Nominati due portavoce del comitato che presenterà il quesito referendario dopo le elezioni del 26 maggio
Durante l’incontro che si è tenuto settimana scorsa a Novate è stato lanciato nuovamente l’allarme sul rischio depauperamento del Mandic
MERATE – Si è costituito ufficialmente settimana scorsa il comitato per la difesa dell’ospedale Mandic. L’obiettivo è quello, come già ribadito nell’incontro tenuto il 26 marzo, di impedire che Regione Lombardia possa chiudere il pronto soccorso del Mandic di notte perché gli accessi giornalieri sono sotto quota 100.
Il comitato ha deciso di rimandare a dopo le elezioni amministrative del 26 maggio la presentazione in Comune del quesito referendario, tenendo comunque alta fin da ora l’attenzione per le sorti del presidio di via Cerri. Francesco Scorzelli, delegato Usb, ha ribadito essere più che fondati i motivi di allarme. “Dalla fine del 2017 a oggi la media è di un dipendente al giorno che se ne va dall’ospedale per motivi più diversi. E’ evidente che questa gestione del personale non vada bene”. Tra le partenze, la prossima sarà quella del primario di ortopedia Alessandro Spreafico, arrivato al Mandic solo pochi anni fa e ora prossimo alla pensione. Scorzelli è tornato poi a parlare della Stroke Unit, a rischio chiusura perché non è garantita la presenza di un medico h 24. I timori riguardano anche il servizio magazzino della farmacia, che sarà appaltato all’esterno. Insomma, la paura è che l’ospedale di Merate venga, di passo in passo, depauperato. Durante l’incontro di martedì scorso a Novate, sono state nominate quali portavoce del comitato Giuditta Pacchiarini e Manuela Pirola.