Valsassina. Settimana corta a scuola, i genitori dicono “sì”. Ora tocca ai sindaci

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Dall’indagine formale svolta dal Dirigente Scolastico risulta che l’85% dei genitori è favorevole al cambiamento

Ora si attende il verdetto del Collegio Docenti, del Consiglio d’Istituto e il parere dei sindaci valsassinesi

CREMENO – Il Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo San Giovanni Bosco, Gianfranco Bonomi Boseggia, ha comunicato l’esito dell’indagine svolta riguardo la proposta di introdurre la settimana corta. Il sondaggio formale si era svolto sull’app “Classeviva” con possibilità di voto entro il 15 maggio ed era rivolto a tutti i genitori degli alunni dell’Istituto Comprensivo. Scopo dell’indagine è stato quello di raccogliere il parere delle famiglie sull’introduzione dell‘orario scolastico organizzato dal lunedì al venerdì  dalle ore 8 alle 14. 

Schieramento netto da parte dei genitori che si sono espressi per l’85% in modo favorevole alla novità. Nella nota diffusa dal Dirigente Bonomi Boseggia si legge: “Favorevoli alla settimana corta 85,99% e contrari 14,01%. Se escludiamo gli alunni di seconda e terza media, che non sono coinvolti nella eventuale modifica dell’orario perché non può essere messa in  atto dal prossimo anno scolastico ma solo dal successivo, abbiamo il seguente esito: favorevoli 85,87% contrari 14,13%“.

A breve il Dirigente scolastico invierà richiesta di parere ai sindaci dei Comuni che fanno riferimento all’Istituto Comprensivo di Cremeno e quindi di Introbio, Primaluna, Cortenova, Parlasco, Taceno, Pasturo, Barzio e Cremeno.

Il verdetto però spetterà al Collegio Docenti e al Consiglio d’Istituto, nel in caso la proposta venga accolta la modifica si attuerà per l’anno scolastico 2026/2027. L’introduzione della settimana scolastica corta è nata dalle necessità espresse dalle famiglie e raccolte dai rappresentanti dei genitori.

“La richiesta di questo cambiamento nasce dalle nuove necessità di gestione nell’ambito del contesto sociale e famigliare – sottolineano i rappresentanti dei genitori  Altre scuole hanno già adottato con successo questo orario nella nostra Provincia. Si guarda ad una scuola aperta al futuro e alle esigenze che sono cambiate negli anni. Il sabato a casa risponderebbe alla necessità di  svolgere attività come quelle sportive, artistiche e di associazionismo e in primo luogo al bisogno principale trascorrere più tempo in famiglia. Ricordiamo la realtà di coppie separate, spesso non residenti nello stesso comune, che devono gestire i figli separatamente nel weekend. La “settimana corta” risponderebbe ai nuovi bisogni della società attuale”.