La posizione unanime è stata espressa nel collegio docenti del 12 settembre
I docenti si sono presi l’impegno di promuovere momenti di riflessione pubblica
MONTICELLO – Il collegio docenti del Greppi ha approvato all’unanimità una mozione di condanna di ogni forma di occupazione, apartheid e genocidio, con particolare riferimento alle atrocità compiute nei confronti del popolo palestinese. Durante la seduta di venerdì 12 settembre, l’organo tecnico che riunisce i professori che insegnano all’istututo superiore con sede a Monticello, presieduto dal dirigente Dario Maria Crippa e che ha il compito di deliberare collegialmente l’indirizzo didattico, educativo e formativo della scuola), ha voluto in maniera chiara e pubblica prendere una posizione a favore della pace, della dignità̀ umana e della legalità̀ internazionale, impegnando a “promuovere momenti di riflessione pubblica”.
Una scelta che va di pari passo con la considerazione che la scuola non possa essere neutrale di fronte alla disumanità̀ e all’ingiustizia: “Se educare è anche un atto politico e morale, allora implica la responsabilità di scegliere da che parte stare, soprattutto nei momenti storici in cui i valori fondanti della convivenza civile vengono messi in discussione” le parole dei docenti che, con la mozione, chiedono che lo Stato italiano e l’Unione europea prendano “posizione contro il progetto di sistematica occupazione militare dei territori, di discriminazione e di segregazione dei palestinesi da parte di Israele”.
Di seguito il testo integrale della mozione
“La scuola non è neutrale: mozione per la condanna di ogni forma di occupazione, apartheid e genocidio.”
PREMESSA
Riteniamo che il nostro lavoro richieda di osservare criticamente la realtà, di riconoscerne le dinamiche, di nominarle per ciò che sono e di assumersi la responsabilità di prendere consapevolmente posizione.
Se educare è anche un atto politico e morale, allora implica la responsabilità di scegliere da che parte stare, soprattutto nei momenti storici in cui i valori fondanti della convivenza civile vengono messi in discussione.
Il popolo palestinese, soprattutto a Gaza, è sprofondato negli ultimi due anni in una crisi umanitaria di forme e dimensioni estreme che molte voci autorevoli della comunità internazionale definiscono genocidio.
Chiediamo che il nostro paese e l’Unione Europea prendano posizione contro il progetto di sistematica occupazione militare dei territori, di discriminazione e di segregazione dei palestinesi da parte di Israele.
La guerra, il riarmo, la cancellazione del diritto internazionale e il ritorno a logiche inaccettabili di colonialismo e apartheid devono essere oggetto del dibattito pubblico e dell’attenzione dei governi.
È nostro dovere denunciarlo ed esigere l’individuazione di soluzioni diplomatiche che portino alla fine delle ostilità.
Il governo di Israele continua ad agire impunemente, con l’appoggio o il silenzio complice di Europa e Stati Uniti. Usa indiscriminatamente la violenza contro la popolazione civile e la fame come arma.
Medici, giornalisti, insegnanti, studenti ma anche mamme e bambini sono considerati alla stregua di obiettivi di guerra. Tutto ciò che è stato lungamente costruito da una società è sistematicamente ridotto in polvere e cenere. Ci uniamo a quella parte dell’opinione pubblica nazionale, europea e internazionale, che si sta mobilitando contro le barbarie e il massacro.
Alla ripresa dell’anno scolastico in Italia, è bene ricordare che, secondo l’UNRWA, a Gaza 660.000 bambini e ragazzi saranno privati dell’istruzione per il terzo anno consecutivo.
In base a tutto quanto sin qui premesso, IL COLLEGIO DOCENTI DELL’ISTITUTO Alessandro Greppi
DELIBERA
- di esprimere una ferma condanna contro ogni forma di occupazione, terrorismo, apartheid,
colonialismo e genocidio, con particolare riferimento alla situazione in Palestina; - di promuovere, fin dall’inizio dell’anno scolastico, momenti di riflessione pubblica, anche in collaborazione con gli studenti, le famiglie e il territorio, sui temi della pace, dei diritti umani e del diritto internazionale;
- di trasmettere la mozione ai media e ai giornali locali e nazionali, al fine di sensibilizzare
l’opinione pubblica; - di ribadire con forza che la scuola non può essere neutrale di fronte alla disumanità̀ e
all’ingiustizia, e che il nostro ruolo educativo implica una presa di posizione chiara e pubblica a favore della pace, della dignità̀ umana e della legalità̀ internazionale.

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