Merate vuole essere green: 1328 nuove piante con il parco del Bagolino

Tempo di lettura: 3 minuti
Merate Bagolino

Va avanti il progetto di forestazione per creare il parco urbano del Bagolino

L’investimento previsto è pari a 180mila euro: l’area da piantumare è di circa 11mila mq

MERATE – 1328 piante, 14mila metri quadrati di terreno e 180mila euro di investimento, finanziato in larga parte dalla Regione.

Sono i numeri del nascente parco urbano del Bagolino, voluto dall’amministrazione comunale nell’ambito del progetto di forestazione urbana, arrivato ora alla fase esecutiva. Martedì scorso la Giunta ha approvato in maniera definitiva l’intervento, aprendo così la possibilità che si possa procedere con l’acquisizione, tramite atto notarile, dei terreni, agricoli e boschivi, situati in località Bagolino (grosso modo a ridosso di via de Gasperi tra via Matteotti e via Grandi) e la successiva piantumazione di nuove essenze e alberi.

Un progetto importante che va quindi a rendere realtà quanto previsto nel Pgt, dove era indicata la creazione di un parco urbano proprio in questa zona al fine non solo di mantenere e potenziare la destinazione a verde dell’area ma anche implementare le connessioni ecologiche e creare un polmone verde.

Uno dei terreni dove avverrà la piantumazione

Una parte dell’area, pari a poco meno di 3mila mq, è già boschiva: si tratterà di piantumare la parte restante di circa 11mila mq. Così come indicato nella relazione firmata dall’agronomo Luigi Bonanomi (lo stesso che ha coinvolto nel progetto di riqualificazione del parco di Villa Confalonieri, valso  un premio) la scelta del tipo di piantumazione è ricaduta nel querco-carpineto planiziale, originariamente diffusa nella foresta planiziale della pianura lombarda e sostituita progressivamente, nei secoli, dalle colture agrarie, dagli insediamenti abitativi, dalla pioppicoltura e dalla diffusione di specie esotiche tra cui la robinia.

La piantumazione procederà per moduli da 16 essenze ciascuna, formate da quattro piante di prima grandezza (quercus robur, quercus petraea, tilia cordata e fraxinus oxicarpa), otto piante di seconda grandezza (carpinus betulus, acer campestre, prunus avium, alnus glutinosa) e quattro arbusti (euonymus europaea, corylus avellana, cornus sanguinea, sambucus nigra, viburnum opulus).

Si parla quindi complessivamente di 332 piante di prima grandezza, 664 piante di seconda grandezza e 332 arbusti.

Preliminarmente alle operazioni di forestazione l’area verrà decespugliata, arata e concimata. Non solo. Così come si legge nella relazione tecnica dell’agronomo, “la superficie di terreno rimanente, libera dalla piantagione di alberi e arbusti, verrà seminata, previa lavorazione dello strato colturale, con un miscuglio di essenze graminacee e leguminose per la formazione di un nuovo prato stabile, simile per composizione a quelli presenti in zona”.

L’assessore all’Ambiente Fabio Tamandi entra nei dettagli del cronoprogramma: “L’intenzione è quella di procedere settimana prossima con l’atto notarile per l’acquisizione delle aree. Dopodichè i lavori potranno aver inizio tra circa un mese, valutando poi accuratamente quando effettuare le piantumazioni a tutela delle nuove piante”.

L’intervento ha un costo di circa 180mila euro ed è stato finanziato per 160mila euro dalla Regione tramite un bando ad hoc a cui il Comune ha partecipato. I restanti 20mila euro verranno messi dall’amministrazione comunale.