In tanti al Cenacolo Francescano per la proiezione de “Il fattore umano” di Giacomo Gatti
Un ottimo inizio per la mini rassegna proposta per leggere la nostra città attraverso il cinema
LECCO – Non poteva esserci inizio migliore per la mini rassegna cinematografica “Ma che film la vita” organizzata da Comunità Pastorale, Confcommercio Lecco, Fondazione ente dello spettacolo e Cenacolo Francescano.
Un teatro quasi pieno (e di questi tempi non è poca cosa) ha accolto con grande entusiasmo la proiezione del film “Il fattore umano – Lo spirito del lavoro” del regista milanese Giacomo Gatti.
“Ci sono due modi di stare dentro la città – ha detto monsignor Davide Milani – uno è quello di pensare alla città come a un grande condominio dove l’importante è che i vicini non diano troppo fastidio; l’altro modo è quello di una città-cortile dove si sceglie di stare insieme e quindi fare lo sforzo di raccontarci chi siamo e ascoltare chi è l’altro”.
Da qui l’idea di scegliere quattro esperienze umane che sono caratteristiche della nostra città: “Il lavoro, la convivenza con altre culture, rapporto tra le generazioni e la criminalità. L’idea è di provare a fare questo racconto per stare insieme e interrogarci sui problemi e sulle possibilità”.
Una lavoro visto nella sua ottica migliore ma anche più semplice e vera. A dispetto di cronache che parlano di un lavoro che manca, uccide, delocalizza, arricchisce pochi imprenditori e affama la gente, nel film il regista ha scelto di parlare semplicemente di lavoro come risorsa (aspetto che probabilmente rappresenta la grande maggioranza del lavoro).
“Ogni giorno si compie un piccolo miracolo: gente che si sveglia, porta i figli a scuola e poi va a lavorare dedicando una parte della vita a qualcosa che, magari non è il sogno nel cassetto, ma permette di acquisire dignità”.
Il regista è entrato in punta di piedi in una ventina di realtà, diverse per territorio ed esperienze, cercando di raccontare cosa avviene: “Ho cercato di far parlare le persone semplici e ho chiesto, non solo all’imprenditore, ma anche al lavoratore più semplice quale responsabilità ha nel suo lavoro” ha detto Giacomo Gatti.
Fantastico il ritratto di un operaio 24enne di un’azienda di trattori che racconta come la responsabilità più grande sia non deludere il figlio di 2 anni che quei trattori li adora e racconta con orgoglio ai suoi amichetti il mestiere del papà.
Raccontare il film non ha senso, bisogna vederlo, però nelle storie emerge tutta la sensibilità di un regista cresciuto alla scuola del grandissimo Ermanno Olmi. Il film, che prende avvio da un grande lavoro di ricerca, mette in relazione uomini e ambiente toccando diversi temi e aprendo il campo a numerose riflessioni.
Riflessioni condivise con lo stesso regista al termine della proiezione. Un momento di confronto che, a dispetto di tutto, ha mostrato una Lecco attenta e partecipe.
La Quaresima al Cinema non si ferma qui
- 12 marzo film “Pitza e Datteri” del regista iraniano Fariborz Kamkar sul tema della migrazione. Presenti il presidente della Caritas Ambrosiana e un imprenditore straniero di Confcommercio;
- 2 aprile film “Un giorno all’improvviso” del regista Ciro D’Emilio sul tema dell’adolescenza e sul rapporto genitori e figli; parteciperà lo psicologo Ezio Aceti e l’assessore Riccardo Mariani;
- 9 aprile film “Camorra” del regista Francesco Patierno sul tema della legalità e della criminalità organizzata; presente il questore di Lecco, Filippo Guglielmino.
Tutti gli appuntamenti sono in programma alle ore 20.30 al teatro Cenacolo Francescano in piazza Cappuccini a Lecco.