Il Dott. Magri di Cosma conferma la disponibilità dei medici di famiglia ad effettuare i vaccini anti-Covid
“Serve una grande organizzazione e coordinamento. Abbiamo un mese e tanto lavoro”
LECCO – “Probabilmente la campagna vera e propria inizierà in Primavera, sarebbe bello e simbolico se si cominciasse l’1 Marzo”. A parlare è il Dott. Marco Magri, referente della cooperativa Cosma, che riunisce duecento medici di base e pediatri su tutto il territorio provinciale.
Gli stessi medici che si sono adoperati alla fine dello scorso anno per le vaccinazioni anti-influenzali, eseguite con modalità straordinarie rispetto al passato, a causa dell’emergenza sanitaria, fuori dagli ambulatori e in strutture più ampie messe a disposizione da comuni e parrocchie, per accogliere un numero maggiore di pazienti, garantendo il giusto distanziamento.
In modo simile avverrà la campagna di vaccinazioni contro il Coronavirus e le amministrazioni comunali lecchesi hanno già risposto all’appello di Ats, individuando i luoghi più consoni (vedi qui l’articolo) all’interno dei propri territori, tra questi palestre, sale civiche e auditorium.
Anche i medici di base, come lo scorso autunno, hanno confermato la loro disponibilità e auspicano di essere coinvolti direttamente nella predisposizione del piano: “La nostra proposta è quella di organizzarci in modo strutturato e servirà una grande coordinazione tra gli enti convolti – prosegue il dott. Magri – L’esperienza della campagna contro l’influenza ci ha insegnato che senza coordinamento è tutto più difficile. Per fortuna, il nostro territorio si presta a fare ‘rete’, lo ha già dimostrato e sarebbe un peccato non sfruttare questa opportunità”.
Tanto il lavoro da svolgere e i tempi sono già stretti: “Non si organizza una campagna vaccinale di queste dimensioni in una settimana, anche un mese è un termine molto ridotto e ci aspetta un’attività molto intensa – sottolinea il referente di Cosma – bisogna definire i punti di vaccinazione, preparare gli elenchi delle persone da contattare in base alle fasce di priorità che dovranno essere definite dal Ministero, programmare gli appuntamenti. Più semplice è individuare anziani e over 65, meno i pazienti affetti da cronicità”.
Per questo sarà fondamentale il coordinamento tra i medici di famiglia, che conoscono bene i loro pazienti, le amministrazioni comunali e gli enti sanitari che coordineranno la distribuzione dei vaccini. “Assolutamente – risponde il dott. Magri – ci sono esigenze logistiche e anche tempistiche da rispettare, dobbiamo fare in modo che ogni giorno vengano vaccinate più persone possibili”.