatorio Sicurezza e Ambiente di Vega Engineering rappresenta il rischio infortunistico nelle regioni italiane utilizzando la seguente scala di colori:

  • Bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale.
  • Giallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale.
  • Arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale.
  • Rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale.