Alcuni radiologi lasceranno l’ospedale di Merate nei prossimi mesi: il servizio potrebbe quindi essere a rischio e con esso la piena operatività del Pronto Soccorso
Nell’ultima assemblea dei sindaci del distretto il dg Marco Trivelli ha informato sulla situazione di criticità
MERATE – “La situazione è in continua evoluzione, ma non nascondiamo una certa preoccupazione per la prospettiva a cui potrebbe andare incontro la Radiologia e di conseguenza i servizi che gravitano su questo reparto, Pronto Soccorso in primis”. A parlare all’indomani dell’assemblea dei sindaci del distretto di Merate convocata lunedì nell’aula riunioni dell’ospedale San Leopoldo Mandic è Paolo Brivio, sindaco di Osnago nonché presidente dell’organo, istituito dalla legge regionale come raccordo tra Asst e amministrazioni comunali.
L’incontro, convocato dopo il summit tra sindaci, direzione ospedaliera e l’assessore regionale a Welfare Guido Bertolaso, ha visto le parti confrontati sullo status quo dell’ospedale di via Cerri alla luce delle richieste inoltrate dai primi cittadini in Regione dopo la chiusura del reparto nascite.
“Il direttore generale Marco Trivelli ha subito sottolineato come lo scenario sia in continua evoluzione, ribadendo la convinzione che Merate abbia un ospedale sano e robusto. Ha altresì confermato lo stanziamento di 500mila euro, annunciato da Bertolaso, per acquistare delle nuove apparecchiature per la Radiologia, anticipando però che proprio questo settore stia vivendo una fase di sofferenza dovuto alla mancanza di personale”. Nei prossimi mesi infatti alcuni tecnici di laboratorio in servizio a Merate lasceranno l’incarico per andare a lavorare nel privato. Una scelta indotta, sembrerebbe, dal fatto di non dover più, a parità di stipendio, lavorare di notte e nei turni festivi cambiando datore di lavoro.
Qualora non si dovesse riuscire a tamponare la situazione, assumendo nuovi operatori, il servizio di radiologia non potrebbe essere più assicurato h 24, comportando, a cascata, la riduzione del servizio del Pronto Soccorso in orario notturno, requisito fondamentale per il mantenimento del Mandic come presidio di primo livello. “Il dg ha precisato che non si vuole assolutamente arrivare a questa situazione, ma, con altrettanta franchezza, ha detto che non può neppure escluderlo, essendo una questione di personale”.
Ancora una volta, la coperta appare, insomma, troppo corta con il Mandic chiamato, suo malgrado, a rendere evidenti tutte le criticità e le storture del sistema sanitario pubblico. A preoccupare è anche la questione dello stop al servizio dei gettonisti, con le inevitabili ripercussioni sull’operatività di un settore, quello dell’emergenza urgenza, a sua volta da tempo in sofferenza.
“Trivelli ha anche fornito dei dati positivi come l’incremento dell’attività chirurgica effettuato a Merate aumentata del 23% nell’ultimo anno e ha pure ribadito l’intenzione di rafforzare i servizi ambulatoriali ostetrici per sopperire alla chiusura del punto nascite. In questo balletto di luci e ombre si fa però fatica a vedere, per ora, un quadro strategico che vada nella direzione auspicata e condivisa di un rilancio dell’ospedale”.
Brivio aggiunge: “Purtroppo la situazione è molto delicata e appena si tampona da una parte, si apre una falla da un’altra. Come sindaci ci siamo impegnati a tenere aperto il dialogo mantenendo la più ampia disponibilità al confronto. Sappiamo che molte amministrazioni comunali sono chiamate al rinnovo del Consiglio comunale e io stesso, essendo giunto al termine della mia esperienza amministrativa, non sarò più dal 10 giugno il presidente dell’assemblea dei sindaci del distretto. Le questioni che riguardano l’ospedale sono però urgenti e importanti e dovranno essere affrontate e discusse senza perdite di tempo”.