Merate, Debernardi su viale Verdi: “Al di là delle rotonde, devono essere chiari gli obiettivi del progetto”

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L’estensore del Put del 2007: “ll nodo non sono le rotonde o i semafori, ma la coerenza tra gli obiettivi da perseguire”

Incalzato dalle domande del presidente del comitato VialeVerdi, Debernardi ha affrontato anche la questione relativa alla riqualificazione del viale

MERATE – “Per gli automobilisti le rotonde funzionano un pochino meglio, ma le rotatorie premiano il più forte a discapito di pedoni e ciclisti”. Ha fatto, come prevedibile, capolino anche alla serata su viabilità e trasporti promossa ieri sera da Cambia Merate il progetto di riqualificazione di Viale Verdi. A chiedere al professionista di sbilanciarsi sui contenuti viabilistici dell’intervento approvato dal consiglio comunale martedì sera è stato il presidente del comitato viale Verdi Giuseppe Papaleo.

Il presidente del comitato Viale Verdi Giuseppe Papaleo

“Come capo popolo mi devo guadagnare lo stipendio” ha esordito scherzando, anticipando tre domande secche rivolte all’estensore del Put varato nel 2007 Andrea Debernardi: “Riproporrebbe anche oggi i semafori in viale Verdi? E che differenza c’è tra semafori intelligenti e rotonde? E infine i semafori intelligenti ce li regalano con i punti dell’Esselunga?” Già interpellato da alcuni amministratori in carica, Debernardi ha risposto da tecnico precisando di aver seguito la vicenda di viale Verdi grazie ai giornali. “Al di là di tutto, quello che è importante è che abbiate chiaro gli obiettivi da perseguire. Alcuni aspetti emersi dal progetto cozzano infatti uno con l’ altro”. Come dire, anche se il professionista non si è spinto così avanti, che il nodo da risolvere non è tanto quello tra rotonde e semafori intelligenti, quanto gli aspetti a cui si vuole dare la priorità.

A Merate quattro zone che attirano il traffico

“La situazione a Merate non è cambiata poi tanto dal 2007 a oggi. Le zone che attraggono traffico sono sostanzialmente quattro. Ovvero il centro che mantiene una certa attrattività, Novate per le scuole e l’ospedale, via Bergamo e via Como (tecnicamente comune di Cernusco) per i poli commerciali. La strategia del 2007 proponeva di rafforzare un asse più in basso di Viale Verdi formato dal nodo tra Cernusco e Robbiate creato da via Como e via Bergamo. Quella strategia, verificata più volte, era efficace nel garantire il progetto di riqualificazione di Viale Verdi che già c’era nel 2007 e lo prevedeva come asse di distribuzione urbana e non come asse di attraversamento. Per questo erano stati mantenuti i semafori perché in una cornice di meno traffico questi davano maggiori garanzie”.

Nel 2007 confermati i semafori sul viale

Il tecnico è arrivato a oggi: “Posso capire che adesso si segua un’altra strategia. Ma bisogna darsi un obiettivo chiaro. Perchè Viale Verdi potrebbe reggere ulteriori carichi di traffico anche oggi’. Una considerazione che ha suscitato mormorii in sala, costringendo Debernardi ha ribadire: “Parlo da tecnico. I cittadini si rivolgono agli amministratori’. Viale Verdi ha sì un problema di traffico, ma potrebbe averne ancora di più perché i semafori in un modo o nell’altro mettono un limite”.

Quanto alla diatriba rotonde o semafori, per il professionista “in teoria hanno prestazioni simili. Le rotonde si autoregolano mentre i semafori vanno programmati con attenzione. Il problema attuale è che all’incrocio di via Fratelli Cernuschi il verde dura troppo. Ma è una cosa inevitabile perché il traffico evolve nel tempo e bisognerebbe avere una struttura che rivede periodicamente i cicli semaforici. I semafori funzionano peggio perché devono essere gestiti”. Poi il leggero punto a favore per le rotonde: “Per gli automobilisti vanno meglio, ma si basano sulla legge del più forte a scapito di pedoni e ciclisti. I semafori intelligenti, dotati di sensore, ovviano al problema degli sfasamenti dei semafori. Con le tecnologie che ci sono oggi costano anche poco. Ce ne sono da 50mila euro ma anche da meno. Ma più è intelligente è più costa la manutenzione. Perchè i sistemi sono intelligenti se qualcuno se ne prende cura”.

Tra rotonde e semafori intelligenti non vince nessuno

De Bernardi ha concluso: “Non so risolvere questa diatriba, ma quello che vedo seguendo il dibattito è che i discorsi non sono sempre coerenti. La fluidificazione del traffico ad esempio non va nella direzione della sicurezza. E’ un equilibro difficile da trovare e sicuramente il nodo di Cernusco influenza. Per questo vi dico di prestare molta attenzione a quello che andrete a fare. Perché si rischia di realizzare una bellissima strada dove le auto restano in coda o una strada bellissima dove le auto vogliono passare più veloci di prima”.