Appuntamento sabato 8 giugno al tramonto: sono previsti due percorsi, uno ridotto da 7 e l’altro intero da 11 stappe
Partenze scaglionate dalle 17 alle 20 con servizio navetta gratuito: è previsto un tetto massimo di 700 persone senza possibilità di prevendita
MONTEVECCHIA – Dal bianco al rosso passando per il rosato, senza dimenticare salame, borreuola, ovvero pasta di salame di pecora brianzola, formaggio vaccino e di capra, farinata di ceci al rosmarino e anche per i golosi di dolci, la granita al limone con salvia di Montevecchia e l’ormai leggendario cioccolato artigianale al rosmarino di Montevecchia.
E’ ormai tutto pronto per l’edizione 2019 di Montevecchia da bere, manifestazione promossa da consorzio vini Igt Terre Lariane, Produttori del Parco e Pro Montevecchia con la collaborazione di Onav Lecco e il patrocinio del Comune e del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone. La manifestazione, giunta alla settima edizione, propone un percorso del gusto a Montevecchia alta al tramonto tra prodotti tipici, paesaggi mozzafiato e musica.
Un’edizione da undici stappe
Apprezzata e riconosciuta come iniziativa di alto profilo per valorizzare il territorio e l’agricoltura a esso legata, Montevecchia da bere si è impreziosita quest’anno con l’aggiunta di una undicesima stappa che andrà a rendere ancora più ricca e variegata l’offerta.
“Quando siamo partiti facevamo fatica a mettere insieme le prime stappe – ha puntualizzato soddisfatta Claudia Crippa, presidente del consorzio vini Igt Terre Lariane – Ora invece anche il Consorzio si è irrobustito annoverando una ventina di produttori. Siamo contenti e convinti di poter dire che non bisogna più vergognarsi dei vini di casa”. Coltivare il vino in collina non è facile: richiede un impegno e una dedizione non comuni, ma i risultati ci sono. “Montevecchia conta su un microclima felice. Fa registrare delle escursioni di temperatura tra la notte e il giorno molto elevate ed è contraddistinta da una marna calcarea particolare, la stessa che rende uniche le sue erbe aromatiche”.
Valorizzare le erbe aromatiche di Montevecchia
Ed è proprio anche al rosmarino e alla salvia che l’iniziativa vuole ridare dignità, ricordando un passato neanche troppo lontano quando – come ricordato dal sindaco Franco Carminati – i camion andavano via da Ostizza carichi di rosmarino. Non è quindi un caso se nei cibi che accompagneranno la degustazione di ben undici vini diversi, tutti a marchio Igt, troveranno spazio le erbe aromatiche unite in fantasiosi e originali abbinamenti. E così la farinata di ceci, piatto della tradizione ligure, troverà una declinazione brianzola grazie all’aggiunta del rosmarino, che farà la sua comparsa anche nel Roncaleggio, stracchino vaccino di Montevecchia.
Imperdibile la granita al limone con salvia e anche il cioccolato artigianale al rosmarino. Inutile dire che la parte del leone la svolgeranno i vini, coltivati sulle terrazze che rendono unico e affasciante il paesaggio del Parco del Curone.
La collaborazione di Onav Lecco
“Per me, pereghino di nascita, è stato bellissimo tornare qui e trovare un territorio così tenuto e curato – ha sottolineato Luca Fumagalli, di Onav Lecco (organizzazione nazionale assaggiatori di vini) durante la conferenza stampa di presentazione di Montevecchia da bere – Coltivare il vino in collina ha rese più basse ma di indubbia qualità. Non solo, ma permette di creare un indotto sviluppando e salvaguardando il territorio”.
Un riferimento, quello alla cura del territorio, evidenziato anche da Eugenio Mascheroni, presidente del Parco del Curone, che nel sottolineare il lavoro di recupero e valorizzazione fin qui svolto ha comunque ribadito come di strada da fare ce ne sia ancora molta: “Fa tristezza vedere i terreni pieni di rovi”.
Un territorio da valorizzare ancora di più
Un parere a cui si è aggiunto anche il sindaco Carminati: “Montevecchia è un gioiello pazzesco che deve riuscire a valorizzare la sua eredità agricola. Non è facile trovare tanta qualità e tanta diversità riunite in un unico territorio. Da recuperare c’è ancora molto. Non solo per quello che riguarda il vino ma per le produzioni che una volta erano il fiore all’occhiello di Montevecchia, ovvero quelle legate alle erbe aromatiche”.
Un mercato che si è scontrato con la forte concorrenza estera che potrebbe avere ancora un futuro, come sottolineato da Giovanni Zardoni, provando a battere la strada della produzione degli oli essenziali. “C’è qualcuno che ci sta provando. Vedremo” ha concluso Zardoni, una delle tre menti ispiratrici, insieme a Claudia Crippa e Marco Frison, presidente del consorzio agricoltori del Parco, di Montevecchia da bere, manifestazione che ha visto entrare in cabina di regia anche la Pro Montevecchia guidata da Attilio Crippa.
“Ci occuperemo più dell’aspetto comunicativo e di diffusione dell’iniziativa” ha precisato quest’ultimo.
Appuntamento sabato 8 giugno
L’appuntamento è, come dicevamo, per sabato 8 giugno con ritrovo in località 4 Strade, dove sarà possibile prendere la navetta per salire in via Alta Collina. Sono previste partenze scaglionate dalle 17 alle 20. Due i percorsi previsti: quello ridotto, con sette stappe, al costo di 20 euro, e quello completo di undici stappe al costo di 25 euro. E’ previsto uno stappone finale al Butto, dove alle 21 si terrà anche il concerto gratuito blues rock di Leo Ghiringhelli Quartet. L’iniziativa prevede un tetto massimo di partecipanti fissata in 700. Quest’anno, a differenza degli altri, non è possibile prenotarsi né effettuare la prevendita, questo per evitare problemi di resi nel caso di annullamento della manifestazione. Gli organizzatori avviseranno in maniera tempestiva in caso di esaurimento dei posti attraverso i propri canali social #montevecchia da bere. In caso di brutto tempo Montevecchia da bere verrà annullata.