Presentata la bozza di bando da 500 mila euro per sostenere le associazioni in città
Quattro linee di ristoro pensate dal Comune per erogare i contributi a copertura di spese per la realizzazione di progetti
LECCO – Risorse importanti, ben 500 mila euro stanziati dal Comune di Lecco, che dovranno aiutare la ripartenza delle tante associazioni che operano in città: è il bando dedicato al mondo del ‘no profit’ che l’amministrazione comunale sta predisponendo e la cui bozza è stata presentata martedì sera in commissione consiliare. Risorse che sono parte di un ‘pacchetto ‘da un milione di euro annunciato da Palazzo Bovara per il post emergenza Covid, di cui la metà destinato alle attività economiche.
“Oltre al mondo ‘profit’ vogliamo anche il terzo settore abbia un sostegno, per non escludere in questo momento di difficoltà le realtà associative che operano sul nostro territorio – ha spiegato l’assessore e vicesindaco Simona Piazza – vogliamo aiutarle nel riavvio delle loro attività affinché possano continuare a fornire i loro servizi alla comunità, favorire la coesione sociale e una qualità della vita migliore nella nostra città”.
Oltre 230 associazioni in città
E’ un settore vasto “e il bando – ha aggiunto Piazza – vuole tenere conto di una platea esaustiva”.
La bozza del bando comprende le organizzazioni di volontariato, le organizzazioni senza scopo di lucro di natura non commerciale, le associazioni sportive dilettantistiche, le associazioni di promozione sociale, enti morali ed ecclesiastici (parrocchie, oratori, associazioni religiose), enti religiosi riconosciuti dallo stato, associazioni di solidarietà familiare, centri di aiuto alla vita, associazioni onlus di opzione, organizzazioni di volontariato di protezione civile.
Per tutte, varrà il requisito di essere entità giuridiche con statuto ed essere state regolarmente costituite prima del 1 gennaio 2020 come associazioni di primo livello con sede legale nel territorio di Lecco o che svolgano attività stabile sul territorio cittadino.
Complessivamente sono 185 le associazioni con sede a Lecco iscritte nei rispettivi registri ma, secondo una stima del comune, sarebbero in tutto 230 quelle che potrebbero beneficiare del bando, se si aggiungono le associazioni che operano a Lecco pur non avendo sede legale in città e le associazioni generiche non iscritte a nessun registro.
“Vogliamo ristorare il tessuto associativo che è a contatto con la cittadinanza” ha sottolineato Piazza. La bozza del bando e i criteri di ammissione sono stati già oggetto di una prima discussione tra i consiglieri, con alcune osservazioni pervenute da parte delle opposizioni. Si attende ora la stesura definitiva del bando.
Quattro linee di ristoro
Sono quattro linee di finanziamento pensate dall’amministrazione comunale: una linea ‘ristoro’ e linea ‘ripartenza’ “con la previsione di un contributo massimo, la prima per il periodo difficoltà vissuto nei mesi della pandemia e la seconda per affrontare queste settimane di imminente ripresa” ha spiegato l’assessore.
C’è poi la linea ‘sport’, per le realtà del mondo sportivo, e la linea ‘strategia’ che prevede la presentazione di progettualità su cui chiedere il contributo comunale “e per le quali non abbiamo tracciato ambiti specifici, l’obiettivo – ha spiegato Simona Piazza – è quello di stimolare il tessuto associativo a 360 gradi”.
Le associazioni potranno presentare una sola domanda di partecipazione, scegliendo una linea di finanziamento.
100 mila euro per lo sport
Per le associazioni sportive sarà quindi prevista una linea di ristoro specifica con un budget complessivo di 100 mila euro stanziati dal Comune.
“La modalità di erogazione è la stessa già prevista in passato, ovvero il capitolo di spesa dei contributi alle associazioni sportive – ha specificato l’assessore allo Sport e all’Educazione, Emanuele Torri – vogliamo andare incontro ad un bisogno importante: in questi mesi di pandemia, sappiamo quanto è stato motivo di sofferenza per i nostri ragazzi, e non solo per loro, l’impossibilità di poter praticare sport”.
“C’è un’esigenza di favorire progetti che possano riportare gli atleti alle attività all’area aperta e riavvicinarsi allo sport e c’è anche la necessità di aiutare le associazioni sportive a ripartire. Le abbiamo incontrate e ci hanno esternato le loro preoccupazioni per il numero di tesserati calato notevolmente nell’ultimo anno e per le difficoltà nel riprendere i contatti con gli atleti durante questa terza ondata di pandemia”.
Il bando punta quindi a finanziare i progetti legati allo sport e mettere in condizione le realtà sportive di riprendere la propria attività. Il contributo potrà essere richiesto a copertura di spese per materiale, affitti, personale, attrezzature, dispositivi di protezione covid, spese di trasporto e alimenti che saranno sostenute tra giugno e settembre di quest’anno, con una copertura del 75% dei costi fino ad un massimo di 5 mila euro.
“L’estate è alle porte ha aggiunto l’assessore Torri – ci immaginiamo che questa linea di finanziamento sia la prima a partire e che quindi le società sportive preparino in tempi immediati le loro progettualità”.
Fare rete creando valore per la città
Sarà previsto invece un contributo fino all’80% dei costi per le associazioni partecipanti al quarto tipo di ristoro, la linea ‘strategia’, che non sarà un contributo per spese sostenute quanto invece un finanziamento per un progetto specifico presentato al Comune.
“Vogliamo stimolare progettualità nuove e significative per la nostra comunità – ha sottolineato l’assessore alle Politiche Sociali, Emanuele Manzoni – che possano aggiungere un valore ai rioni e alla nostra città, connettendosi al territorio e al suo tessuto associativo e sociale”.
Con questa linea di ristoro, l’amministrazione comunale vuole premiare la capacità di collaborazione: il contributo sarà infatti previsto per progetti presentati da una rete costituita almeno da tre associazioni.
“L’obiettivo – ha aggiunto Manzoni – è favorire una co-progettazione per raggiungere obiettivi sociali, costituendo infrastrutture umane per la ripartenza che non si esauriscano con il finire delle risorse stanziate, ma che questi progetti restino in dote ai rioni e che possano attivare ulteriori sensibilità ed energie”.