Scatta da questa notte l’ora legale, più luce e meno consumi elettrici
Alle 2 le lancette si spostano in avanti alle 3
LECCO – Torna l’ora legale: questa notte, tra sabato 26 e domenica 27 marzo, le lancette dell’orologio andranno spostate avanti di un’ora, dalle 2 alle 3.
Un’ora in meno di sonno, dunque, ma le giornate si allungheranno sensibilmente sfruttando al meglio l’illuminazione del sole, con il beneficio della riduzione dei consumi elettrici.
L’ora legale si contrappone a quella solare in uso da ottobre per il periodo invernale anche se in alcuni stati del mondo non è prevista e vieni utilizzata solo l’ora legale.
In Italia è in vigore dal 1966. Tutti i Paesi dell’Unione Europea, la Svizzera e i Paesi dell’Est Europa hanno adottato tutti lo stesso calendario per l’ora legale dal 1996. Anche la Russia lo aveva adottato fino al 2011 poi è passata all’ora legale permanente, infine ha poi ripristinato l’ora solare come orario di riferimento definitivo per tutti i mesi dell’anno.
Qualche anno dopo non sono mancate spaccature sull’argomento anche in Europa. Nel 2018 il Parlamento Europeo ha effettuato un’indagine e, con l’84% dei voti favorevoli, i cittadini europei si espressero per l’abolizione del cambio di ora. L’Europa, a seguito dell’indagine, formalizzò la proposta per abolire l’ora legale chiedendo agli Stati di decidere tra ora legale o solare, senza più dover cambiare l’ora due volte all’anno.
L’Italia ha sempre accolto con freddezza l’ipotesi di mandare abolire il cambio dell’ora, decidendo di mantenere il doppio orario, mentre altri Paesi vicini come Francia, Germania, Finlandia, Lituania, Svezia ed Estonia si sono già espressi per l’orario unico per tutto l’anno.
Nei 7 mesi in cui sarà in vigore l’ora legale, secondo le stime di Terna – la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale – l’Italia risparmierà oltre 190 milioni di euro, grazie a un minor consumo di energia elettrica pari a circa 420 milioni di kilowattora che consentirà, inoltre, di apportare un importante beneficio ambientale, quantificabile nella riduzione di circa 200 mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica in atmosfera.