L’assemblea pubblica promossa mercoledì sera a Brugarolo è stata molto animata
Alcuni residenti preoccupati dall’impatto della pista da pump track davanti alle abitazioni, ma altri replicano: “Non sono questi i problemi della frazione”
MERATE – La pump track? Per alcuni sarebbe meglio realizzarla da un’altra parte, per altri non è il problema di Brugarolo. È stata partecipata e molto animata l’assemblea pubblica organizzata ieri sera, mercoledì, nell’ex sede del Cse di via Fermi per spiegare ai residenti la ratio che ha portato l’amministrazione comunale a promuovere un progetto di realizzazione di una pista da pump track nell’area di via 25 aprile.
Organizzato dal Comune a seguito della raccolta firme promossa dopo la lettera protocollata in Municipio dall’ex consigliere Roberto Riva (intervenuto alla serata proponendo la cronistoria dei fatti), l’incontro ha visto seduti al tavolo dei relatori il sindaco Massimo Panzeri e il neo vicesindaco nonché assessore allo Sport e al Bilancio Alfredo Casaletto. Tra il pubblico, costituito da una trentina di persone, diversi candidati delle tre liste in corsa alle prossime elezioni dell’8 e 9 giugno.
Con l’ausilio di alcune slides il primo cittadino ha ricostruito la genesi del progetto spiegando di essere entrato nella disponibilità dell’area da poco tempo. “Abbiamo pensato di valorizzare la zona con questo intervento rivolto ai giovani e alla promozione delle attività sportive. L’area sarà recintata e chiusa la notte come avviene con tutti i parchi pubblici”. Considerazioni che non hanno pacato le voci critiche di chi teme che la nuova attrazione possa arrecare notevoli disagi ai residenti con un incremento di rumorosità e cattive frequentazioni della zona.
“Se avessimo saputo che sarebbe stata costruita una pump track non avremmo comprato casa qui” il commento tranchant di una coppia, seguito da un analogo intervento di un residente arrivato a Brugarolo da soli due anni, convinti della necessità di bloccare il progetto pena la svalutazione dell’immobile.
Una presa di posizione netta a cui ha fatto da contraltare l’intervento di chi ha invece posto l’accento sulla necessità di attivarsi e prendere posizione su questioni più “serie” come il contrasto all’inquinamento e al progetto di produzione di conglomerato bituminoso nell’area Andegardo, utilizzata in passato per attività di cava di inerti ed oggi interessato da attività di trattamento inerti. “Dove eravate quando si trattava di protestare per un intervento che siamo riusciti a bloccare e che ora è sospeso in attesa di un giudizio del Tar? In 35 anni che abito a Brugarolo non è mai stato fatto niente per i ragazzi. Sono felice che qualcosa venga proposto ora”.
Posizioni diametralmente opposte smussate da quelle di chi ha chiesto garanzie su una regolare manutenzione dell’area (“Ora in stato di abbandono con erba alta, piante morte e animali in giro”) e di chi ha voluto informazioni sulla regolamentazione del parchetto. “La manutenzione verrà fatta” ha risposto Panzeri promettendo anche un intervento di pulizia del terreno a breve mentre Casaletto ha spiegato che si provvederà a far aprire e chiudere la pista cosi come già accade per i parchi pubblici. Non solo. L’amministrazione comunale sta anche valutando l’ipotesi di fare gestire la struttura a qualche associazione. “Non vediamo aspetti negativi legati a questo progetto. Per noi è una valorizzazione rispetto a lasciare la zona abbandonata e degradata. Le esperienze effettuate in altri Comuni hanno dato riscontri positivi. Basta vedere nella vicina Carvico”.
Argomentazioni che non hanno sopito le paure di chi ipotizza che la pump track possa diventare ritrovo di balordi. “Arriveranno in moto e si fermeranno li. Sappiamo già quello che succede a Merate”.
“Non dobbiamo ragionare con la sindrome di Nimby (Not in my back yard, ovvero non nel mio giardino, ndr), ma pensare all’interesse pubblico” la sintesi di Paolo Centemero, neo promosso assessore al Commercio che ha ripreso alcune argomentazioni di Casaletto per difendere la bontà del progetto avanzato dalla Giunta.
“L’intervento non si può traslare da un’altra parte. Abbiamo aspettato tre mesi il parere della Soprintendenza e stanziato i soldi. Vi abbiamo spiegato per confrontarci e spiegare le nostre ragioni. Andremo avanti ” ha concluso il sindaco ponendo poi fine a una serata pubblica che rischiava di trasformarsi in un’assemblea condominiale.