Accogliere per accudire: presentato il progetto rivolto a persone con demenza e ai loro caregiver

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La Muggiasca Cooperativa Sociale onlus è l’ente capofila

Essere vicini alle esigenze del territorio e riuscire a dare risposte

VALSASSINA/LAGO – La Muggiasca Cooperativa ha presentato oggi, venerdì, il progetto “Accogliere per Accudire. Esserci per le persone con demenza durante la pandemia Covid” finanziato dalla Comunità Montana della Valssassina Valvarrone Val d’Esino e Riviera, dalla Fondazione Comunitaria Lecchese e dalla Banca della Valsassina Credito Cooperativo.

A portare i suoi saluti Fernando De Giambattista presidente dell’Ambito di Bellano che ha ricordato come le sinergie a livello territoriale con la Fondazione comunitaria del Lecchese e con la Banca della Valsassina abbiano rappresentato un ruolo fondamentale per la realizzazione di progetti di coesione sociale e welfare comunitario: “Interventi efficaci per essere vicini ai bisogni del territorio. Un ruolo che ha permesso all’Ambito di dare valore aggiunto attraverso la costituzione del Fondo Valsassina e Lago Solidali, un fondo che è chiara espressione della volontà di stimolare tutti i soggetti che operano sul territorio”.

Il nuovo progetto “Accogliere per Accudire. Esserci per le persone con demenza durante la pandemia Covid” vede come ente capofila La Muggiasca Cooperativa Sociale onlus. Un progetto fondamentale per il benessere della persona con demenza e per i suoi famigliari che non vengono lasciati soli. Un’esperienza che rappresenta un’opportunità importante per il territorio che può tracciare nuovo modo di intendere la collaborazione tra enti e persone.

Il progetto

“Abbiamo ridefinito un progetto che nasceva in maniera diversa ma che abbiamo dovuto ripensare a causa del covid  – ha spiegato Michele Vitali -. Avevamo pensato a incontri di gruppo formativi e poi di entrare nelle case delle persone per aiutarli materialmente in presenza nella gestione del proprio caro rivolgendoci. Il covid però ci ha travolto e abbiamo ridefinito il progetto in funzione del contesto attuale”.

“Ci rivolgiamo non solo alla persona affetta da demenza ma anche a chi se ne prende cura – ha detto Alberto Longhi, Psicologo e Psicoterapeuta Coordinatore Progettuale -. Un caregiver propende per istituzionalizzazione della persona con demenza quando, suo malgrado, non ce la fa più. Purtroppo stiamo parlando di un decorso della patologia che progredisce e è implacabile, una malattia che si può solo gestire. Quando la persona che deve star vicino a un suo caro che soffre di demenza raggiunge un limite, allora inoltra la domanda per l’inserimento in una struttura. Ci siamo chiesti come era possibile aiutare le persone ad accudire i loro cari affetti da demenza”.

“Il progetto vuole essere utile per ascoltare il malessere e disagio, fornendo al caregiver strumenti per potenziare capacità di accudire. Attraverso l’utilizzo di canali on-line, abbiamo pensato a interventi di formazione in cui tutte le persone del territorio che hanno esigenze specifiche possano collegarsi, fare domande, condividere la propria esperienza con l’aiuto degli specialisti e delle altre persone che partecipano al processo. Dall’altra parte abbiamo pensato possa esserci anche una necessità di una consulenza più individuale”.

Gli specialisti, con tutte le precauzioni dettate dall’emergenza sanitaria, non si tireranno indietro di fronte all’esigenza di interventi domiciliari ma prima di tutto sono a disposizione attraverso numeri di telefono (0341 870116 – 351 717 6225) e mail (accogliereperaccudire@gmail.com) per accogliere la richiesta e fissare appuntamento con lo specialista dedicato in modo che la persona possa portare la propria problematica: “Questo è il modo in cui noi proviamo a esserci per ridurre lo stress del caregiver che a sua volta potrà far star meglio la persona con demenza. L’obbiettivo è quello di ritardare l’ingresso in Rsa perché questo genera un trauma sia nelle persone accolte che per la famiglia”. Un progetto che cercherà anche la collaborazione dei medici di medicina generale del territorio della Valsassina e della Riviera a cui verrà presentato il progetto.

Federica Bolognani – Assistente Sociale Specialista PreSST Valsassina Ambito distrettuale di Bellano

“Spesso ci confrontiamo con lo smarrimento dei famigliari delle persone affette da demenza e con le lungaggini per inserimento in una Rsa, lungaggini acuite dalla pandemia. I famigliari vivono spesso un sentimento di indecisione se istituzionalizzare o meno il proprio caro. Perciò è ragionevole chiedersi se ci sono alternative all’inserimento in struttura. L’assistente sociale del Presst funge da fulcro rispetto a tutti gli operatori che ruotano intorno alla situazione: facilita il raccordo col medico di medicina generale del paziente, facilita raccordo con l’assistente sociale del comune di residenza, si raccorda con gli operatori dell’equipe di progetto apportando le sue competenze professionali. L’assistente sociale si inserisce in un contesto d’ambito valorizzando le potenzialità del territorio. Questo progetto è importante perché è un occasione di integrazione socio sanitaria“.

Giovanni Combi – Presidente Banca della Valsassina Credito Cooperativo

“Questo progetto, come tutti quelli che sono stati finanziati, ha una valenza di comunità e noi siamo una banca di comunità. La nostra idea è che la comunità deve essere sostenuta e alimentata perché all’interno della comunità le persone trovano le risposte ai propri bisogni. Abbiamo cercato di costruire, con Ambito e Fondazione, questo strumento al fine di favorire le attività degli enti del terzo settore. Noi alla fine abbiamo messo solo i soldi, quelli che dobbiamo ringraziare siete voi che ci mettete il lavoro appassionato e l’impegno”.

Paolo Dell’Oro – Segretario generale Fondazione Comunitaria Lecchese

“Ci sono tre enti che hanno scelto di unire risorse e masso a disposizione 159.000 euro per 16 progetti finanziati con l’impegno di raccogliere contribuzioni sul territorio. Così facendo viene mobilitata una cifra doppia, parliamo di più di 300.000 euro, proprio perché territorio si è mosso per sostenere questi progetti”.

Manila Corti – Responsabile Servizi alla Persona Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d’Esino e Riviera

“L’obiettivo è sempre quello di cercare di gestire in modo omogeneo i servizi per garantire accessi a tutti i cittadini e ottimizzare risorse e interventi. Tutti i soggetti del territorio sono chiamati a far parte di un welfare partecipato. Con questo cambio di paradigma nel 2006 sono stati istituiti i servizi alla persona: per gestire in modo unitario tutti gli interventi sociali con capofila la Comunità Montana”.

Il progetto è finanziato nell’ambito del 2° Bando 2019 per l’individuazione di progetti di solidarietà sociale, riservato al territorio della Valsassina e del lago, finanziati da Fondazione comunitaria del Lecchese, Banca della Valsassina e Ambito distrettuale di Bellano chiunque volesse contribuire al progetto può farlo attraverso la Fondazione comunitaria del Lecchese.