Convince la risposta dei primi cittadini sui progetti per sviluppare l’offerta turistica della località
“Aspettiamo questi interventi da oltre 20 anni, con i quali speriamo di rendere più attraente il nostro territorio in tutte le stagioni dell’anno”
MOGGIO – Con una lettera gli abitanti e le attività dei Piani d’Artavaggio in Valsassina hanno voluto rispondere alle dichiarazioni rilasciate dai sindaci di Barzio, Moggio, Cassina e Cremeno una decina di giorni fa rispetto ai progetti di sviluppo turistico che vedranno coinvolte le località di Artavaggio e Piani di Bobbio, per interventi da 11 milioni di euro, a cui si vanno ad aggiungere i 3 milioni di euro necessari a realizzare il secondo lotto della Transorobica, percorso cicloturistico e sportivo.
“Dopo aver letto moltissime contestazioni su diversi giornali locali, con il comunicato ufficiale dei nostri primi cittadini abbiamo finalmente ricevuto chiarezza sui progetti di sviluppo per i Piani di Artavaggio. Ringraziamo Regione Lombardia che ha aderito al Patto territoriale e ha confermato la disponibilità a investire sul nostro territorio, portando avanti i lavori iniziati dall’Amministrazione di Moggio nel 2006 con la faticosa riapertura della funivia, la rimozione degli ski-lift e, con l’aiuto delle Amministrazioni di Cassina e di Cremeno, l’installazione di 4 tapis roulant”.
Erano comparsi infatti diversi parere di dissenso verso la realizzazione di queste opere, funzionali ad aumentare l’attrattività del territorio per gite, escursioni e attività all’aperto, anche in vista delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. E proprio la competizione sportiva ha rappresentato uno dei motivi di critica dei progetti da parte dei contestatori, che hanno ritenuto la loro attuazione poco pertinente in quanto le infrastrutture si troverebbe in luoghi marginalmente interessati ai Giochi, tanto da istituire una petizione per fermare “inutili stragi ambientali”.
Tali affermazioni hanno spinto i sindaci dei comuni interessati a intervenire, rassicurando e illustrando in profondità i progetti, inducendoli a sottolineare come non abbiano intenzione di lasciarsi sfuggire quest’occasione di sviluppo per il territorio. A mostrarsi d’accordo con la messa in atto dei lavori, dopo i chiarimenti esposti dai primi cittadini valsassinesi, anche i residenti, i rifugisti e gli esercenti d’Artavaggio:
“Si tratta di opere e interventi da noi auspicati e che aspettiamo da oltre 20 anni. Non dimentichiamo purtroppo il periodo in cui la funivia è stata chiusa e le conseguenti difficoltà economiche (e non solo) che abbiamo dovuto affrontare; dal 2001, infatti, quando la società proprietaria degli impianti decise di chiudere, al 2006, non è stato per nulla semplice “tenere in piedi la baracca”. E a volte purtroppo, nonostante la riapertura della funivia e la passione che ci accompagna ogni giorno, questa paura incertezza sul domani ritorna: come può Artavaggio rifiorire senza lo sci? E senza la neve programmata? Chiaramente anche Moggio ha sofferto per questa situazione e diverse attività locali negli anni hanno deciso di chiudere”.
Prosegue poi la lettera con quanto segue: “Con l’arrivo dei finanziamenti previsti dal Patto territoriale si può finalmente guardare avanti con più fiducia, puntando sulla valorizzazione del territorio della Valsassina e sul miglioramento della qualità dei servizi offerti per il turismo. Il nuovo impianto di risalita permetterebbe di potenziare i Piani di Artavaggio, offrendo una proposta contestualizzata e non invasiva, in quanto pensata per una zona che ad oggi non interferisce con attività tipiche, come i percorsi per le ciaspolate o per lo sci d’alpinismo”.
Anche abitanti e commercianti, proprio come i sindaci dei comuni interessati, hanno ribadito l’importanza di realizzare i progetti programmati senza trascurare la tutela dell’ambiente, aspetto su cui già da tempo questi soggetti si adoperano:
“È sicuramente nostro interesse che il tutto venga realizzato nel pieno rispetto della natura e soprattutto della montagna, un tema molto discusso in quest’ultimo periodo e che noi viviamo in prima persona ogni giorno, cercando di fare il meglio possibile per la salvaguardia dell’ambiente. Il nostro lavoro non si ferma al “semplice” ristoro del turista; costantemente, infatti, ci preoccupiamo di rendere accessibili i sentieri, di sistemare scarpate e mantenere con cura i boschi”.
Da ultimo, uno sguardo alle possibilità offerta dai progetti per il territorio, anche in termini di forza lavoro: “Crediamo inoltre fortemente nel potenziale della Valsassina, che da più generazioni rappresenta la nostra casa e il nostro lavoro e speriamo che questa occasione economica offerta dalla Regione, con la collaborazione della Comunità Montana e della Provincia, possa aiutarci a rendere il nostro territorio ancora più “attraente” in tutte le stagioni dell’anno. Si tratta infine di un intervento che permetterebbe di trovare nuove possibilità lavorative anche per i nostri giovani, che sempre più si stanno allontanando dalla Valsassina in cerca di un futuro più sicuro. Speriamo tanto di poter prendere questo “treno”; negli anni tanti ne son passati ma purtroppo si sono fermati solo su altre montagne!”.