Malgrate, contro il taglio dei pini sul lungolago le critiche di WWF e Legambiente

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La passeggiata e i pini marittimi

Protesta a Malgrate contro l’abbattimento dei dodici pini

Gli alberi saranno sostituiti nella riqualificazione dell’ultimo tratto di lungolago

MALGRATE – Continua la battaglia dei cittadini e delle associazioni ambientaliste per salvare i 12 esemplari di Pinus pinea dall’abbattimento per il completamento del sesto e ultimo lotto previsto nel progetto di riqualificazione del lungolago malgratese.

La progettazione (vedi articolo precedente) comprende l’eliminazione del parcheggio sul lato a lago della strada, per proseguire la passeggiata pedonale ma insieme ai posti auto scompariranno gli alberi che contornano l’area di sosta. Verranno sostituiti con dei platani. Contro il ‘taglio’, nei giorni scorsi erano già comparsi dei cartelli a difesa degli alberi.

Nel frattempo, giovedì 9 gennaio si è tenuto l’incontro richiesto dai rappresentanti delle associazioni WWF Lecco e Legambiente Lecco con il Sindaco del Comune di Malgrate, Flavio Polano, il vicesindaco, Innocente Vassena e l’architetto Roberta Fumelli, per approfondire le motivazioni alla base della radicale scelta dell’Amministrazione di Malgrate.

Nessuna perizia, solo un problema di radici

“Su ammissione della stessa Amministrazione, la scelta si è basata su ‘una valutazione architettonica’, paesaggistica ed economica”, senza tenere in considerazione le piante esistenti – riferiscono in una nota le associazioni – Infatti, alla richiesta dell’agronomo Giorgio Buizza di visionare le perizie agronomiche relative al progetto di taglio, è stato risposto che non erano state effettuate, affermazione confermata anche durante l’incontro con il primo cittadino”.

Il parcheggio sul lato lago e i pini

“Ci sembra preoccupante – proseguono WWF e Legambiente – che l’Amministrazione comunale abbia preso una decisione riguardante il patrimonio arboreo senza avvalersi di un supporto tecnico-agronomico che avrebbe potuto evidenziare il valore ecologico ed economico delle piante già esistenti, avanzando proposte alternative al taglio per ovviare al problema delle radici affioranti che rappresentano un ostacolo al passaggio pedonale”.

Piante da tutelare

“Ricordiamo – dicono ancora – che piante adulte, come gli ultracinquantenni Pinus Pinea, hanno un valore ecosistemico che va ben oltre quello di puro elemento ornamentale: produzione di ossigeno, ombreggiamento e riduzione delle temperature estive, fonte di diversità urbana come habitat di molti animali (insetti, uccelli e piccoli mammiferi). Dall’epoca di elaborazione del progetto iniziale sono passati molti anni in cui diverse problematiche ambientali sono emerse prepotentemente e con ciò massive sollecitazioni a piantare alberi. La decisione di tagliare le 12 piante non tiene conto che le condizioni ambientali sono mutate e che tagliare alberi sani e forti, oggi dovrebbe muovere una sensibilità diversa rispetto al passato”.

Modificare il progetto

“Anche dal punto di vista economico – concludono le associazioni – la spesa cui va incontro l’Amministrazione per l’opera di abbattimento, rimozione delle ceppaie, smaltimento e conseguente piantumazione di non meglio identificate “nuove essenze”, sembra sproporzionata rispetto a quello che potrebbe essere un intervento di riqualificazione e miglioramento della pavimentazione. Pur non considerando come secondaria l’esigenza di dare al lungolago un’uniformità estetica, riteniamo che un buon progetto avrebbe dovuto tener conto del valore anche paesaggistico rappresentato dai bellissimi esemplari già esistenti e rigogliosi che da decenni caratterizzano, con la loro elegante chioma, una parte del lungolago”.

“Ci auguriamo – dicono infine – che sia ancora possibile una rivalutazione del progetto che prenda in considerazione gli aspetti ambientali fino ad ora trascurati”.