Migranti, servono nuovi spazi per l’accoglienza nel Meratese: l’invito del Prefetto ai sindaci

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Ieri pomeriggio il Prefetto ha incontrato i sindaci dell’Ambito di Merate

Pomponio ha invitato i sindaci a trovare nuovi spazi per l’accoglienza dei migranti

MERATE – Un forte invito ai sindaci dell’Ambito di Merate a trovare nuovi spazi da destinare alla prima accoglienza dei migranti. E’ quanto ha rivolto il prefetto di Lecco Sergio Pomponio durante l’incontro che si è tenuto ieri pomeriggio, martedì, in sala consiliare a Merate prima dell’inizio dell’assemblea dell’Ambito.

Di fronte agli amministratori, il rappresentante del Governo ha sottolineato il momento di forte emergenza vissuto a livello nazionale sul fronte dell’arrivo dei richiedenti asilo in Italia, evidenziando come l’ambito di Merate sia quello che ha i numeri più bassi rispetto agli ambiti di Lecco e di Bellano per quanto concerne l’accoglienza dei migranti.

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Il Prefetto di Lecco Sergio Pomponio

“Il Prefetto ha ribadito l’invito che già ci era stato rivolto a maggio – commenta il presidente dell’Ambito di Merate Paolo Brivio – ricordandoci l’urgenza di gestire questa fase di un’emergenza diventata ormai strutturale”. Nel Meratese, come centro di prima accoglienza, è attivo il Cas di Airuno: una struttura che sembra non bastare più a reggere i numeri legati alla necessità di prima accoglienza destinati al Lecchese.

Nel corso dell’incontro, Pomponio ha anche ventilato l’ipotesi di ricorrere al posizionamento di piccoli nuclei abitativi in container: una possibilità a cui gli amministratori non vorrebbero ricorrere, adoperandosi per trovare soluzioni alternative e più dignitose sia per chi accoglie e per chi viene accolto.

Il sindaco Paolo Brivio

“Stasera torneremo sulla questione durante la conferenza dei sindaci del Meratese e del Casatese – aggiunge Brivio -. Dobbiamo compiere tutti uno sforzo per trovare qualche alloggio pronto e disponibile in tempi veloci. Non è facile perché l’emergenza Ucraina è tutt’altro che conclusa. Qualcosa però dobbiamo fare ragionando anche sulla rete Sai, ovvero sul sistema di accoglienza e integrazione”.

L’obiettivo è sondare, su tutto il territorio del Meratese e del Casatese, la disponibilità di privati a fornire alloggi e miniappartamenti oppure valutare l’esistenza di strutture, come ex scuole o spazi associativi, non più utilizzati da trasformare in centri di accoglienza straordinaria.