Treni. Il Comitato Pendolari del Meratese traccia un quadro preoccupante

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(foto archivio)

Anno nuovo problemi vecchi, pendolari sempre più sfiduciati e avviliti

“Abbiamo l’impressione che Regione Lombardia non sappia più che pesci pigliare”

MERATE – “‘Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po’… Da quando sei partito c’è una grossa novità, l’anno vecchio è finito ormai ma qualcosa ancora qui non va’. Era il 1979 e Lucio Dalla già sapeva che anche se il 2023 è già finito, anche nel 2024 le cose continuano a non andare ancora…”.

Ha usato l’ironia Francesco Ninno del Comitato Pendolari del Meratese, rappresentante dei viaggiatori alla Conferenza Regionale del TPL, per denunciare ancora una volta i disservizi che subiscono i pendolari che utilizzano quotidianamente il treno.

“Puntuale come ogni anno, Trenord riesce a riportarci sulla terra, anzi, all’inferno. I dati di novembre delle linee del Meratese, infatti, sono pessimi. I viaggiatori sono sempre più sfiduciati e avviliti. Abbiamo l’impressione che Regione Lombardia non sappia più che pesci pigliare: l’Assessore Lucente, come prima l’Assessore Terzi, non risponde più nemmeno ai
Rappresentanti dei Viaggiatori (I comitati, facciamocene una ragione, già sono stati
cancellati insieme ai tavoli di quadrante). Il nuovo contratto di servizio stipulato da Regione Lombardia con Trenord, oltre che ingabbiarci tutti per altri 10 lunghi anni, prevede una riduzione, rispetto al passato, delle penali per il gestore in caso di ritardi e cancellazioni (le cose andavano talmente bene che è stato deciso di premiarli pure!) e, udite udite udite, non prevede nemmeno più il bonus per i viaggiatori”.

Treni pendolari merate

Su questo punto l’Assessore Lucente a fine anno si era impegnato a convocare i Rappresentanti dei Viaggiatori per individuare e, magari, condividere delle forme di
ristoro per i pendolari ma “ad oggi, l’Assessore è in ritardo e non ci ha convocato. Per i prossimi mesi, poi, non ci sentiamo di essere ottimisti”.

Il rappresentante del Comitato Pendolari analizza sinteticamente le 4 tratte ferroviarie del Meratese:

  • sulla Milano-Carnate-Lecco (la S8) viaggiano finalmente i nuovi treni Caravaggio che, però, si cominciano a guastare sempre più spesso e di tanto in tanto, anche dove sono previsti in doppia composizione, viaggiano in singola e noi poveri viaggiatori stiamo a bordo treno stipati come sardine in scatola;
  • della Seregno-Carnate che dire? Manca la benché minima voglia di rimetterla in esercizio: Regione Lombardia ormai ha più interessi su autostrade e tangenziali che sulla ferrovia;
  • Milano-Lecco-Sondrio-Tirano: con la scusa dei lavori di RFI, è diventata una linea di autobus. Per quest’anno sono previste 10 interruzioni nei fine settimana (questo weekend c’è la prima) e addirittura ben 90 giorni nella prossima estate. Recentemente poi abbiamo chiesto all’Assessore Lucente precisazioni circa l’entrata in servizio dei 20 nuovi treni Donizetti previsti per la tratta ma, anche su questo tema, nessuna risposta ci è stata fornita;
  • Milano-Carnate-Bergamo: peggio di così si può fare: dal 5 febbraio RFI chiuderà il tratto di linea tra Bergamo e Ponte San Pietro per importanti lavori di potenziamento infrastrutturale (la tratta dismessa sarà sostituita da autobus sostitutivi). Durata prevista dell’interruzione: 2 anni! A questo aggiungiamo che al Ponte San Michele, quello che unisce le due sponde dell’Adda tra Calusco e Paderno, restano ormai circa 6 anni di vita e sul rimpiazzo, fino ad ora, solo chiacchiere.

Questo, dunque, un piccolo quadro della situazione a casa nostra. Nei prossimi giorni prenderò contatto con Fabio Vergani presidente della Conferenza dei sindaci del meratese, e con Gennaro Toto, suo vice, per discutere con loro dei problemi del trasporto e per organizzare degli incontri con i viaggiatori per raccogliere le vostre istanze”.

L’intervento del consigliere regionale Gian Mario Fragomeli (PD)

“Lecco la Cenerentola lombarda. I viaggiatori di cinque linee di Trenord su sei avranno diritto al bonus dovuto per soppressioni e ritardi. Le linee sono la Tirano-Sondrio-Lecco-Milano, la Lecco-Molteno-Monza-Milano, la Lecco-Molteno-Como, la Lecco-Bergamo-Brescia, e la Lecco-Carnate-Milano. Si salva solo la Chiavenna-Colico. Sulla linea Lecco-Molteno-Como l’indice di affidabilità è del 10.36%, a fronte di uno standard minimo del 5%, uno dei peggiori rilevati negli ultimi mesi. Quel che preoccupa di più è che i numeri peggiorano   rispetto al passato. Nello stesso mese del 2022 nella provincia di Lecco aveva beneficiato del bonus solo la Lecco-Bergamo-Brescia. Se la provincia di Lecco ha sicuramente la maglia nera per il trasporto ferroviario non va meglio nel resto della Lombardia. Per il mese di novembre le linee che beneficiano del bonus sono 26 su 40,il doppio del novembre 2022. Il trasporto ferroviario nella provincia di Lecco- attacca il consigliere regionale del PD Gian Mario Fragomeli – non esce dal tunnel. Anzi i treni che si muovono da e verso Lecco sono tra i peggiori in Lombardia. Non bastano le difficoltà infrastrutturali sulle nostre strade principali (Quarto ponte, SS 36 e SS 342) anche sui treni la nostra provincia è la Cenerentola lombarda. Continuerò, come faccio da mesi, ad incalzare la Regione, perché finalmente finisca l’epoca dei rinvii e sia data attenzione a Lecco e al suo territorio”.