Una realtà che coinvolge 650 ragazzi (275 nella sola primaria) e 450 famiglie
“Il rapporto con i ‘miei’ ragazzi sarà sicuramente l’aspetto che mi mancherà di più”
LECCO – “Sono entrata nella scuola negli Anni ’70. Negli Anni ’80, quando ero insegnante di una scuola statale e madre di numerosi figli, ho maturato il desiderio che i miei figli e i figli dei miei amici potessero vivere una realtà un po’ diversa da quella che, pur mettendoci tutta la passione che avevo, vivevo nella scuola statale. Era importante che i ragazzi fossero visti con uno sguardo che mirasse a tutta la loro umanità; quello stesso sguardo con cui nei primi anni delle superiori avevo cominciato a frequentare Gioventù Studentesca e avvicinarmi alla figura di Don Giussani. Uno sguardo totale che fosse capace di mettere in atto un’umanità appassionata, perché solo dentro un’umanità appassionata si può crescere nelle varie sfaccettature”.
A parlare è la professoressa Anna Maria Formigoni, per 34 anni direttrice della scuola primaria Pietro Scola di Rancio. Nei giorni scorsi la decisione di affidare la “sua” scuola (“non mi piace usare la parola pensione”) alla nuova dirigente Marta Frizzi.
A tracciare la storia delle scuole di Rancio è stato Dionigi Gianola, rappresentante del consiglio di amministrazione della Cooperativa Nuova Scuola, l’ente gestore: “Le scuole di Rancio sono nate nel 1983 con la scuola secondaria Massimiliano Kolbe su iniziativa di alcuni genitori, quindi è nata la scuola primaria Pietro Scola e per ultimo il liceo Leopardi (classico, scientifico e scienze applicate) – ha detto -. Oggi parliamo di una realtà che coinvolge complessivamente circa 650 ragazzi e 450 famiglie che hanno scelto le nostre scuole per l’educazione dei loro figli”.
“Dopo 34 anni la professoressa Anna Maria Formigoni terminerà il suo incarico e per noi si tratta di un momento storico e importante – ha continuato Gianola -. A nome di tutto il consiglio di amministrazione rivolgo il mio ringraziamento per questo lavoro di 34 anni che ha contribuito alla crescita di centinaia di bambini, con questo ringraziamento credo di interpretare il pensiero di molti genitori che hanno potuto affidare alle cure di Anna Maria i loro figli. La professoressa Formigoni resterà comunque nel consiglio d’amministrazione di cui fa parte da alcuni anni e, soprattutto, resterà presente a scuola nel ruolo di consigliere e di accompagnamento dei futuri dirigenti”.
A raccogliere questa pesante eredità è stata designata la professoressa Marta Frizzi che ha accettato questo incarico con professionalità e grande entusiasmo: “Insegno qui dal 1996 e la mia passione è cresciuta lavorando gomito a gomito con Anna Maria e gli altri colleghi. In questi giorni mi è apparso chiaro che questo passaggio non è stato una decisione razionale, ma una decisione che arriva dall’esperienza maturata sul campo, giorno dopo giorno, e che continuerò a condividere con Anna Maria e i dirigenti che con me condurranno le scuole di Rancio”.
“Ero dentro il gruppo che ha fatto nascere la prima la scuola Kobe e poi la Pietro Scola che mi sono trovata a dirigere fin da subito – ha raccontato la professoressa Formigoni -. La mia storia personale è legata a questa scuola nata come scuola famigliare con 9 bambini e che oggi conta circa 275 ragazzi. Cosa è stata e cosa pensa di essere la Pietro Scola per la città? Quando penso ai 1500 ragazzi che hanno frequentato la primaria ricordo tutti i loro nomi, i più vecchi sono del 1981, e quando mi capita di ritrovarli magari dopo tanto tempo mi accorgo di cosa ha significato per loro incontrare questa realtà di scuola cattolica e del contributo culturale decisivo. Quando uno viene alla Pietro Scola arriva in una grande famiglia e si sente accolto. Già da qualche tempo avevo capito che quest’opera poteva essere portata avanti da Marta Frizzi che con me ha condiviso tanta parte del lavoro, lei non è solo una collaboratrice ma anche una grandissima amica perché l’umanità non è solo tra i bambini ma anche tra gli adulti. Ogni mattina, in questi 34 anni, mi sono alzata con dentro la gioia di incontrare questi bambini, questo rapporto è ciò che più mi mancherà. Il momento più duro di questi 34 anni è stato senza dubbio l’inizio della pandemia, riguardo ancora con emozione l’ultimo immagine registrata in salone tutti insieme, era il 9 febbraio 2020 e ci eravamo riuniti per la consegna delle pagelle di metà anno”.
“Con questo ruolo accetto oneri e onori – ha poi concluso la professoressa Frizzi -. L’insegnamento più importante che ci ha dato in questi anni Anna Maria è che ogni giorno è quello buono per ripartire perciò ci ha sempre sfidato a mettere in campo le nostre professionalità e capacità. Sono venuta qui per 25 anni tutti i giorni e non sono mai arrivata a scuola una mattina prima di Anna Maria: è una donna che chiede tantissimo ma che dà tantissimo”.
Nella giornata di ieri, martedì, tutti i bambini si sono ritrovati nel cortile della scuola per festeggiare questo passaggio di testimone. Con questa scelta si apre un nuovo capito per la primaria Pietro Scola e per le scuole di Rancio…