Con il vaccino sospeso da AIFA ‘saltano’ mille iniezioni al giorno a Lecco e provincia
AstraZeneca era somministrato al personale delle scuole, forze dell’ordine e categorie della fase 1bis
LECCO – Uno stop che pesa su una campagna vaccinale appena entrata pienamente nel vivo in provincia di Lecco: mille vaccinazioni al giorno sono quelle che in questi giorni non saranno effettuate nel lecchese con la sospensione del vaccino AstraZeneca.
Per la precisione, da oggi (martedì) a giovedì erano previste 1.084 somministrazioni ogni giorno sulle diverse sedi vaccinali che utilizzavano AstraZeneca, ovvero gli ospedali di Lecco e Merate, la Clinica Mangioni e la sede ATS di Oggiono dove giusto lunedì erano iniziate le vaccinazioni agli agenti della Polizia Locale.
Le categorie a cui erano destinate le dosi di AstraZeneca sono il personale delle scuole, le forze dell’ordine e i soggetti della “fase 1 bis” (psicologi, veterinari, personale sanitario degli studi professionali…) che non avevano ancora ricevuto il vaccino.
Nel pomeriggio si è svolta la conferenza stampa di EMA, l’agenzia europea per il farmaco, le cui valutazioni sul vaccino AstraZeneca saranno rese note giovedì. La responsabile esecutiva dell’agenzia, Emer Cooke, ha ribadito però che “i benefici del vaccino AstraZeneca superano i rischi” e che “l’incidenza degli eventi tromboembolici sugli immunizzati non è più alta di quella della popolazione generale”. Sono trenta i casi di trombosi registrati in Europa, di cui cinque mortali, su un totale di oltre 5 milioni di somministrazioni.
In Italia si indaga sull’ultimo caso di morte sospetta, quella di un insegnante di 57 anni di Biella deceduto domenica a causa di un infarto, dopo essere stato vaccinato con AstraZeneca. L’autopsia sul corpo del docente non avrebbe evidenziato trombi. Il nostro Paese, come altri paesi europei, attenderà giovedì il pronunciamento dell’EMA prima di rivedere la decisione sulla sospensione.