Nel Piano Cimiteriale c’è il progetto per un tempio crematorio a Castello

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Ultimi lavori in commissione sul Piano Cimiteriale prima del passaggio in Giunta e in Consiglio per l’approvazione definitiva

L’assessore Pietrobelli sul polo crematorio: “Dobbiamo creare le condizioni affinché il progetto possa essere realizzato in futuro”

LECCO – Il Piano Regolatore Cimiteriale al centro della Commissione II che si è riunita martedì sera a Palazzo Bovara. Una sessione straordinaria, come precisato dal presidente Casto Pattarini, sollecitata dall’assessore Roberto Pietrobelli per concludere i lunghi lavori sul Piano Cimiteriale prima del passaggio in Giunta e, infine, in Consiglio Comunale.

I temi trattati sono stati diversi: dall’opportunità di realizzare nuovi ossari partendo dai colombari già esistenti, alla possibilità di ricavare due aree destinate alla sepoltura di fedeli non cattolici, al già discusso tempio crematorio che potrebbe sorgere, un domani, nel cimitero di Castello.

Gli ossari

“Considerate le previsioni già contenute nel Piano Regolatore Cimiteriale l’utilizzo dei colombari non presenta problematicità almeno per i prossimi 10 anni – ha spiegato Pietrobelli ai consiglieri – è stato calcolato che alla fine del 2031 avremo 1.831 loculi liberi. Quello a cui dovremo prestare attenzione sono le tumulazioni in tombe ipogee e a questo proposito si condivide la proposta di trasformare gli attuali loculi dei colombari in ossari. Da un loculo potremmo ricavarne quattro di dimensioni interne 30×30. In questo modo non dovremmo consumare suolo e anche l’impegno finanziario sarà esiguo. Dobbiamo capire se Ats accetterà di mantenere questa misura (quella a norma sarebbe 40×40, ndr) altrimenti saremo costretti ad occupare altri spazi che potrebbero essere la parte di area verde a sud del cimitero di Castello, in via Enrico Mattei, o i giardini all’ingresso del cimitero Monumantale di Lecco”.

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Cerchiate in giallo, le due aree nel cimitero di castello dove poter seppellire fedeli non cattolici

A Castello un luogo di culto anche per i non cattolici

Il Piano prevede anche la realizzazione di due spazi per la sepoltura di non cattolici nel camposanto di Castello: “Le aree individuate sono un campo totalmente libero dietro la chiesetta centrale e uno spazio sul lato sud dell’edificio che affaccia su via Ugo Foscolo. Gli spazi dovrebbero essere sufficienti, anche perché al momento non abbiamo ancora ricevuto richieste, ma dovesse rendersi necessario sarà possibile destinare questi due spazi per consentire a persone di fede non cattolica di tumulare i propri cari” ha commentato l’assessore.

Il polo crematorio

“Va fatta una premessa riguardo il tema del polo crematorio – ha detto Pietrobelli – non parliamo di realizzazione imminente, ma siamo chiamati a creare le condizioni affinché questa opportunità non sia preclusa a chi si troverà ad amministrare in futuro”.

Il fenomeno della cremazione è sempre più in crescita: “Nel 2022 a Lecco per il 60% delle salme trattate dai servizi funerari è stata fatta richiesta di cremazione – ha fatto sapere l’assessore – Lecco è l’unico comune capoluogo a non avere un polo crematorio, materia che è competenza di Regione Lombardia che ciclicamente apre bandi per i Comuni che abbiano i requisiti di ampliamento: le dimensioni del bacino di utenza, la sostenibilità ambientale, gli spazi disponibili e un piano regolatore cimiteriale approvato che lo preveda”.

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Il progetto del polo crematorio nel cimitero di Castello

Nel piano, il polo sorgerebbe entro i confini del cimitero di Castello: “Abbiamo trovato uno studio di fattibilità del 2016, redatto sotto la precedente amministrazione, e in quel progetto il tempio crematorio veniva inserito proprio all’interno del cimitero, nel vertice sud-est nell’edificio che oggi è utilizzato come deposito confinante con via Lusciana – ha spiegato l’assessore – lo studio prevede che il polo venga utilizzato anche per allestire camere ardenti e altri servizi funerari. Con questa progettualità, che andrà sicuramente integrata, e con un bacino di utenza stimato di 3-4 mila cremazioni l’anno, il Comune potrà candidarsi ai bandi regionali. Come ripeto, era necessario dare le condizioni di poter realizzare, in un futuro, questo polo ed offrire un servizio aggiuntivo e sempre più richiesto ai cittadini” ha concluso.