I sindacati hanno scritto una lettera in Regione per chiedere un incontro urgente dove parlare del futuro del Mandic
Nel mirino la deliberazione del dicembre 2018 e, più in generale, la legge 23 del 2015
MERATE – Un incontro urgente in Regione per chiedere rassicurazioni sul futuro dell’ospedale Mandic di Merate. A richiederlo con una lettera inviata al governatore della Regione Attilio Fontana, al presidente del consiglio regionale Fermi e all’assessore al Welfare Gallera sono i sindacati Cgil, Cisl e Uil. I sindacalisti Catello Tramparulo, Massimo Coppia e Nicola Turdo hanno infatti espresso, con una nota, preoccupazione riguardo le scelte di carattere “generale” di Regione Lombardia. In particolare hanno puntato il dito sulla deliberazione numero 11/1046 della seduta del 17/12/2018 dove si prevede la possibilità di chiusura notturna per i Pronto Soccorso che non raggiungono la soglia dei 100 accessi al giorno.
Al Pronto Soccorso del Mandic meno di 100 accessi al giorno
Tra questi c’è il Ps dell’ospedale Mandic di Merate. “Queste scelte ricadono sui territori incolpevoli e su chi deve gestire la sanità pubblica come la Asst di Lecco e nello specifico il Pronto soccorso dell’Ospedale di Merate – precisano i sindacalisti -. Più volte abbiamo dimostrato che queste regole non tengono in alcun modo in considerazione la morfologia del territorio Meratese, per il quale il plesso ospedaliero è particolarmente strategico a livello territoriale”. Critici già da tempo sull’attuazione della Legge 23/2015, alias sanità territoriale, i sindacalisti puntualizzato che queste riforme non terrebbero in considerazione “le difficoltà e la complessità assistenziale del territorio se il pronto soccorso di Merate dovesse essere chiuso per le 12 h notturne. Questo impatterebbe negativamente sulla catena dei soccorsi, cagionando a chi vive a Merate e nell’hinterland la negazione del diritto alla salute. E questo vale ovviamente come principio anche per tutta la realtà territoriale della provincia di Lecco”.
Attivo anche un comitato per la difesa dell’ospedale Mandic
Un problema, quello della paventata chiusura notturna del Pronto Soccorso e più in generale del depauperamento dell’ospedale Mandic di Merate, già affrontato e discusso in più sedi. Dopo un primo presidio, promosso dall’Usb a febbraio e la discussione in consiglio comunale di una mozione presentata dal gruppo di minoranza Sei Merate, è nato anche un comitato per la difesa dell’ospedale Mandic con l’obiettivo di promuovere un referendum e una raccolta firma. Ora arriva anche il comunicato congiunto dei sindacati.
“La Regione ci rassicuri così come ha fatto per Menaggio e Gravedona”
“In questi mesi non siamo stati a guardare – puntualizza Coppia -. Abbiamo letto le rassicurazioni dell’assessore Gallera a mezzo stampa, ma vogliamo delle risposte concrete e precise da parte della Regione. Sugli ospedali di Menaggio e Gravedona si è espresso, a favore della completa apertura del Ps, il consiglio regionale. Vogliamo che faccia altrettanto su Merate, presidio altrettanto strategico e importante sia per chi ci lavora che per i residenti. Siamo consapevoli delle contingenti disponibilità finanziarie, ma chiediamo alla Regione di non adottare le regole della cd “coperta corta”, ma di intervenire in aiuto dei territori con regole organizzative attente e con più personale medico e sanitario”.