Una quarantina di studenti del Liceo Agnesi hanno aderito alla protesta in Piazza Prinetti
Solidarietà dei passanti, in piazza anche alcuni professori e la preside. I giovani: “Vogliamo una scuola sicura”
MERATE – “Gli studenti hanno un difetto, sanno pensare”. E ancora: “La scuola si cura, non si chiude”. Messaggi inequivocabili rivolti alle istituzioni perché la scuola riapra, in sicurezza, al più presto.
Dopo i sit in di protesta degli scorsi giorni a Lecco e in diverse altre città della Lombardia sabato mattina sono stati gli studenti del Liceo Agnesi di Merate a scendere in piazza con i propri portatili per seguire, insieme, le lezioni a distanza. L’aula ‘improvvisata’ è stata la centralissima Piazza Prinetti dove una quarantina di ragazzi si sono ritrovati, sfidando le rigide temperature, per rivendicare il diritto di tornare in classe dopo quasi un anno di didattica a distanza.
“Siamo stanchi”
“La scuola non è solo imparare la lezione, è anche e soprattutto luogo di socialità e ritrovo” spiegano Elena Paganoni, Federico Zanichelli, Alice Martinoli, Valeria Fuso e Giorgia Salerno, ideatori della protesta “siamo scesi in piazza per ricordarlo al Governo. La didattica a distanza non è scuola in presenza, siamo stanchi, vogliamo tornare in classe ma in sicurezza”.
Tanta solidarietà
Per la mattinata di lezioni all’aperto i ragazzi si sono organizzati al meglio: giacche pesanti, guanti, berretti, coperte, sacchi a pelo, termos di tea caldo e caffè, i giovani non sono passati inosservati ai passanti che hanno mostrato loro solidarietà offrendo qualcosa da bere e da mangiare. In piazza sono arrivati anche il sindaco Massimo Panzeri, alcuni professori del Liceo Agnesi e la preside, Sabrina Scola, per un saluto.
“E’ passato quasi un anno da quando le scuola sono state chiuse per l’emergenza sanitaria – continuano gli studenti – i primi mesi era tutto molto complesso, la didattica a distanza ha funzionato, ora manca la spinta per andare avanti così. Dopo una breve riapertura a settembre siamo tornati a fare lezioni online, da casa, ci avevano promesso di riaprire le scuole il 7 gennaio, ci siamo organizzati ma niente. Ora siamo stanchi e vogliamo tornare a scuola”. Come noto, nei giorni scorsi il TAR ha accolto il ricorso presentato dal comitato ‘A scuola!’ contro l’ordinanza di Regione Lombardia sulla chiusura delle scuole superiori, consentendo di fatto il ritorno della didattica a presenza a partire dal 18 gennaio. Se la Lombardia sarà però collocata in zona rossa (è attesa in queste ore l’ordinanza del Ministro Speranza), gli studenti dovranno attendere ulteriormente per il ritorno in classe e continuare con la didattica a distanza.
Continuano le proteste
Gli studenti del Liceo Agnesi come spiegato hanno aderito al movimento Disagio a Distanza lanciato nei giorni scorsi a Lecco: “Siamo in contatto con loro, oggi ad esempio in piazza a Lecco per fare lezione online c’erano studenti di diverse scuole “. Altri sit-in non sono esclusi nel corso della prossima settimana: “L’ideale sarebbe organizzarli in più scuole contemporaneamente, per rendere l’iniziativa ancora più rappresentativa” concludono gli studenti.