La Santa Messa questa mattina al Santuario della Vittoria a Lecco
“Rendo grazie a Dio per questo ricco cammino umano, spirituale e pastorale pieno di doni, di consolazioni e di fatiche”
LECCO – “Il mio augurio è di essere ancora per tanti anni ‘pane buono e abbondante’ per il sostegno di tante persone”. Con queste parole monsignor Davide Milani, prevosto di Lecco, ha ringraziato monsignor Angelo Brizzolari per il servizio prestato alla sua chiesa e alla città di Lecco in occasione del 50° anno di sacerdozio. Nella mattinata di oggi, domenica 19 giugno, monsignor Angelo Brizzolari ha celebrato l’importante cammino con una Santa Messa presso il Santuario della Vittoria al termine della quale si è tenuto un semplice ma cordiale momento di auguri.
“Illuminato dallo Spirito Santo, che abbiamo recentemente celebrato nella festa di Pentecoste, rendo grazie a Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, per questo immeritato dono del sacerdozio nella Chiesa Cattolica e per questo ricco cammino umano, spirituale e pastorale pieno di doni, di consolazioni e di fatiche – ha detto durante l’omelia -. Ringrazio anche per l’educazione ricevuta in famiglia, il papà Giovanni, la mamma Bambina e il nonno Angelo; e per la formazione maturata nella parrocchia e nell’oratorio di Civate, nell’Azione Cattolica Diocesana, nella scuola, nel Seminario e nell’università”.
“Ho sempre avuto dagli arcivescovi card. Colombo, Martini, Tettamanzi, Scola e Delpini incarichi pastorali non immediatamente parrocchiali: Il Seminario Diocesano, la Curia Arcivescovile come Vicario Episcopale di settore con particolare attenzione all’educazione e alla scuola, Vicario Episcopale per la Zona Pastorale di Rho, poi è suonato un campanello d’allarme per la salute; ora sono con voi al Santuario della Beata Vergine della Vittoria, pienamente inserito, dallo scorso anno, nella Comunità pastorale “Madonna del Rosario” in Lecco – ha ricordato -. Di volta in volta gli Arcivescovi hanno però provveduto ad una forma di ‘compensazione parrocchiale’, chiedendomi di collaborare con qualche Oratorio vicino al Seminario e poi consentendomi di affiancare mio fratello don Roberto, a Bellinzago Lombardo prima e ora a Villa Vergano: sempre mi sono interessato di oratorio, di giovani e di famiglie”.
“La formazione seminaristica mi aveva attrezzato per incontrare e accompagnare una gioventù propositiva, gagliarda e, a volte, aggressiva; mi aveva educato a non rinunciare mai alla Fede nel nome della presunta superiorità della Scienza e mi aveva convinto a non venir meno alla consegna del Vangelo di Gesù ‘fate questo in memoria di me’… fino a comprendere l’indissolubilità del Matrimonio, il valore educativo e sociale della Famiglia e della scuola e la vocazione dei laici all’impegno socio-politico – ha detto monsignor Brizzolari -. Mi ritrovo 50 anni dopo a misurarmi con una gioventù malinconica, indifferente e accomodata nei ‘like’, a confrontarmi con una Scienza ‘ridimensionata’ nelle sue presunzioni dalla estenuante esperienza del Covid e con un istituto Familiare e Matrimoniale svuotato dal di dentro, portando la rappresentazione di questi concetti (famiglia e matrimonio) a dimensioni sempre più private e a disposizione dell’individuo, che può disporre di questi beni a proprio uso e consumo, propiziando così, da un lato, la cronica disaffezione dei giovani a scegliere il Matrimonio come realistico ideale di vita, per sempre; e suscitando dall’altro lato, nel cuore dei pastori, la custodia dell’interrogativo di come le famiglie cristiane possono testimoniare oggi nella gioia e nelle fatiche dell’amore coniugale, filiale, fraterno, la buona notizia del Vangelo di Gesù”.
“All’alba dei 50 anni di ordinazione sacerdotale mi è chiesta una profonda trasformazione per continuare ad essere ‘pezzo di pane’ buono per qualcuno, per aiutarlo ad uscire dalla folla anonima e riconoscersi in una comunità; e mantenere vivi, efficienti ed efficaci gli interessi che ho sempre coltivati: l’educazione, ormai un terreno sempre più paludoso; la scuola, che segna il passo con riforme attese da anni; la famiglia, esposta ad una cronica fragilità e la complessa realtà socio-politica, sempre più opacizzata e frammentata. Non basta l’uso del personal computer, del tablet e dello smartphone; devo imparare una nuova grammatica come ‘password’ per accedere al cuore e alla coscienza dei ragazzi, dei giovani e degli adulti di oggi ‘tutti figli di Abramo’, a cui deve giungere la parola serena e rassicurante del Vangelo di Gesù ‘date voi stessi loro da mangiare e la proposta affascinante di camminare insieme, responsabilmente, nella comunità della Chiesa Cattolica a complessivo beneficio della comunità civile”.
“Ringrazio Mons. Davide, don Fernando, don Eusebio e don Alberto per tutte le premure che hanno nei miei confronti e per tutte le attenzioni che hanno verso il Santuario e per quanti lo frequentano – ha concluso Monsignor Brizzolari – saluto i miei parenti, gli Amici del Santuario, preziosi ed apprezzati collaboratori e voi tutti per la vostra simpatica e cordiale amicizia e vi ricordo tutti, con le vostre famiglie, con gli anziani, gli ammalati e i bambini nella celebrazione di questa S. Messa della festa del Corpus Domini”.